Viviamo un tempo in cui siamo costretti ad assistere a quanto accade quotidianamente in ogni angolo del pianeta sentendoci impotenti di fronte all' orrore che sembra fare capolino dovunque e cerchiamo di salvare le nostre povere coscienze con la rimozione e l' indifferenza. Purtroppo però il mondo é ormai un grande paese e anche se tentiamo, affannosamente e forse anche giustamente, di divertirci e non pensarci o semplicemente di sopravvivere decorosamnte, non riusciamo a cambiare veramente la nostra situazione perchè tutto sembra accadere sempre troppo vicino a noi e quasi in casa nostra. Come ho già scritto, nasciamo tutti, ma proprio tutti, col desiderio e col diritto ad essere felici e va da se che questa situazione di sperequazione mondiale nella distribuzione delle opportunità in tal senso non può far altro che autoalimentare la frustrazione di tali bisogni e quindi generare i contrasti e gli scontri. C' è chi dice che tutto ciò sia il risultato di un progetto ordito, molti anni addietro, dai pochi oligarchi che controllano la finanza, l'economia e il potere mondiali per portarci al gran galoppo verso una carneficina globale che avrebbe il solito vecchio scopo di distruggere ciò che non si può mettere più a posto, rimescolare le carte del gioco e ridistribuire il malloppo, annullando i debiti col passato. Niente di più probabile. Ora però noi, che quasi certamente non apparteniamo a quella minoranza abbiamo, di fronte almeno un paio di alternative di tipo individuale. Scappare e nasconderci, dimenticando il mondo, sperando che anche lui si dimentichi di noi o rimanere e continuare a credere a qualsiasi cosa ci venga detta, ripetendo a pappagallo solo ciò che ci fa comodo sentire, convinti che non ci siano veramente problemi così gravi al mondo e, se ci sono, accadono comunque così lontano che non ci riguardano e ci penserà chi abbiamo eletto a risolverli, semmai si dovessero presentare anche a casa nostra. Abbiamo poi un' alternativa che ci impegnerebbe maggiormente e ci costringerebbe a pensare, non solo a noi stessi, ma anche agli altri, immaginando un futuro diverso per tutti. Ecco che qui entra in gioco una funzione del nostro cervello che abbiamo da qualche decennio atrofizzata: la fantasia. Ognuno di noi, il genere umano, l' umanità, per vivere degnamente, per sfruttare al meglio l' opportunità che l' essere vivo ci offre, ha bisogno di un ideale da perseguire, di un modello cui ispirarsi, di uno scopo da raggiungere. Questo modello, questo ideale di vita cui continuamente tendere, ma che , per definizione, risulta essere necessariamente irraggiungibile, è l' utopia. Necessitiamo dell' utopia come dei sogni e degli istinti, così come abbiamo bisogno delle passioni, dei sentimenti e dell' amore. Essa ci completa e ci rende pienamente umani, distiguendoci, ci eleva al di sopra degli animali e ci caratterizza come specie; ci rende distinti e ci trasfigura trasformandoci, da semplici, meschini ed egoisti esseri sopravviventi, a nobili figure che dialogano finalmente con la loro componente immortale. Figure che divengono in questo modo nobili e che trascendono così la loro caduca natura animale trovando nell' utopia appunto lo scopo alto da offrirle come significato. L' utopia non è, quindi, nel modo più assoluto, superflua o, peggio, dannosa alla nostra esistenza, come si è cercato negli ultimi decenni di inculcare nelle menti delle nostre nuove generazioni è, invece, l' obiettivo cui puntare per migliorarci, per superare e innalzare la nostra, altrimenti misera, condizione. Una utopia sana, conforme alla nostra natura e ai nostri tempi, è ciò che oggi manca nel panorama ideale delle nuove generazioni che si sono presentate sulla scena del mondo. Ciò è, a mio avviso, la principale causa del degrado socio-culturale e dei problemi materiali che affliggono, soprattutto, questo nostro vecchio e statico Occidente. Abbiamo bisogno, per risanare questa situazione sempre più compromessa e spezzare l' individualismo e l' egoismo imperanti, di un grande obiettivo collettivo da raggiungere ed al quale ispirare e dedicare i nostri sforzi vitali e le nostre migliori energie. Non ne siamo ancora completamente consapevoli, ma, se ci fermassimo a riflettere e guardassimo profondamente dentro noi stessi, scopriremmo che abbiamo nei nostri cuori e nelle nostre menti una disperata necessità: quella di inseguire una grande speranza, un grande sogno, che ci unisca come fratelli. Fino al giorno della scoperta di nuovi mondi abitabili l' umanità è destinata ad essere, sempre più, un'insieme indifferenziato e indissolubile; questo anche perché le distinzioni culturali, ancora presenti al suo interno, le uniche che ancora la frammentano in gruppi opposti, iniziano, necessariamente, ad affievolire la loro forza. Le presunte differenze tra popoli o gruppi sociali di varia natura, si scontrano da tempo con una realtà, consolidata da decenni di scoperte scientifiche, le quali negano una qualunque diversità sostanziale tra gli esseri umani dal punto di vista biologico e quindi dei bisogni. Vengono allora mantenute vive le differenze costruite nei secoli dalle culture dei dominatori, i quali, hanno tutto l' evidente interesse nel perpetrarle alimentandole. Da sempre, forse, ci troviamo così a dividerci, a schierarci, a combattere e molto spesso a morire, per presunte diversità culturali, etniche, politiche o religiose e oggi, paradossalmente, anche sportive. Diversità che non sono nostre diversità sostanziali, divergenze che non ci appartengono naturalmente, divisioni che servono soltanto per mantenere lo status quo e cioè mantenere il potere reale sempre nelle stesse avide ed astute mani. "Divide et impera" è tecnica consolidata nei secoli per ottenere il dominio ed oggigiorno è anche facilmente camuffabile tra le pieghe di pseudo contrapposizioni tra partiti politici, o scontri tra tifoserie di squadre di un qualsiasi sport di massa, tra appartenenze di sette o gruppi nati da una qualsiasi moda o tra fans di due qualsiasi personaggi costruiti ad arte dallo Show Businnes. Creare ad arte un avversario , una paura o un problema per il quale solo noi abbiamo la soluzione, la ricetta o le armi per sconfiggerlo o risolverlo, è tecnica utilizzata tutti i giorni da chi vuole il potere sugli altri esseri umani e della quale tutti noi siamo quotidianamente succubi contribuendo inconsapevolmente ad alimentarla. Fine prima parte PS: a questo link trovate la seconda parte.