Ombrelloni Chiusi, la manifestazione di protesta, voluta dal SIB il Sindacato Italiano Balneari di Confcommercio, assieme a Fiba-Confesercenti ha ottenuto oltre il 90% di adesioni in Liguria.
Anche i più scettici, intere associazioni come quella di Celle Ligure, hanno cambiato idea la sera prima, aderendo alla serrata degli ombrelloni dalle ore 07.30 alle 09.30, in modo da non penalizzare troppo la clientela ed i turisti in un mese "caldo" in tutti i sensi come quello di agosto.
A Savona e provincia chiusi nove ombrellone su dieci
Il nostro viaggio è iniziato ai Bagni Olimpia di Savona, di proprietà, da generazioni, della famiglia Schiappapietra.
Qui abbiamo incontrato il Enrico Schiappapietra, Vicepresidente nazionale del Sib e presidente provinciale di Confcommercio ( lo sentirete nell'intervista nel video sotto) , che ci ha spiegato come il problema della Liguria non riguardi solamente le concessioni dagli oltre 1000 stabilimenti balneari ma anche 4000 attività che sorgono sulla proprietà demaniale, dai bar sul lungomare, ai chioschi che servono gelati, bevande o altre cose ( pochi ormai quelli che vendono i giornali ) sino alle attività di rimessaggio
delle barche.
«La protesta è nata perché da 14 anni viviamo nella totale incertezza ed anche Comune, Regione, non sanno come comportarsi. L'unica cosa certa è che il prossimo 31 dicembre scadranno le concessioni e chi ha sacrificato una vita intera in questa attività investendo pure ingenti capitali - specifica Schiappapietra - non è giusto che venga penalizzato da una legge europea ".
La situazione a Celle Ligure
A Celle Ligure, fortemente penalizzata dalla distruzione delle forti mareggiate che hanno distrutto gli stabilimenti balneari, l'ultima devastazione in ordine di tempo lo scorso dicembre, inizialmente non si voleva fare lo sciopero degli ombrelloni chiusi.
Giovedì sera Paolo Guastavino, il Presidente dell'Associazione Bagni Celle Ligure, ha chiamato a raccolta i suoi associati che hanno trovato la quadra per aderire in maniera compatta.
Siamo arrivati a Celle quando lo "sciopero gentile" era già terminato, trovando già gli ombrelloni aperti e la totale solidarietà da parte della variegata clientela verso i gestori degli stabilimenti balneari del borgo marinaro, con le caratteristiche casette colorate a ridosso delle cabine che vengono montate per la stagione estiva.
C'è la rabbia del giovanissimo Lorenzo Valle, figlio del titolare dei Bagni Ligure ( devastati dalle mareggiate e sempre ricostruiti ) a conduzione famigliare, così come sono molte realtà degli stabilimenti balneari liguri. Una tradizione che si tramanda, per alcune famiglie da fine ottocento. I miei bisnonni avevano uno stabilimento balneare a Multedo agli inizi del '900 quando ancora Pegli era un comune a se. Un ramo della famiglia andò a gestire i Bagni Ausonia a Prà, prima che le sciagurate scelte delle amministrazioni comunali dell'epoca devastassero completamente un litorale unico da Sampierdarena a Voltri !
Tornando a Celle Ligure, c'è amarezza nelle parole di Paolo Guastavino che ci parla del progetto per riparare le spiagge, affossato incredibilmente dalla precendete amministrazione comunale . Anche Guastavino è un veterano di stabilimenti balneari e gestisce con la moglie, in maniera impeccabile i "Bagni Milano" che propongono un'ottima cucina di pesce.
" Continuiamo a vivere nell'incertezza con questa questione delle concessioni, in un paese civile non si fa così. Quest'anno non ci ha aiutato neppure il meteo con un giugno pessimo, quindi incassi limitati, ma questo è il rischio d'azienda per chiunque ne gestisca una. Chi fa il mio lavoro accetta anche queste cose. Speriamo che la soluzione alla legge Bolkestein possa essere trovata in fretta dal Governo in carica "