Champions League. Ritorno degli ottavi Real Madrid-Roma, siamo al Santiago Bernabeu. La "magica" ne esce sconfitta 2-0 ed è eliminata, ma non è di questo che parleremo, bensì di un gesto che ha portato alla ribalta valori che stanno oramai scomparendo nel calcio moderno. Un calcio che sta diventando sempre più business e sempre meno gioco e passione. Calciatori che si legano sempre meno a maglia e tifosi, ma sempre più alla squadra che offre un ingaggio maggiore. Magnati asiatici e russi che vedono nel mondo del pallone una possibilità di investimento ed acquistano calciatori come fossero figurine per ampliare il proprio "dream team". Partendo da questa premessa, ciò che è successo ieri sera al Santiago Bernabeu è degno di nota. Siamo al 74' minuto di gara e dopo un lungo riscaldamento ecco che a bordo campo compare Francesco Totti, pronto ad entrare sul terreno di gioco. Il quarto uomo alza la lavagnetta luminosa che richiama El Shaarawy per permettere l'ingresso del capitano: è un momento da brividi, l'intero stadio si alza ed accoglie l'attaccante romano con una standing ovation. Ieri sera ha vinto lo sport e tutti coloro che, indifferentemente dalla propria fede calcistica, hanno omaggiato una bandiera, un giocatore che è sempre stato legato alla propria maglia, un esempio. A fine partita il numero dieci giallorosso ha commentato così il suo ingresso in campo accompagnato dagli applausi: "Mi hanno emozionato, vuol dire che al calcio ho dato tanto". https://www.youtube.com/watch?v=OV21-FE2wyg