Hanno avuto l'onore di inaugurare la nona stagione di X Factor e con la loro audizione hanno subito conquistato i giudici del talent show venendo promossi con 4 quattro "Sì". Standing ovation anche da parte del pubblico dopo un'esibizione ricca di grinta e adrenalina. Loro sono i Traccia 24, cinque ragazzi poco più che maggiorenni con alle spalle quasi cinque anni insieme e più di 200 esibizioni live. Così giovani, ma con già tanto da raccontare e una maturità lodevole quando si parla di temi come la lotta all'omofobia. Conosciamoli meglio in questa intervista. Avete iniziato a suonare insieme che eravate ragazzini, come vi siete conosciuti? Nico (voce/chitarra) e Ale (sax/tastiere) erano in classe insieme alle superiori. Durante le vacanze estive del 2010 Nico ha conosciuto Andrea (ex batterista) e hanno iniziato a suonare delle cover dei Green day nella mansarda di quest'ultimo, dopodiché si sono aggiunti prima Luca "Acco" (basso) e poi Matias (chitarra). Quando Andrea ha deciso di lasciare la band è partita la ricerca di un nuovo batterista...e così è entrato Juri, che faceva le prove con un'altra band al FabFour Music Point, la nostra "base". Quali sono le band che vi hanno ispirato inizialmente? Sicuramente Green day, Blink 182 e Sum 41.. nei primi anni proponevamo molte cover di questi artisti e sono quelli che più ci hanno influenzato. Quando e perché avete scelto di provare la strada del talent show? Abbiamo provato per la prima volta con X-Factor 9 (2015) quasi per gioco, non ci aspettavamo di arrivare fino a questo punto. Il perché è semplice: al giorno d'oggi chi vuole percorrere la strada della musica è quasi "costretto" a passare da un talent per farsi notare da A&R e discografiche. Inoltre potrebbe essere un enorme momento di crescita come persone, musicisti e come band. Che aspettative avete a proposito di questa avventura? Il riscontro che abbiamo avuto nei confronti del pubblico e dei giudici ci porta ad essere ottimisti, ma il livello della competizione è molto alto quindi noi ce la metteremo tutta e daremo il massimo sperando di essere all'altezza della situazione. Se poi dovesse finire subito, nessun problema: non siamo una band da talent, abbiamo tanto da dire con la nostra musica e continueremo a promuoverla come abbiamo sempre fatto. Vi siete presentati con una cover punk di Gianni Morandi, vi piace la musica italiana degli anni '60-'70? Non è il genere di musica che ascoltiamo tutto il giorno però amiamo fare cover e riproporre questo genere di brani. Vediamo queste canzoni come le colonne sonore della vita dei nostri nonni e genitori e rappresentano delle situazioni che, nonostante siano passati degli anni, viviamo anche noi! Un anno fa siete stati protagonisti di un bellissimo gesto quando il vostro ex batterista è stato vittima di un'aggressione omofoba, potevate far finta di nulla invece avete
denunciato pubblicamente la cosa schierandovi col vostro amico. Cosa si può fare per combattere l'omofobia? Non potevamo non schierarci! Quell'episodio è stato solo il culmine di mille violenze verbali o fisiche che colpiscono moltissimi ragazzi e ragazze. Nonostante crediamo che la situazione stia migliorando, c'è ancora molta strada da fare e noi saremo sempre pronti a dire la nostra. Bisogna imparare a dialogare e far capire alle persone che la discriminazione, sia essa legata all'orientamento sessuale, alla razza, alla fisicità, ecc... è da persone ignoranti. Anche quando non sfocia nella violenza, come successo con Andrea. Abbiamo un pubblico molto giovane e spesso si sente parlare anche di bullismo...stessa identica cosa: IGNORANZA. Che va denunciata e combattuta.