Giacomo Berlato, una vita in fuga... pronti via ed appena si abbassa la bandiera al chilometro zero, puoi scommetterci quello che vuoi che, se nasce un'attacco il corridore della Nippo Vini Fantini c'è ! Chissà, se, vedendo le sue gesta, prima o poi una canzone non gliela dedichi qualche cantautore... se Ligabue aveva lanciato " Una vita da mediano " non vedo perchè per Giacomo Berlato non possa esistere una canzone dal titolo " Una vita in fuga ". Lui sicuramente è il beniamino dei supporters " W la Fuga" che spesso animano le strade della Corsa Rosa con i loro striscioni simpaticissimi. Peccato non averli visti all'opera su queste strade olandesi della Provincia del Gelderland , strade che anche oggi hanno offerto uno spettacolo di pubblico, di calore, di tifo e colori incredibili. Ma di questo vi parlerò domattina perchè questa sera che sa tanto d'estate ( oggi c'erano 27° qui in Olanda ) è tutta dedicata a Giacomo Berlato , il vero eroe indiscusso di questa seconda giornata di Giro nei Paesi Bassi. Giro d'Italia 2016 - 99a Edizione - 2a tappa Arnhem - Nijmegen 190 km - 07/05/2016 - Giacomo Berlato (Nippo - Vini Fantini) - foto Luca Bettini/BettiniPhoto©2016La prima fuga di questa 99esima edizione della corsa rosa la battezza Giacomo Berlato, così come era successo nel Giro d’Italia 2015. Questa volta il giovane classe 1992 della NIPPO Vini Fantini va in fuga con Omar Fraile (Dimension Data) e Brom Tjallingii (Lotto NL-Jumbo). Sfiorata la prima maglia blu del Gran Premio della Montagna, il coraggiosissimo e mai domo Berlato decide di rilanciare l’azione in solitaria riguadagnando un minuto sul gruppo con grande grinta e combattività, accumulando km di fuga. Ripreso ai 10 dal traguardo.
Giro d'Italia 2016 - 99a Edizione - 2a tappa Arnhem - Nijmegen 190 km - 07/05/2016 - Giacomo Berlato (Nippo - Vini Fantini) - foto Luca Bettini/BettiniPhoto©2016
Il ragazzo in fuga Giacomo Berlato è stato l'unico italiano a dare un senso a questa giornata che ha visto lo strapotere di Marcel Kittel in volata, con gli altri sprinter "azzurri" che, Sacha Modolo a parte, hanno deluso le aspettative. Berlato è stato bravissimo ad accendere la miccia subito dopo il chilometro zero. Praticamente il Direttore di Corsa Stefano Allocchio non ha neppure avuto il tempo di abbassare la bandierina del via ufficiale che già la fuga era in atto. Forse resta il rammarico del Gran Premio della Montagna, sarebbe stato bello vedere Giacomo Berlato indossare la maglia azzurra del GPM al via di domani da Njimegen, ma attenzione che la maglia di scalatore è finita sulle spalle dello spagnolo Omar Fraile della Dimension Data, vincitore nel 2015 del Giro dell'Appennino. E per Fraile che aveva domato il terribile e temibile Passo della Bocchetta , la salita di oggi di quarta categoria, deve essere stata poco più di un cavalcavia o giù di li.


In vista del circuito finale intorno a Nimega, la città più antica dell'Olanda, fondata dai romani, i suoi compagni di fuga hanno deciso di rialzarsi e Giacomo Berlato ha invece rilanciato cogliendo il gruppo in contropiede e riguadagnando un minuto di vantaggio. Ripreso a soli 10 chilometri dall’arrivo , il coraggioso attaccante della Nippo Vini Fantini ha così collezionato i suoi primi 180 km di fuga nella corsa rosa 2016, ma promette che, sicuramente, non saranno gli ultimi.

“Oggi ci ho provato da subito, ho visto che partiva un’azione e ho deciso subito di inserirmi dal chilometro zero .” ha raccontato Giacomo Berlato subito dopo aver tagliato il traguardo di Njimegen. “Mi sarebbe piaciuto provare l’emozione di indossare la maglia azzurra del GPM, per me e sopratutto per la squadra, che ha creduto tanto in me questo primo anno e mezzo da professionista. Salire sul palco del Giro per indossare una maglia sarebbe potuto essere un onore e un gran bel modo di ripagarla, pazienza. Alla fine non c’era più collaborazione con i compagni di fuga e ho deciso di rilanciare da solo l’azione. Purtroppo sono stato ripreso a 10 km dall’arrivo, ma ci riproverò, sogno di vincere una tappa e proverò a rientrare in altre azioni, il Giro è lungo questa è solo la prima tappa in linea e intanto abbiamo dimostrato di esserci, grintosi e combattivi. Anche oggi la cornice di pubblico era stupenda, noi eravamo lo spettacolo per loro, ma loro erano lo spettacolo per noi.”
Soddisfatto, tanto da leccarsi i baffi che però non ha anche il Direttore Sportivo della Nippo Vini Fantini Stefano Giuliani: “La nostra strategia non poteva che basarsi su un’azione alternativa per provare a sorprendere le grandi squadre più attrezzate di noi. Abbiamo messo un nostro giovane in grado di indossare una maglia al Giro d’Italia, purtroppo non ci è riuscito, ma con l’azione nel finale rilanciata in solitaria abbiamo dimostrato il nostro approccio a questo Giro 2016. La corsa rosa è ancora lunga, per noi è un onore esserci e cercheremo di onorare nel migliore dei modi l’invito ricevuto.”

The escape man of the team, a nickname, a promise. As in 2015 edition of Giro d’Italia he his in the first action of the Giro d’Italia. The only Italian to be inside the action, that could give him also the jersey of the GPM, taken by Omar Fraile of the Dimension Data. Looking forward to the final circuit the other two riders decided to not collaborate more, so Giacomo Berlato escapes alone. Re-taken 10km before the finish line he collected his first 180km of escape in this Giro, but he promise he will try again:

“Today I try immediately to be in the escape, since from the km0.” tell us Giacomo Berlato, “I would like to try the emotion to wear a Giro d’Italia Jersey, like the GPM one, for me and for the team, that believe in me since last year launching me in the Professional world. To go on Giro d’Italia podium would be a dream and an honor. Anyway at the end there was no more collaboration in the escape so I try to re-launch alone. Unfortunately I’ve been caught 10 km before the finish line, but today we demonstrate to be there, with an attacking attitude. Again today the public was amazing. We were the show for them, but they were the show for us.”

Satisfied also the Sports Director Stefano Giuliani: “Our strategy could not be a standard one today, to compete with strongest team of the World. We insert our young talent in the right action to try to gain the GPM Jersey and then we re-launch in the final part, when everybody was thinking that the escape was finished. He re-gain 1 minute, but then it was impossible to resist to the group coming back. We demonstrate our Giro 2016 attitude. For us his a great honor to be there, and to give show to this wonderful public and race his what we want and try to do.”