Erika Novarria : la boxe senza barriere quella boxe che manca alle Paralimpiadi e che sarebbe il sogno, neppure troppo velato, di Erika che vorrebbe portare la boxe per i diversamente abili a diventare specialità paralimpica. E' una storia bella e commovente quella di Erika Novarria, la storia di chi non si arrende davanti agli ostacoli che, spesso la vita ti mette davanti. Ho avuto il piacere e l'onore di conoscere Erika, sabato sera al Teatro Principe di Milano, diventato ormai il salotto della boxe che conta nel capoluogo meneghino. Subito sono stato conquistato dalla determinazione e dalla forza di volontà di questa ragazza che, salvo il logico imbarazzo iniziale, non ha avuto problemi a raccontare la sua storia: “Mi hanno amputato la parte inferiore della gamba destra dopo un incidente motociclistico nell’ottobre 2009 – ha raccontato Erika Novarria , sono stata operata, mi hanno installato la protesi ed ho iniziato la terapia riabilitativa. Avendo sempre fatto sport, ho chiesto ai medici se fosse possibile inserire un’attività sportiva nella terapia e loro mi hanno dato l’ok. Mi sono sempre piaciuti gli sport da combattimento. Prima dell’incidente praticavo kick boxing , ho iniziato che avevo quindici anni, ora ne ho venticinque. Tre mesi dopo l’incidente mi sono infilata i guantoni ed ho tirato qualche pugno (in gergo pugilistico si dice aver fatto le “passate”). Ho continuato per diversi mesi a tirare pugni in modo molto leggero. Poi ho dovuto smettere perché sono stata operata più volte. Dopo l’ultima operazione – che risale all’estate 2013 - mi sono fermata per due anni. Però mi mancava troppo il pugilato e così ho ripreso ad allenarmi alla Opi Gym dallo scorso settembre , tre o quattro volte alla settimana per due ore ciascuna. In palestra faccio tapis roulant, movimenti con il bastone, esercizi cardio, passate, sacco, tiro pugni a vuoto (la shadow boxing) e con lo sparring. Il mio maestro è Andrea Sarritzu. Abbiamo fatto anche sei riprese da tre minuti con Andrea. Non ho più avuto problemi alla gamba e quindi proseguo con gli allenamenti.” E sabato sera si è avverato proprio al Teatro Principe di Milano, il sogno di Erika Novarria, quello di salire sul ring a dimostrare come la boxe sia un'arte nobile e non violenza, lontana anni luce dallo stereotipo di sport violento utilizzato molto spezzo nel cinema ed ahimè anche nei vari TG. Pubblico in piedi ad applaudire la performance di Erika Novarria e Malù Marenzi, protagoniste di un’esibizione di tre riprese da un minuto e mezza ciascuna che ha dimostrato come la boxe sia uno sport davvero per tutti. Questo è stato il momento topico, emozionante ed incredibile della magnifica serata di boxe, organizzata dalla Principe Boxing Events, dalla Opi Gym e dalla palestra Testudo. Il numeroso pubblico ha applaudito il coraggio di Erika Novarria , sentiamola nella mia intervista one to one : Entusiasmo alle stelle anche per il Presidente della Principe Boxing Events, Alessandro Cherchi: “ Erika Novarria e Malù Marenzi si sono scambiate pugni veri per tre riprese da un minuto e mezzo ciascuna. L’esibizione di Erika Novarria è stata un’ulteriore dimostrazione che la boxe non c’entra nulla con la violenza: è uno sport utile a tutti per raggiungere e mantenere la forma fisica e per scaricare lo stress. Ho creato l’hashtag #senzabarriereboxing proprio per Erika Novarria.”