Massimo Ranieri fa registrare il sold out anche al Politeama Genovese, in quella che è stata l'ennesima serata di successo per il grandissimo cantante napoletano.
Potevo resistere alla tentazione di vedere lo spettacolo per la seconda volta nel giro di 6 giorni? Ovviamente no e soprattutto nella mia città.
E così eccomi nuovamente in platea, questa volta con mamma, a rigodermi lo spettacolo di un grandissimo artista e cantante.
Nonostante i suoi 66 anni ( questa sera Massimo non li dichiara alla platea, contrariamente a quanto aveva fatto al Teatro Nuovo di Milano una settimana fa ) la vitalità, la voce, la grinta, l'entusiasmo, la bravura sono rimaste intatte. Inutile sottolineare pochissimi cantanti odierni italiani riuscirebbero a competere con il talento di Ranieri, il paragone non esiste neppure!
Il copione e la scaletta sono pressochè identiche allo spettacolo di Milano, ma la bravura di Massimo Ranieri è anche quella di stravolgere il canovaccio all'improvviso e così mi diverto anche ad annotare le differenze che possono esserci tra uno show ed un altro.
L'inizio è quello classico con la famosissima canzone " Vent'anni" , sempre e rigorosamente con orchestra dal vivo, senza balletti o troppi orpelli. Basta ed avanza il Massimo nazionale sul palcoscenico, capace di trasformarsi nella classica macchietta da rivista, da avanspettacolo, riportando in scena le maschere napoletane del grande Totò.
Il primo tempo dello spettacolo scorre via veloce, velocissimo, tra i grandi successi di Ranieri, mescolati a barzellette, sonetti di William Shakespeare, il ricordo delle prove estenuanti a teatro con il grande regista Giorgio Strehler ed altri curiosi annedoti.
Rispetto allo spettacolo di Milano questa volta il cantante delizia la platea con un brano in più : "La Vestaglia" ( Festival di Sanremo 1995) che non rientra nei cavalli di battaglia dell'artista napoletano, ma che spesso Ranieri inserisce nei suoi concerti, visto che è un brano conosciuto ed apprezzato dal suo pubblico.
Ad ogni canzone il Politeama Genovese si scatena in lunghissimi applausi ed ovazioni da stadio, cosa che succede anche quando Massimo Ranieri interpreta uno dei successi di Charles Aznavour : " Quel che si dice" , con cui si chiude il primo tempo.
Il secondo tempo, così come era successo a Milano, sei giorni fa, si apre con l'omaggio a Pino Daniele cantando "Je so pazzo" .
Ci sono momenti di grande teatralità con la citazione dei versi di Aldo Palazzeschi, Giuseppe Prezzolini e Seneca , momenti di grande divertimento con le macchiette napoletane che tornano prepotenti in scena e qui Ranieri è bravissimo, non mi stancherò mai di ripeterlo con una gestualità , una mimica facciale da fare invidia anche ai più grandi attori teatrali. C'e' tempo di cantare anche una canzone di Roberto Murolo prima di tornare al repertorio che ha fatto conoscere ed apprezzare Massimo Ranieri in tutto il Mondo.
Appena partono le prime note di "Rose Rosse" dalla platea del Politeama Genovese iniziano ad alzarsi alcune donne che, in una sorta di processione omaggiano il cantante napoletano con i fiori citati nella celebre canzone, incisa nel 1968 ma esplosa l'anno successivo al Cantagiro con la vittoria finale
Talmente è vasto il repertorio di Massimo Ranieri che, se il cantante dovesse eseguire solo metà dei suoi brani, i concerti durerebbero all'infinito e così a ruota di Rose Rosse arriva subito un'altra pietra miliare della storia discografica dell'attore napoletano: " Perdere l'Amore" la canzone con cui Ranieri trionfò nel Festival di Sanremo del 1988.
Le due ore e passa dello spettacolo trascorrono troppo veloci, staresti ore ad ascoltare le voce di Massimo Ranieri, autentico istrione amato alla follia dal suo pubblico.
Così come era successo a Milano, ho trovato al Politeama Genovese persone che hanno già visto chi 4, chi 6 chi addirittura 10 volte i concerti del cantante/attore napoletano. Ma come si fa a non amare un artista di questo calibro ? Sarebbe impossibile. E se già "amavo" le canzoni di Ranieri ( essendo del 1967 ci sono cresciuto con i suoi brani ) dopo questi due live mi sono ancor di più innamorato di questo artista unico, inimitabile ed impareggiabile.