L'otto marzo sarà la festa della donna ma anche il giorno in cui debutterà al teatro “Ciak” di Milano lo spettacolo “La Divina Commedia. Opera Musical”. Questo spettacolo rappresenta il sogno da parte di tutti coloro che hanno partecipato alla sua realizzazione di riproporre una delle fondamentali radici della nostra cultura. Infatti l'opera dantesca rappresenta l'espressione più vivida del nostro potenziale artistico, essa forgia la nostra anima culturale rendendo palese al mondo intero quanto l’italianità sia da sempre l’espressione dell’amore per l’estetica e per il bello. Lo spettacolo non rappresenterà per intero tutte e tre le cantiche ma solo determinati passaggi. Dante in questa opera - dicono i protagonisti - sarà raccontato attraverso gli occhi dell’autenticità, quindi non come un uomo al di sopra di tutti gli altri, ma esattamente per quello che era davvero, ovvero un essere umano con i propri dubbi, con i propri drammi personali, che attraverso la “Commedia” cerca di comprendere meglio la realtà e se stesso. In questo modo, l'effetto è quello di avvicinarlo a noi, rendendo il suo testo più stimolante da leggere perché meno “sacro” di come spesso è presentato nelle scuole e che spaventa gli studenti che lo sentono troppo “lontano” da loro.
Virgilio sarà interpretato da Andrea Ortis che svolge in questo spettacolo anche il ruolo di Regista. “In questa versione” - dice Ortis - “è rappresentato un Virgilio che svolge il ruolo di padre, guida e uomo. Quindi una persona che malgrado aiuti Dante durante il suo viaggio, che gli dà consigli e incoraggiamenti, condivide con lui anche i suoi dubbi. Dà certezze ma anche punti interrogativi, è così che sarà il Virgilio rappresentato in questo spettacolo, perché è questo il ruolo sociale che avrebbe un Virgilio del ventunesimo secolo”.
Il Dante di questo spettacolo sarà Antonello Angiolillo. Lui dice che “Dante è un uomo che non ha epoca, tutti attraversano prima o poi un momento difficile nelle loro vite. Oggi molti di noi se si sentissero male psicologicamente o depressi, si recherebbero in psicoanalisi. Al contrario Dante si è fatto auto-analisi scrivendo questo grande testo”. Angiolillo continua asserendo che “non è stato un lavoro facile, molto bello ed emozionate, però mi ha reso anche molto affaticato. La stanchezza non relativa al corpo, ma alla mente. Questo musical mi emoziona e mi stressa emotivamente. È un testo complesso e il nostro regista lo ha voluto isolare dai settecento anni di letture diverse che gli sono state date, cercando di riproporre una versione che sia la più autentica possibile”.
Beatrice è interpretata da Myriam Somma che dice “sono molto emozionata, la “Divina Commedia” è un testo che amo fin da quando ero piccola. Mi sento molto responsabile per il ruolo che interpreterò, quello di una donna che dà il senso di esistere ad un uomo e che lo accompagna per il tratto più importante del suo viaggio, quello che lo porterà al paradiso”.
Sono tante le aspettative perché sarebbe un peccato andare a teatro e vedere rovinato nella sua messa in scena, un testo così bello e importante. Il proposito non è soltanto quello che possa piacere a noi, ma che piaccia anche agli altri, cioè agli stranieri e che - speriamo - lo vogliano portare nelle loro terre. D'altronde l'unico modo nel mondo di oggi per mantenere viva la nostra cultura è quello di esportarla e questo avverrà solo se creeremo prodotti culturali che seducono e affascinano. Siamo molto fortunati, metà del lavoro lo hanno già fatto i nostri grandi artisti del passato. Infine speriamo che questo spettacolo affascini e convinca anche le nuove generazioni. Gli artisti in questo senso ce la metteranno tutta, perché lo scopo principale è proprio quello di presentare un Dante vicino a noi e non lontano, ovvero un autore che ci rappresenta ancora dopo settecento anni di storia. Infine diamo il merito che spetta a coloro che hanno reso possibile questo spettacolo ovvero gli sponsor. Sono loro che si sono fatti convincere della bellezza e dell'importanza di questo progetto, se quest'ultimo sarà in grado di insegnarci qualcosa sarà anche grazie a loro.
