Avevo sempre desiderato di vedere uno spettacolo simile e, finalmente, ci sono riuscito al Teatro degli Arcimboldi, dove rimarrà sino a domenica 12 gennaio prima di proseguire la tournee italiana al Teatro Rossetti di Trieste dal 15 al 19 gennaio.“Hard to describe, but it’s easy to like!” Questo uno degli slogan dello show che in effetti non è facile da descrivere, ma facilissimo da amare e da apprezzare. Un circo moderno, un circo futuristico, quello portato in scena con il nuovo spettacolo iD. Uno spettacolo assolutamente pieno di acrobazie, energia, parcour, break dance, hip hop, ambientato nelle strade di una metropoli contemporanea. Grattacieli sullo sfondo, effetti visivi e sonori che ricreano perfettamente quella che potremmo immaginare come una New York attuale e, forse, una Milano del futuro. Sedici artisti in scena di sei nazionalità diverse, dodici discipline circensi alcune davvero spettacolari e cariche di adrenalina e tantissima cultura urbana per raccontare una storia ambientata in una città futuristica ma non troppo. Una città dove fumetti, film di fantascienza ed universo dei graffiti si mescolano accompagnati da suoni, rumori e musica della scena underground. Si inizia con un incontro casuale tra due persone che si scontrano mentre camminano in questa città dai ritmi frenetici. Ne nasce uno scontro tra bande rivali che si sfidano in una serie di acrobazie, performance davvero incredibili. In mezzo a tutto questo sfocia una storia d’amore che si alternerà sino alla fine dello show ad alcuni momenti di adrenalina pura. Inseguimenti frenetici su pattini e bicicletta che sconfinano in platea, con gli artisti che si rincorrono tra i corridoi del teatro, dove lo spettatore viene sfiorato dal vortice e creato da questa folle ed entusiamante caccia all’uomo. Lo stridio dei freni e delle ruote della bici sono davvero impressionanti, come pure le acrobazie ed i salti quasi impossibili che questo performer riesce a compiere senza mai mettere piede a terra. Il folle ciclista è il parigino Thibaut Philippe, 28enne che da quattro anni vive su una sola ruota della sua trial bike che nelle sue mani diventa una sorta di arma impropria da usare contro i rivali della banda avversaria.L’inseguimento continua sui tetti dei grattacieli in uno scenario molto molto suggestivo. Continui cambi di discipline circensi esasperate al limite dell’impossibile e per questo ancora più incredibili da osservare immergono completamente lo spettatore in questo ambiente metropolitano. Adrenalina a mille dicevo, come quando si osserva volteggiare gli artisti sospesi in aria oppure quando si osserva una ragazza compiere contorsionismi che vanno al di là dell’immaginazione umana. Difficilissimo scegliere quale numero tra i moltissimi proposti mi sia piaciuto di più. Sicuramente è di molto impatto la scena finale con un acrobata, Ignacio Adarve da Granada, 26 anni, che improvvisamente cade dalla cima di un grattacielo per rimbalzare miracolosamente nuovamente sul tetto. Questo è il numero del trampomuro dove un tappeto elastico, nascosto dalla scenografia in continuo movimento sia meccanico che con trucchi di proiezioni e di luce stroboscopica, permette non solo ad Ignacio ma anche agli altri performer di compiere salti ed acrobazie ricchissime di adrenalina. Una sfida alle leggi di gravità , una sfida all’equilibrio da tenere a volte anche con un piede solo. Artisti che si sfiorano, che volano e rimbalzano da una parte all’altra della scena in una sorta di danza di squadra che deve essere sincronizzata al centesimo di secondo. Atleti che spariscono in minuscole finestre dei grattacieli, finestre che si aprono e chiudono all’improvviso. In un crescendo di musica, suoni ed effetti visivi che compongono e ricompongono questa città futuristica Ignacio ed i suoi compagni di scena si divertono a tuffarsi ed a scalare all’infinito questo trampomuro alto quattro metri. In questo momento che accompagna il gran finale dello spettacolo iD c’è da applaudire all’impazzata e da urlare a squarciagola quanto bravi siano i performer del Cirque Eloize. A questo punto non resta che andare a vedere lo show che, ne sono sicuro vi piacerà sicuramente. Come dicevo all’inizio è molto più facile da apprezzare che da descrivere. Spero, seppur in minima parte di esserci riuscito. Un consiglio. Quando tornate a casa non provate a ripetere simili acrobazie con la vostra bici sui muretti della vostra città e non azzardatevi ad usare il vostro materasso a molle per raggiungere la cima dell’armadio. Se proprio insistete nel voler provare qualcosa chiedete prima istruzioni ad Ignacio o a Philippe o ad uno degli altri performer della compagnia.Direttore Artistico Jeannot Painchaud :“Al Cirque Éloize abbiamo sempre creato i nostri spettacoli grazie all’incontro tra artisti dai diversi orizzonti creativi, favorendo da sempre un approccio artistico multidisciplinare, arricchito dall’internazionalità del cast. Questo spettacolo non costituisce un’eccezione: 16 artisti sul palco e 12 discipline circensi diverse per scoprire in modo del tutto nuovo il mondo della urban dance, della breakdance e dell’hip hop. Ho inventato questo mondo nel cuore di una città in cui le immagini onnipresenti fanno perdere ogni punto di riferimento. Un compromesso estetico tra il fumetto, il film di fantascienza e il ricco universo dei graffiti. Una musica elettronica rock e poetica si incontra con un sapiente uso di immagini video, valorizzando in maniera inequivocabile la giocosità, l’energia, l’aspetto metropolitano e la freschezza che caratterizzano tutto lo spettacolo. Nel centro di questa città si trova un luogo pubblico, un angolo in cui è possibile rifugiarsi o fuggire dall’anonimato, per esprimere la propria individualità e affermare l’identità del singolo, per reclamare il possesso degli spazi pubblici ballando con la città. Un posto dove incontrarsi, un luogo di passaggio, un quartiere in cui i clan si sfidano. Dove si intessono amicizie. Dove l’amore nasce e si dissolve. Sono fiero di invitare tutti voi ad unirvi a questa nuova avventura”.
