Rachele Bruni è campionessa non solo di nuoto di fondo ma anche di vita ! Dopo aver vinto la medaglia d’argento nella massacrante prova di nuoto, i dieci km in acque libere, ha dedicato il successo alla sua compagna Diletta. Non era mai successo che un’atleta azzurro, uomo o donna, dichiarasse in maniera semplice e spontanea, davanti ai microfono di mezzo mondo il proprio amore per una persona dello stesso sesso. Ci voleva il coraggio, l’intelligenza e la spontaneità di Rachele Bruni per infrangere quest’ ultimo tabù nel mondo dello sport italiano. Bravissima Rachele.
Dovrebbe essere una pura e semplice storia d’amore, non dovrebbe neanche fare notizia, eppure in questa Italietta ipocrita e bigotta ci vorrebbero cento, mille, diecimila Rachele Bruni per sconfiggere pregiudizi e tanta, tantissima ignoranza che regna crassa ovunque ma soprattutto nel mondo dello sport e dei tifosi. Quegli stessi tifosi che fanno tanto i macho ma che poi finiscono a trans ! E’ questa la cosa che mi ha sempre dato fastidio in generale: l’ipocrisia di chi ti giudica e poi fa mille volte peggio di te!
Rachele Bruni, con la medaglia d’argento al collo e con una semplicità disarmante non ci ha pensato due volte a pronunciare una frase che mi piacerebbe sentire più spesso nel mondo dello sport: “Questo argento è per chi mi vuole bene, per la mia famiglia e per la mia Diletta ” ! Nè una parola di pù nè una di meno , quel che basta per diventare la prima atleta medagliata olimpica italiana a raccontare apertamente la propria omosessualità.
Il mio sogno, neppure troppo segreto, visto che dal 2008 è diventato il mio cavallo di battaglia per sconfiggere l’omofobia nello sport è che altri atleti possano avere il coraggio che ha avuto Rachele Bruni, lei stessa se lo augura : ” Posso immaginare che altri sportivi abbiano paura a fare coming-out, non ne capisco il motivo anche se purtroppo ci sono ancora tanti pregiudizi. A questi atleti, atlete posso dire che chi mi vuole bene è sempre stato dalla mia parte “.
Ma quello di Rachele non è l’unico amore gay a cinque cerchi di Rio 2016. Già durante la marcia della fiaccola olimpica c’era stato il bacio tra due ragazzi ed alla Cerimonia di Apertura della 31 Olimpiade la kiss cam aveva inquadrato il bacio gay tra una coppia di ragazzi.
Dichiarazione di matrimonio della volontaria Marjorie Enya che, dopo la premiazione del rugby a 7 femminile aveva preso il microfono ed aveva chiesto la mano alla giocatrice della nazionale brasiliana Izzy Cerullo. La rugbysta ha riposto si e le due si sono baciate.
Il maratoneta inglese Tom Boswort, sesto nella 20 km di marcia, dopo la prova olimpica, sulla spiaggia di Copacabana ha chiesto la mano al suo compagno Harry Dineley.
Segno dei tempi che, per fortuna cambiano ed allora viva la scritta su torace ed addominali del bellissimo pallanuotista australiano Tyler Martin , che ha trovato questa insolita maniera per chiedere alla pallanuotista della nazionale femminile Ash Southern di sposarlo.
Piu’ tradizionale e molto “protocollare”, in perfetto stile orientale, la dichiarazione di matrimonio del tuffatore cinese Qin Kai , che alla premiazione del tuffo femminile irrompe in scena con tanto di rosa ed anello e si inginocchia davanti alla sua amata, He Zi, che aveva appena vinto la medaglia d’argento dal trampolino 3 metri femminile.
Ed allora W le Olimpiadi e W l’amore tra uomo e donna, tra uomo ed uomo e tra donna e donna, libero da schemi e soprattutto libero da pregiudizi ed ipocrisie !