Robbie Rogers , il centrocampista del Los Angeles Galaxy , unico calciatore americano ad aver fatto Coming Out , sabato scorso è tornato a giocare con la sua squadra dopo l 'infortunio alla caviglia, che lo ha bloccato per due mesi.
Peggior rientro non poteva esserci per il giocatore, insultato pesantemente da un avversario della Orange Country Blues.
Il fenomeno in questione è il centrocampista Richard Chaplow, che, durante uno scontro di gioco, dopo aver commesso fallo su Rogers ha apostrofato lo stesso con un " alzati frocio" , mentre il giocatore era a terra.
Il calciatore omofobo, oltre che ignorante come una capra, con tutto il rispetto per l'animale vero, è stato sospeso per due partite e multato "per linguaggio offensivo". Chaplow, dopo la squalifica, nega di aver offeso Robbie Rogers.
Vedere per credere, qui nel video, intorno al minuto 82' . Quando Robbie Rogers si rialza, Chaplow lo affronta e gli dice nuovamente qualcosa. I due vengono successivamente richiamati dall'arbitro e lo stesso Chaplow alza le mani sul viso di Rogers.
Per chi non conosce la storia di Robbie Rogers ricordo che fu proprio lo stesso calciatore, il 15 febbraio 2013, sul proprio blog, a dichiarare la sua omosessualità, annunciando contemporaneamente il ritiro dall'attività agonistica. Nei mesi seguenti arrivò la chiamata del Los Angeles Galaxy.
Robbie Rogers è sposato con Greg Berlandi, produttore televisivo e cinematografico di diverse serie di successo in tutto il mondo come 'Dawson's Creek', 'Super girl', 'The Flash' e 'Arrow'. La coppia, dallo scorso febbraio ha anche un figlio.
Nonostante gli insulti omofobi Robbie Rogers, forte del suo carattere che da sempre lo contraddistingue , non si è perso d'animo e nei giorni seguenti ha scritto parole molto belle e profonde sul suo profilo facebook:
Dopo essere stato fuori per infortunio per due mesi, con un intervento chirurgico al tendine d'Achille alla fine ho fatto il mio ritorno in campo la sera scorsa
Nei momenti concitati degli ultimi quindici minuti della partita un giocatore della squadra avversaria mi ha chiamato " frocio" ripetutamente.
Per essere onesti la mia reazione iniziale è stata uno shock.
Questa è la mia quarta stagione nella MLS e non ho ancora sentito un altro giocatore utilizzare questo o qualsiasi altro insulto gay durante una partita.
Mi sono letteralmente infuriato, ho trascorso il viaggio verso casa quasi desiderando di reagire come aveva fatto Zidane, tirando pugno o una testata a questo giocatore, anche se sapevo benissimo che una reazione incontrollata verso questa persona non avrebbe aiutato nessuno di noi, la mia squadra, o la causa che da sempre sostengo, quella l'uguaglianza nello sport.
Sono andato a letto sconvolto la notte scorsa.
Arrabbiato con questo giocatore e la sua ignoranza.
Arrabbiato con me stesso per non aver fatto di più in quel momento.
E' triste vedere ch viviamo ancora in un momento in cui questo tipo di intolleranza esiste ancora nel mio sport ed anche altrove.
E se devo essere onesto, ero anche un po ' timoroso che una sola parola potesse farmi rivivere, anche solo per un attimo, tutti i sentimenti terribili che ho vissuto sulla mia pelle per tanti anni, tante brutte parole : piccolo, minorato, sbagliato, ed indegno di amore e rispetto dalla mia famiglia o da Dio e dai miei compagni di squadra.
Ma è stato solo per un attimo.
Pochi minuti dopo la mia testa era nuovamene in gioco.
E questa mattina, anche la maggior parte della rabbia è sbiadita e le emozioni predominanti sono solo l'amore e la gratitudine.
Sono contento di non aver reagito, cosa degna del mio sport.
Sono grato per i tanti giocatori nella mia squadra e anche dell' avversario che si è scusato con me .
Oggi mi sono svegliato grato di lavorare in un'organizzazione piena di tanti giocatori e di allenatori che hanno lavorato duramente per praticare la tolleranza verso tutti e per aiutare a cambiare una cultura.
Ma soprattutto sono orgoglioso di me stesso.
Sono orgoglioso più che mai di aver avuto il coraggio di uscire allo scoperto come un uomo gay
Mi sento così fortunato per aver avuto la possibilità di condividere la mia storia con gli altri e di aver avuto la possibilità di giocare a questo sport che amo così tanto come una persona dichiaratamente gay.
Sono, più che mai, grato di avere compagni di squadra e una famiglia che mi ama e mi sostengono come figlio, fratello, compagno, padre e calciatore gay quale io sono.
Incoraggio, come ho fatto io quando sono uscito allo scoperto quattro anni fa, tutti gli altri atleti per trovare il coraggio dentro di loro di uscire allo scoperto ed a dichiarare la propria omosessualità.
Acoltatemi , solo voi sapete quando e come è meglio per voi rivelare la vostra verità e condividere la vostra storia, ma ognuno di voi che sceglie di fare questo passo molto coraggioso non è solo per migliorare radicalmente la propria vita, ma letteralmente per salvare ed aiutare gli altri che non hanno il coraggio di fare coming out.
Parole davvero belle quelle di Robbie Rogers , l'unico giocatore, per ora, ad aver preso una posizione radicale contro la FIFA, rea di far disputare i prossimi Mondiali di Calcio in Russia, nel 2018, paese dove i diritti delle persone LGBT vengono calpestati ogni giorno.
Cliccare qui per leggere il post in inglese di Robbie Rogers
Oltre la squalifica di due giornate da parte della Federazione Calcio Americana, una dura presa di posizione è arrivata anche dalla squadra di Richard Chaplow che sul profilo twitter della società ha postato parole dure contro la discriminazione:
Ancora bravo al coraggio di Robbie Rogers per il suo Coming Out.
L'amore trionfa sempre, questo se lo ricordino bene anche i moltissimi calciatori gay o bisex che militano in tutti i campionati italiani, dalla serie A alla terza categoria.