Decreto Ponte sulle Unioni Civili : finalmente ieri sera alle 21 l'Agenzia Ansa ha battuto il tanto atteso comunicato che vi riporto qui pari pari: Unioni civili:Da P.Chigi a C.Stato dpcm regime transitorio XPP57825--SXA--QBXB U POL S0A QBXB Unioni civili:Da P.Chigi a C.Stato dpcm regime transitorio (ANSA) - ROMA, 8 LUG - Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti ha trasmesso oggi al Consiglio di Stato, per il previsto parere, lo schema di DPCM che regola il regime transitorio di trascrizione delle unioni civili nei registri dello stato civile.
Ci voleva così tanto ? Il termine era scaduto martedì scorso, 5 luglio e doveva essere firmato dal Ministro degli Interni Angelino Alfano, contrario da sempre alla legge sulle Unioni Civili. Nulla di tutto questo visto che Alfano , proprio alla vigilia del termine è stato travolto dallo scandalo dal marasma di accuse che sono finite su di lui. Questa potrebbe essere stata la scusa per alzare un muro di omertoso silenzio dal giorno della scadenza della presentazione del decreto ponte per l'applicazione della legge sulle unioni civili. Ovviamente per il Ministro Alfano pare che il Decreto Ponte non rappresentasse una priorità . Se avesse avuto la stessa solerzia nello sistemare i propri interessi personali, sicuramente Alfano avrebbe firmato il tanto atteso decreto ponte. Ora potrebbero volerci fino a 30 giorni perché arrivi il parere del Consiglio di Stato e, successivamente, si dovrò attendere un pronunciamento della Corte dei Conti. Insomma, quelle unioni che si sarebbero dovute costituire già dal 5 luglio, forse dovranno aspettare l'autunno. Senza il decreto che regola il regime transitorio di trascrizione delle unioni civili nei registri dello stato civile, le stesse unioni civili costituite rischiano di essere annullate dai prefetti dato che ai Comuni non è stata data indicazione riguardo alle modalità per procedere. Riguardo alle procedure che sarebbero indicate nel provvedimento non è stato diffuso alcun dettaglio e nessuno, almeno sinora, ne conosce il reale contenuto.
Spada - LaPresse
Una vera vergogna che, ancora una volta, un Ministro della Repubblica Italiana, abbia dimostrato tutta la sua omofobia. Omofobia già dimostrata in moltissime occasioni. Io dico sempre che gli omofobi peggiori sono quelli che, in fondo, non accettano la propria di omosessualità !
Nei giorni scorsi era insorto anche internet con un hastag apposito #Angelinomollaildecreto diventato in brevissimo tempo virale e rilanciato pure da personaggi famosi.Ma neppure questa ennesima campagna era servita a smuovere la coscienza di chi talmente la faccia di tolla che, nonostante tutti i casini combinati , per ora di dimettersi da Ministro degli Interni non ci pensa minimamente ! Ripeto, che vergogna !
Questo sotto uno dei tanti comunicati stampa dei giorni scorsi. Ho scelto quello di Arcigay di mercoledì 6 luglio. "Ieri sono scaduti i termini per l'emanazione del decreto "ponte" per l'applicazione della legge sulle unioni civili: mentre ai municipi risultano giunti i moduli e le istruzioni per la registrazione delle convivenze tra omo o eterosessuali, cioè quanto attiene al secondo titolo della legge, non c'è traccia degli applicativi, seppur provvisori, relativi alla formalizzazione delle unioni civili, che invece riguardano solo le coppie formate da persone dello stesso sesso": lo dichiara Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay. Che prosegue: "Il Ministero degli Interni così mette i primi cittadini in una situazione grave e paradossale: qualora a causa dell'assenza del decreto ponte i sindaci negassero a una coppia la possibilità di celebrare l'unione civile, di fatto starebbero negando un diritto garantito da una legge in vigore. Ma soprattutto l'attesa infierisce su chi da troppo tempo aspetta di formalizzare la propria relazione di coppia, per il desiderio più che legittimo di festeggiare o addirittura perché non ha molto tempo davanti per prolungare l'attesa. Questa negligenza è perciò cinica e irrispettosa e conferma il malcostume dei governi italiani che da sempre in tema di diritti non riescono a rispettare tempi e scadenze, anche nei casi più banali. Esortiamo allora il Ministro degli Interni Alfano a produrre tempestivamente quanto dovuto e a non giocare l'ennesima scorretta battaglia politica abusando di un ruolo, quello di ministro appunto, che deve saper corrispondere a tutti i cittadini e le cittadine, non solo a quelli eterosessuali. Preso atto della negligenza del collega, sollecitiamo inoltre il Ministro alla Giustizia Andrea Orlando a velocizzare la stesura e la pubblicazione dei decreti attuativi definitivi, al fine da rendere concreto il riconoscimento di un diritto che oggi è solo sulla carta. Infine, anche i sindaci, che rappresentano il punto di contatto tra le istituzioni e i cittadini, dovrebbero farsi carico di questo problema e chiederne conto al Governo", conclude Piazzoni.
