La castrazione di Red avvenne, come se nulla fosse, ad opera di un minuto veterinario di periferia che sfogava così, su noi poveri animali, il suo enorme complesso di inferiorità, sia fisico che professionale. Come potete ben immaginare quell' atto, violento e barbaro, compiuto per volontà della perfida signora e del suo sciocco marito, rappresentò, dopo la morte di mia madre, il momento più difficile che il combattente dal lungo pelo striato dovette affrontare durante la sua vita. In conseguenza di ciò smise, lentamente ed inesorabilmente, di opporsi all' ingiustizia ed ai soprusi, consolato, anche se solo in piccolissima parte, nel vederci crescere sani e forti. Passò così qualche tempo fino a che il colpo definitivo alla salute di mio padre fu assestato dalla vendicativa signora Wicked. Ella decise infatti di rinchiudere le mie sorelle in un ricovero per animali. La sadica donna era preoccupata dal fatto che in casa potessero renderle la vita più difficile ora che erano ormai mature per la riproduzione; mentre se, sistemate nel gattile e fatte ripetutamente accoppiare, le avrebbero forse fatto guadagnare anche qualche soldino visto che si trattava di tre begli esemplari di femmine di pura razza Maine-Coon. La parte interna, esibita ai clienti, del "carcere" per gatti "Paradiso del Micio" Quel ritrovo aveva un nome che appariva allo stesso tempo rassicurante ed imponente: " Il Paradiso del Micio ", dove la "M" maiuscola, sembrava rendere protagonista e sovrano il gatto e ricordava tanto quella stessa "M" che molti di noi portano, come disegnata, sulla fronte. In realtà venni a scoprire, dopo una furtiva visita, che si trattava di una galera situata in un postaccio malsano e gestita da una coppia, il Signor Cowardly e la Signora Poor, amici della signora Wicked; gente senza scrupoli che nel quartiere era considerata d'animo buono e benefattrice degli animali solo perché si faceva notare tutte le settimane alla chiesa parrocchiale mentre elargiva monetine ai mendicanti di professione.
La bella chiesetta dove il Signor Cowardly e la Signora Poor si esibivano in elemosine Così, in poco tempo, mentre mio padre si trasformava in un grasso, sonnolento e malaticcio esemplare di Maine-Coon, io sentivo crescere in me la forza dei miei due anni e l'orgoglio di appartenere ad una stirpe di fieri combattenti. Fu cosi che maturai, giorno dopo giorno, la decisione di vendicare le umiliazioni e i soprusi subiti da mio padre e dalle mie sorelle che, nel frattempo, sopravvivevano, malate e denutrite, tra le mura del maledetto "Paradiso del Micio".
Ero ormai un gatto adulto e sentivo la forza crescere dentro di me Cominciai perciò a pensare ad un piano di fuga da quella che doveva essere la nostra accogliente casa ma che si era trasformata, poco alla volta, in una tomba. Avrei portato lontano da lì mio padre ed insieme avremmo liberato le mie sorelle, ricominciando a vivere liberi. Parlai con mio papà per un giorno intero. Red era stanco e depresso ed inizialmente non voleva accettare l'idea di ricominciare tutto da capo nella sua vita; quando però gli raccontai nel dettaglio di come erano trattate le sue adorate figlie e gli ricordai di quanto sarebbe stata orgogliosa di noi, se ci fossimo dati da fare, la nostra adorata Margy: una fortissima sensazione, qualcosa di profondo e antico, riaffiorò nella sua coscienza. Accettò l'idea e, mentre partecipava all'elaborazione del piano di fuga, si era lentamente raddrizzato davanti a me e si era messo a sedere piantato sulle zampe anteriori, fissandomi negli occhi, orgoglioso e fiero. Era rientrato in contatto con la sua vera natura, era tornato ad essere pienamente se stesso, si sentiva di nuovo come quel giovane gatto, libero e coraggioso, che aveva difeso la sua famiglia solo pochi anni prima, mentre io, sempre più, mi sentivo in comunione profonda con lui.
Red era rientrato in contatto con la sua vera natura, era tornato ad essere pienamente se stesso Il nostro piano, che non voleva essere solo una fuga ma, rappresentava il nostro riscatto come gatti, venne così alla luce e fu attuato un memorabile mattino di autunno; più precisamente il 3 Settenbre 2014, data numerologicamente propizia per un nuovo inizio e che divenne storica, oltre che per la nostra famiglia, anche per le molte altre che seguirono il nostro esempio. Approfittammo del comportamento estremamente abitudinario dei coniugi Bad & Wicked che, dopo la colazione, con regolarità quasi cronometrica si facevano trascinare fuori casa dal loro amato Bundle il quale doveva compiere la sua passeggiatina diuretico lassativa attorno all' isolato.
Bundle addobbato col suo fiocco color indaco Come sempre conduceva la spedizione il peloso cane al quale la signora Wicked applicava un vezzosissimo nastro color indaco sulla fronte che, raccogliendo il folto pelo, gli permetteva di vedere meglio ciò che gli stava dinanzi, quando usciva di casa. Essi, varcata la porta principale, dovevano scendere cinque gradini prima di essere sul marciapiede: questo fu l'elemento determinante per la riuscita della nostra vendetta. Con un sincronismo perfetto, appena il gruppo varcò la soglia di casa, io mi precipitai al fianco di Bundle proprio mentre stava scendendo il primo gradino, trotterellando felice ed ignaro, e sciolsi quel suo ridicolo fiocco. Contemporaneamente mio padre si stava strofinando contro le gambe del signor Bad che, camminando in modo incerto, mentre tentava di allontanarlo, si sentì strattonare dal guinzaglio al quale era attaccato il cane che, ormai accecato dai suoi stessi peli, aveva iniziato a ruzzolare giù per le scale. L' uomo, inciampando in Red, finì pesantemente al suolo inzaccherando così il suo bel vestito della festa. Le urla e gli improperi all'indirizzo di mio padre, della signora Wicked, riempirono immediatamente l' aria. La donna, incurante del marito e del cane, si precipitò contro Red per colpirlo col suo ombrello da passeggio.
Sono pronto ad aggredire la signora Wicked
Onora il padre ... se rispetta la Natura : la sua e la tua
Di fronte a ciò la mia reazione fu istantanea e, dopo aver preso slancio sul corpo disteso del signor Bad, con un balzo di due metri mi scaraventai verso il suo volto. Ricordo che, mentre volavo verso di lei soffiando e miagolando, per un istante vidi comparire il terrore negli occhi di quell'essere, molto poco "umano". La donna si ammutolì, indietreggiando impaurita schivò il mio attacco, ma incespicò poggiando male il piede e finì anch'essa a terra, sedendosi pesantemente sullo zerbino d'ingresso. Il suo orrido cappellino le finì davanti agli occhi oscurandole la vista così come era accaduto poco prima al suo stupido cane cinese. La scena divenne improvvisamente così comica che rinunciai a sferrare il colpo di zampa, ad artigli sguainati, che stavo per assestarle sul volto. Mio padre poi disse: "Aspetta figliolo, lasciala a me". Le si avvicinò lentamente, poi si girò, alzò la sua grande coda e lasciò partire un lungo getto di pipì che la infradiciò tutta. " Scappa! ", mi gridò, e fu così che cominciammo a correre, immensamente felici di allontanarci da quella prigione. La nostra gioia durò poco però perché dovevamo ancora raggiungere il "Paradiso del Micio" per completare la nostra missione. Il piano elaborato da Red era però degno di un grande generale. Lui, che aveva ormai imparato a conoscere gli umani ed in special modo quelli che affermano ostentatamente di amare gli animali più che dei loro simili, tese una trappola meravigliosa ai proprietari di quella cosiddetta "pensione per gatti".


