Una invasione che sta passando, forse volutamente, inosservata è quella che alcune società francesi di telecomunicazioni stanno attuando in territorio italiano. La preda attuale sembra essere Telecom Italia, ma questo potrebbe essere solo il prmo obiettivo di un piano strategico che sembra preludere ad una più evidente e rumorosa invasione. Sono passati solo pochi giorni dal consolidamento di Vivendi nel panorama azionario di Telecom che ora riappaiono le dichiarazioni di un altra società transalpina, il colosso Orange (ex France Telecom) che, attraverso le parole del suo responsabile per le operazioni in Europa Gervais Pellissier, esprime un interesse concreto all' acquisto di una parte del pacchetto azionario della società diretta da Giuseppe Recchi. Rispondendo ai giornalisti il manager di Orange (secondo gruppo europeo come numero di abbonati) ha ammesso che nei prossimi 5 anni i grandi gruppi di telecomunicazioni, per ampliare e consolidare il loro mercato europeo in un'ottica sempre più globale, acquisiranno i gruppi, che ha definito "piccoli", i quali operano in mercati prevalentemente nazionali. Tra i piccoli ha elencato anche la nostra ex monopolista la quale, guarda caso, proprio in questi mesi sta attraversando profonde trasformazioni societarie. Quindi , dopo l' accordo con Alcatel per lo sfruttamento della tecnologia E-Vdsl (che potenzierebbe notevolmente il doppino telefonico in rame), dopo l'ingresso di Vivendi nel controllo azionario di Telecom Italia (dopo che si é sciolta Telco ed é sparita la spagnola Telefonica), ecco apparire la terza grande società di telecomunicazoni transalpina la quale tra l'altro (e non é cosa di poco conto) é partecipata ancora dallo stato francese. Ecco perciò spiegato il titolo di questo pezzo. I francesi, coesi come le orde dei Galli di Vercingetorige, guidati da una politica nazionale giustamente protezionistica, stanno prendendo spazi di potere e controllo, nel settore più nevralgico e con le maggiori possibilità di sviluppo che ogni nazione moderna possiede. Peccato che lo stiano facendo anche qui da noi senza che la nostra politica batta, o possa battere, ciglio.
All' epoca dell'invasione dei Celti guidati da Vercingetorige l' unico che seppe organizzare una vittoriosa opposizione fu Giulio Cesare; oggi qualcuno di voi vede per le strade del nostro bel paese un condottiero capace di ridare dignità al nostro popolo? E se il moderno senato romano fosse anche ricattato e succube di Vercingetorige? Come sempre maggiori dettagli sul mio articolo scritto per Blasting News.
