Cervino 2015 - Photo Credits : Enrico Romanzi
Cervino 2015 . E' stata una lunghissima festa quella che ha coinvolto Breuil Cervinia e tutta la Valtournanche per ricordare il 150 anniversario della conquista della montagna, avvenuto il 17 luglio del 1965. Da giovedì sino ad oggi, domenica Sua Maestà il Cervino è stato l'indiscusso protagonista dei festeggiamenti, con venerdì 17 come giornata perno delle celebrazioni. Erano le 8.15 di venerdì scorso quando Don Paolo Papone, sacerdote e alpinista, ha iniziato a celebrare la messa in cima al Cervino che, in quel lontano 17 luglio del 1865, veniva conquistato da Jean Antonie Carrel anche dalla più impegnativa e difficile via italiana (tre giorni prima, il 14 luglio, Whymper trovava invece la via della vetta dalla parte svizzera). Venerdì, per ricordare questi due grandi momenti che hanno segnato l'intera storia dell'alpinismo, ai 4.478 mt. del Cervino, la celebrazione della messa delle Alpi certamente più alta di tutte, con la partecipazione di fedeli molto particolari, dato appunto il luogo: una delegazione di Guide del Cervino e di Zermatt e di Chamonix con una rappresentanza del Club Alpino Inglese, insieme per conclamare un'amicizia e un profondo amore e rispetto per questa montagna, in Italia chiamata Cervino, in Svizzera Matterhorn. Le due cordate, una partita dalla via italiana lungo la Cresta del Leone, l'altra dal versante svizzero, Cresta Hornli, si sono incontrate in vetta e strette attorno alla famosa Croce del Cervino, che segna la cima italiana, per la cronaca due metri più bassa di quella svizzera. Il presidente della Società Guide del Cervino, Gérard Ottavio, intervistato al termine della messa si è detto "sinceramente commosso per aver assistito a questa funzione religiosa in quota, su una montagna così leggendaria e proprio nel giorno in cui Carrel e gli altri suoi compagni di cordata riuscirono nell'impresa di salire per primi dalla via italiana. Durante la messa sono certo che da lassù, dal Paradiso dove ora stanno, abbiano ascoltato la messa e sicuramente avranno recitato una preghiera per tutti noi." Presenti anche il Generale Simone Giannuzzi della Scuola Militare Alpina di Aosta con l'atleta alpinista e guida di Cervinia, François Cazzanelli, reduce dalla scalata al Cerro Torre. Quanto al celebrante, Don Paolo Papone, non si può certo dire che non sia un parroco che frequenti... "l' Alto dei Cieli" visto i luoghi in cui dice messa. Per lui, l'alpinismo è anche professione di fede. E se la messa ai 4478 metri del Cervino è stato il momento clou per ricordare una data storica, ci sono stati altri momenti interessanti che hanno celebrato i 150 anni. Nella giornata di giovedì una notte intera piena di musica e cinema ha coinvolto Breuil Cervinia. Si è infatti svolta presso il Cinema des Guides, la “Cervino CineMountain 150”, una maratona cinematografica nottura dedicata a film, documentari in onore della montagna che tanto ha ispirato l’immaginario collettivo: il CERVINO. Alle 22 ha avuto inizio il concerto dei L’Orange, gruppo musicale valdostano che mixa la musica tradizionale delle Alpi Occidentali con sonorità elettroniche, un vero “Rock delle montagne”, interpretato attraverso il clarinetto, la ghironda, il violino e l’organetto diatonico dai tre musicisti: i fratelli polistrimentalisti Remy e Vincent Boniface e la voce di Alberto Visconti.La lunga notte si è poi conclusa con il grande “Falò di mezzanotte” con il volo delle Lanterne. Allo scoccare della mezzanotte tante lanterne si sono alzate in volo a rendere omaggio al Cervino. Un falò che è rimasto acceso fino alle luci dell’alba assistito da turisti curiosi e amanti della montagna che hanno dato il benvenuto al nuovo giorno. Sabato 18 invece è stato il momento della scoperta della montagna con il “Cervino Walking day: trekking filosofici con alpinisti e Guide”. Catherine Destivelle, Hervé Barmasse, anno raccontato il loro rapporto con il Cervino camminando ai piedi della Gran Becca, in compagnia di Kay Rush e gruppi di appassionati, lungo percorsi semplici, che si sono conclusi con un pranzo al Rifugio Duca degli Abruzzi all’Oriondé.