Come Erika e Omar musical.... è tutto uno show ! Un musical definito dallo stesso regista dello spettacolo Enzo Iachetti un diversamente musical . Questo il titolo dello spettacolo che rimarrà in scena sino al 7 dicembre al Teatro Delfino di Milano. Una sfida che rappresenta un coraggioso ed innovativo modo di portare in scena uno dei più clamorosi casi di cronaca nera italiana degli ultimi anni rivisitato in maniera ironica. Chi non ricorda i due ragazzi autori del delitto di Novi Ligure nel 2001 ? Da qui prende spunto la storia, ambientata in un paesello di provincia, che ha come protagonisti due giovani che in scena hanno i nomi di Jessica e Christian e che ripercorrono le atrocità dei giovani ragazzi di allora con risvolti tragicomici ed imprevedibili colpi di scena. Essenziali-minimaliste ma di grande effetto le scenografie in stile cartone animato , superlativi gli effetti delle luci , studiate sapientemente per integrarsi nello spettacolo e portare il pubblico a vivere in prima persona questo "diversamente musical ". Erika e Omar è tutto uno show in fondo non è che un musical rivisitato, con dialoghi , musiche originali e divertenti rigorosamente in italiano. Satira, horror, grottesco, noir si mescolano in un mix esplosivo e vincente per raccontare come una tragedia, soprattutto italiana, diventi ben presto un grande spettacolo televisivo. Ed allora ecco che si mette in moto il grande carrozzone della comunicazione dei tempi moderni: televisioni, inviati, dirette, fotografi, telecamere , approfondimenti, talk show dove ognuno deve dire la sua. Nel paese del delitto arriva l'inviata di turno, una caricatura della soubrettina che diventerà poi, non tanto misteriosamente, Ministro.
Come Erika e Omar musical....è tutto uno show
Storie di letto che si mescolano con la corruzione di un Italia che va a rotoli. Erika e Omar è tutto uno show è una black comedy musicale che racconta il disagio giovanile, la crisi dei valori tradizionali, le incomprensioni e l'incomunicabilità tra le diverse generazioni e soprattutto in famiglia. Il modo di fare tv con giornalisti ed inviati che diventano sciacalli per offire quello che poi vuole lo stesso telespettatore , avido di conoscere nei minimi particolari e dettagli anche il più insignificante dei pettegolezzi. La bravura dell'autore
Tobia Rossi è stata quella di saper scrivere un copione davvero particolare ed unico. La genialità dell'autore si evince nel secondo tempo. Vincente la trovata di far incontrare nelle rispettive celle carcerarie Jessica e Christian con altri due celebri assassini, Rosa ed Olindo, gli autori della strage di Erba. Dialoghi divertenti ed assurdi tra i quattro protagonisti. Battute che hanno il potere di ammorbidire ed alleggerire il dramma di quello che si racconta sin dall'apertura del sipario : una strage in famiglia.

Altro momento di satira, la rappresentazione di un fenomeno di costume tristemente noto: i pellegrinaggi sui luoghi dei delitti celebri, con relativo businnes. Un vizio che pare aver contagiato una parte degli italiani, chi non ricorda le foto ed i selfie con il relitto della Concordia sullo sfondo? Roba da far accaponare la pelle ma che ci riporta alla triste realtà quando nel paese immaginario del musical arrivano i "turisti del macabro".Bravissimi i due giovani protagonisti :
Gea Andreotti, nella parte di Jessica. Voce impeccabile, grinta sprigionata da ogni poro, recitazione perfetta. Voto 10. Sarà una promessa del Teatro Italiano ? Glielo auguro con tutto il cuore.
Renato Crudo - Christian . All'esordio nella prima milanese ( lo spettacolo aveva già debuttato a Roma ) , non mostra nessuna incertezza, recitando e cantando da veterano. Cosa volere di più. Ovviamente bravi anche tutti gli altri attori del cast che si calano perfettamente nella parte. Da sbellicarsi dalle risate il momento della scena, con relativo balletto di angeli, in cui il fratello di Jessica, una volta morto, si trova in Paradiso.

Trovo innovativa coraggiosa e mi auguro anche vincente l'idea di portare il Musical
( clicca qui per il video di presentazione) al
Teatro Delfino, in Piazza Piero Carnelli, al di fuori del circuito classico, se così si può definire, dei teatri del centro di Milano. Il Teatro Delfino si trova al di là dei Tre Ponti, quelli che segnano il confine est del centro città. Una sorta di Off Brodway, potremmo dire, visto che in zona ci sono anche gli Studi Rai di Mecenate. Una sala da 300 posti con poltrone comodissime che nulla ha da invidiare ai teatri dal blasone più nobile. Azzeccatissimo l'impianto di luci che ha reso partecipata la visione di Come Erika e Omar. Una prima affollata, applauditissima ed apprezzata dal pubblico, tanto da far commuovere lo stesso Enzo Iachetti che, sul palco, non ha saputo trattenere le lacrime dall'emozione. Voto alla regia di Enzo 10 e lode.Con l’obiettivo di far riflettere in primis le nuove generazioni con questo diversamente musical,
Enzo Iacchetti porta la sua esperienza di uomo di spettacolo anche nelle Accademie di musical e nelle Università. “Il mio desiderio di parlare ai giovani di teatro, di realtà e vicissitudini vicine a questo argomento è un'esigenza delle discipline del mio mestiere - spiega Enzo Iacchetti- Perché è così importante avvicinarsi ai teatri cosiddetti ‘off’? Perché alcune pièces non è ammesso vederle nei teatri tradizionali, essendo troppo vicine alla realtà della vita che spesso è cruda e violenta? Perché è importante che essi vivano e siano spazi vivi per ogni sperimentazione? Con queste domande voglio far riflettere i giovani che si stanno approcciando al mondo teatrale e non solo, attraverso tematiche che viviamo costantemente nella vita quotidiana . Molti teatri chiudono in ogni città, soffocati da un Ministero della Cultura che si occupa solo di dare soldi ai teatri stabili e agli enti lirici. Una storia in musica come quella di
Come Erika e Omar - è tutto uno show è un invito che voglio fare, proprio per tutte le motivazioni sopra citate”.

NOTA SUL
TEATRO DELFINO La programmazione della stagione 2014/2015 prevede un programma ricco di sorprese e di novità tutto da scoprire, accompagnato a una galleria di interpreti di fama nazionale. Un cartellone ricco, vario e di qualità che intende proporre il teatro come spazio culturale aperto a tutto e a tutti, tra nuovissime proposte e spettacoli che hanno riscosso un grande successo di pubblico e critica. Produzioni di tutti i generi e per tutti i gusti che hanno come unico fil rouge il valore artistico e la ricerca di proposte culturali innovative. Nato nel 1972 come sala pubblica di zona e unico punto d’incontro del quartiere, nel 2012, in un momento in cui il mondo della cultura viveva una fase piuttosto critica, il Teatro Delfino ha iniziato una nuova avventura sotto la direzione artistica di Federico M. Zanandrea e la gestione dell’Associazione Il Mecenate. Un progetto ambizioso che ha portato alla riapertura al pubblico della "Sala Capitolare" adiacente alla Cascina Monluè (costruita nel 1627 e usata come seconda sala), a un Ambrogino d'oro (2013) e a un’opera di ristrutturazione che ha reso il Teatro più moderno e confortevole, grazie anche al recupero delle storiche poltrone del cinema Maestoso di Milano.