Radura della Memoria: le luci dell'Albero di Natale per non dimenticare.
Ci sono, idee, intuizioni, chiamatele come volete, che, se non le fai tue da subito, prima o poi qualcuno se ne impossessa.
Ma sono ben felice che sia accaduto più di una volta nel mio caso, significa che alla fine erano idee giuste!
Facciamo un salto indietro al Natale 2018, il Ponte Morandi era crollato da pochi mesi.
Genova piangeva ancora le sue 43 vittime innocenti e gli sfollati erano ancora con il loro presidio sotto il "Ponte di Ferro" in via Walter Fillak, una via chiusa al traffico per quel troncone di viadotto ferito che incombeva pericolante sopra le case di Via Porro e la sottostante arteria che, prima di quel maledetto 14 Agosto collegava la Valpolcevera con il centro della città.
Pensai da subito ad un grosso albero che portasse luce, luce intesa come speranza di vita là, proprio al limite della Zona Rossa, dove la vita, per molti era finita tragicamente in quella bastarda e piovosa mattinata di agosto.
Il Comune di Genova allestì un Albero di Natale davanti più in su, in modo che fosse visibile a chi proveniva dalla metropolitana.
I commercianti del Civ di Certosa, per quel Natale e per l'anno successivo, il 2019, allestirono un Albero più a Nord, davanti al Castello Foltzer, che ricordasse le 43 vittime, con 43 palline bianche, una per ogni anima portata, ahimè, troppo presto in cielo.
Con il Covid che bloccò se non del tutto in parte il Natale scorso, scemò anche il discorso dell'Albero in Memoria delle Vittime del Ponte Morandi, rifatto più piccolo ma pur sempre dignitoso quest'anno sempre nello stesso punto.
Ma oggi, sotto il Ponte Genova San Giorgio, nella Radura della Memoria, si è aggiunto un'altro Albero di Natale e questo "evento" mi riempie il cuore di gioia, con quelle luci che portano calore e speranza nella Radura, dove sono piantati 43 alberi, uno per ogni vittima.
Le luci dell'Albero di Natale di nove metri si sono accese accompagnate dal canto degli Spirituals and Folk, in una cerimonia dove la parola sobrietà l'ha fatta da padrona.
Presenti il vicesindaco Massimo Nicolò e l’assessore ai Grandi eventi Paola Bordilli, alcuni parenti delle vittime ed alcuni ex-sfollati di Via Porro.
«Questa è una serata molto speciale – ha detto il vicesindaco Nicolò – e questo è un albero bellissimo. Siamo nel pieno momento del Natale, un momento di luce, ma anche di raccoglimento: un piccolo momento che noi dedichiamo a tutte le vittime del ponte. È un momento che deve essere continuato 365 giorni l’anno».
«Abbiamo lavorato molto – prosegue l’assessore Bordilli – per portare nella nostra città un senso del Natale sia nel centro che delle delegazioni. Voglio ringraziare chi ha collaborato e sponsorizzato questo bellissimo albero e la sua illuminazione. Voglio ringraziare i parenti delle vittime con i quali abbiamo condiviso la scelta di collocare l’albero in questo punto preciso della radura. Credo che sia bello ritrovarci qui, oggi, con la musica e con l’albero per celebrare un Natale che ci ricorda sempre di più come sentirci e ritrovarci comunità».
Presenti alla cerimonia anche i membri del Comitato Parenti Vittime Ponte Morandi che, dal palco, hanno speso parole in ricordo dei loro cari.
«Non ho nulla da dire tranne che grazie – ha detto uno dei papà delle vittime del crollo – a tutti quelli che si sono spesi per questo albero, alla cittadinanza che ci è sempre vicina e un grazie dal cuore perché ricordiamo quei quarantatré angeli che non ci sono più»
«Io qui ho perso mio fratello – dice Michele Mattia Altadonna – e voglio dirvi grazie. È una parola banale ma con un significato. Ringrazio le figure istituzionali e le pubbliche assistenze. Vorrei dedicare questo albero proprio a queste ultime perché so il lavoro e i sacrifici che fanno».
Subito dopo l’accensione dell’albero, Giusy Moretti, coordinatrice del comitato Quelli del ponte Morandi, ha posto una pallina speciale sull’albero di Natale.
