A Limone Piemonte tutti aspettavano Giulio Ciccone ma alla fine ha vinto Jonas Vingegaard che ha beffato il corridore italiano proprio sulla linea del traguardo, lo stessa striscia posizionata, centimetro più centimetro meno, dove Stefano Garzelli vinse la quarta tappa al Giro d'Italia 2002. E proprio i centimetri hanno fatto la differenza tra Ciccone e Vingegaard in una volata in salita al cardiopalma, con Ciccone partito ai -125 metri ed in testa sino a quando ne mancavano 25.
Proprio in quel momento il corridore abruzzese si è girato con il viso verso sinistra per controllare gli avversari, forse accorgendosi che stava arrivando Vingegaard, che l'ha sorpassato negli ultimissimi 5 metri con un micidiale colpo di reni.
Forse e sottolineamo forse, se Ciccone non si fosse voltato avrebbe potuto vincere.
Jonas Vingegaard (Visma-Leasing a Bike) emerge come il grande protagonista della seconda tappa de La Vuelta 2025, conquistando la sua prima Maglia Roja in carriera e candidandosi alla vittoria finale. La frazione di 159,6 chilometri, che si è disputata tra Alba e Limone Piemonte, ha visto il fuoriclasse danese mettere in mostra tutta la sua esplosività, dimostrando di essere il favorito assoluto di questa edizione.
Analisi della tappa: dall’evoluzione della fuga alla vittoria in salita
La partenza da Alba, città dove è nato Matteo Sobrero, ha dato il via a una tappa ricca di emozioni e strategie di gara. Fin dai primi chilometri, si sono delineate le prime azioni di attacco, con lo sloveno Gal Glivar (Alpecin-Deceuninck), il ceco Jakub Otruba (Caja Rural-Seguros RGA) e il belga Liam Slock (Lotto) che hanno provato il primo attacco di giornata. A loro si è aggiunto Nico Denz (Red Bull-Bora-Hansgrohe), che ha deciso di avvantaggiarsi dopo 12 km, lasciando il gruppo di testa.
Nel frattempo, l'asturiano Sinuhé Fernández (Burgos-Burpellet-BH) ha affrontato un inseguimento solitario, recuperando un ritardo di oltre un minuto e raggiungendo il gruppo di testa al chilometro 28. La strategia di controllo è stata affidata al Q36.5 Pro Cycling Team, guidato da Tom Pidcock, che ha impedito alla fuga di allungare troppo, mantenendo un vantaggio massimo di due minuti.
Durante la prima metà della tappa, si sono distinti momenti decisivi come la volata intermedia di Busca, al chilometro 67, dove Liam Slock ha preso la testa della fuga, mentre Ethan Vernon (Israel-Premier Tech) si avvicinava alla maglia verde di Jasper Philipsen, in una lotta serrata per il premio della classifica a punti.
L’epilogo sulla salita di Limone Piemonte: la svolta decisiva
Con l’ingresso negli ultimi 45 km e l’arrivo della pioggia, la gara si è fatta ancora più dura. Sinuhé Fernández ha perso contatto con il gruppo di testa, mentre Glivar, Otruba e Slock cercavano di resistere sulla salita di Limone Piemonte, lunga 9,8 km al 5,1%. Le cadute, tra cui quella di Guillaume Martin Guyonnet e di diversi corridori del team Visma-Leasing a Bike, tra cui proprio Vingegaard che ha battuto il ginocchio sinistro, hanno complicato ulteriormente il quadro tattico.
A circa 6 km dall’arrivo, Liam Slock è stato ripreso in salita, lasciando spazio ai grandi favoriti di questa edizione.
La battaglia finale si è concentrata tra i big team come Visma-Leasing a Bike, Lidl-Trek e Ineos Grenadiers.
In un finale ricco di emozioni, Marc Soler (UAE Team Emirates) ha tentato di anticipare la volata a 600 metri dall’arrivo, ma è stato superato nella vera volata lanciata da un'esplosivo Giulio Ciccone (LIdl- Trek ) beffato da Jonas Vingegaard (Visma-Leasing a Bike), che ha conquistato la vittoria e la Maglia Roja, una maglia che, in teoria, potrebbe tenere sino al traguardo finale di Madrid.
Il video racconto della seconda tappa
Cosa ci aspetta domani nella terza tappa: la sfida tra San Maurizio Canavese e Ceres
Se Limone Piemonte ha già mostrato i primi segnali di una corsa aperta e imprevedibile, l'attenzione di tutti è rivolta alla terza tappa, in programma domani, tra San Maurizio Canavese e Ceres. Con 134,6 km di percorso e un traguardo in salita di quarta categoria, sarà un’altra occasione per i finisseur di mettere in mostra le proprie qualità e per gli scalatori di fare la differenza in vista delle tappe successive.