Mattia Cattaneo, se ci fosse un premio al coraggio nel Giro d'Italia, oggi andrebbe assegnato allo scalatore dell' Androni Giocattoli-Sidermec.
Lacrime sudore e sangue per il corridore bergamasco nella tappa di Pratonevoso.
E questa volta non c'entrano nulla le lacrime il sangue ed il sudore del famoso discorso di Winston Churchill , non c'è nessuna parafrasi con lo statista inglese ma solo le lacrime che il povero Mattia Cattaneo ha versato dopo aver tagliato il traguardo di Pratonevoso, il sudore versato nella lunghissima tappa di giornata ed il sangue "sputato" sulla salita della 18esima tappa del Giro 101.
Avrebbe meritato tanto, tantissimo Mattia Cattaneo, lasciatemi un pò di sano patriottismo in questo commento. Non solo per aver menato le danze dopo aver passato il paesino di Miroglio, per aver tentato 3 allunghi per mettere in crisi il tedesco Maximilian Schachmann quando la salita si è fatta più dura, dopo il bivio per Artesina , ma anche per essere stato tenace sino alla fine, credendo forse un pò troppo nelle sue gambe che hanno ceduto solo nell'ultima curva verso il sogno della vita.
Al povero Mattia è mancata la benzina nel momento decisivo, l'ennesimo scatto di Schachmann gli è stato fatale.
Sembrerebbe una maledizione che si diverte a tormentare gli uomini di Gianni Savio, vicinissimi alla vittoria con Fausto Masnada a Campo Imperatore , ripreso a 2700 dall'arrivo e vicinissimi ancor di più oggi con Mattia Cattaneo.
C'è da ripetere che su sedici tappe in linea, i corridori della Androni Giocattoli Sidermec sono sempre stati nelle fughe di giornata con almeno un uomo. Un vero e proprio record e c'è da scommetterci che, anche domani, nel primo dei due tapponi di montagna se partirà una fuga ci sarà un atleta con la maglia biancorossa.
Quella fuga che non era mai riuscita ad andare all'arrivo e che c'è riuscita oggi, con il primo podio conquistato dall'Androni.
Certo lascia l'amaro in bocca il terzo posto, soprattutto a Mattia Cattaneo, bravo comunque a lottare fino all’ultimo sul traguardo della stazione sciistica piemontese. Cattaneo è entrato nella fuga di giornata nata subito dopo la partenza da Abbiategrasso con altri dieci corridori e con il compagno di squadra Davide Ballerini a fare molto più che da spalla.
Sedici minuti il vantaggio massimo dei dodici fuggitivi sulla salita di Novello, prima di inziare la lunga salita finale che ha visto combattere fin da subito per il successo Mattia Cattaneo, il giovane tedesco Maximilian Schachmann , Ruben Plaza e Cristoph Pfingsten più degli altri.
Lo scalatore bergamasco dell’Androni Giocattoli Sidermec, che al Giro sta trovando la miglior condizione in questa terza settimana dopo la frattura alla clavicola di marzo, ha risposto con assoluta brillantezza ai ripetuti scatti di Schachmann, ha provato tre allunghi negli ultimi duemila metri quando la corsa era entrata a Pratonevoso, per andare poi a chiudere terzo a 16” dallo stesso Schachmann, che era il favorito per la vittoria.
Ci sono state le lacrime, giustificatissime, di Mattia Cattaneo dopo l'arrivo, raccolte dai colleghi della Gazzetta dello Sport:
Anche nel dopo cena, i corridori alle 22 erano ancora a tavola, Mattia Cattaneo si è sfogato: "Ci ho provato in tutti i modi. Sapevo che probabilmente Schachmann aveva più gambe di me, per questo ho provato anche ad allungare un paio di volte per vedere la sua reazione e per sperare che mollasse il colpo. Sono comunque soddisfatto, ho dato davvero tutto quello che avevo, forse anche oltre i miei limiti. Dopo l'infortunio subito a Marzo, ero sicuro che la condizione sarebbe arrivata in questa terza settimana di Giro. E poi erano giorni che tentavamo, soprattutto noi dell'Androni ed oggi, finalmente la fuga è andata; ci ho provato, è andata male, ma mi rifarò "
Per la cronaca Davide Ballerini ha chiuso al decimo posto, aggiudicandosi i due traguardi volanti della tappa. Il corridore lombardo è tornato così leader della speciale Classifica davanti al compagno Marco Frapporti. E domani ? Domani è un altro giorno e che giorno... il giorno del tappone con il Colle delle Finestre, Cima Coppi di questo Giro numero 101.
Sarebbe bellissimo vedere transitare un corridore italiano sulla Cima dedicata al Campionissimo. Sarebbe bello assistere ad una replica di quanto è successo poco più di un mese fa, il 22 Aprile, sul Passo della Bocchetta, al Giro dell'Appennino con Giulio Ciccone e Fausto Masnata scatenati sulla salita delle streghe.
I due vestono casacche differenti in gara, ma abitano vicini nella bergamasca e sono compagni di allenamento, rivali sì ma amici.
Se sulla Bocchetta c'erano i cippi di Coppi e del Patron Luigin Ghiglione a salutare il passaggio di Ciccone, Masnata ed Antunes, domani ci sarà il prestigio della Cima Coppi, in mezzo alla neve.
Ed allora perchè non sognare, in fondo sognare non costa nulla, costerà fatica a Ciccone e Masnata, ma lasciamo sognare anche loro stanotte, anche perchè a volte i sogni si avverano ! Forza ragazzi !
