C'era una volta il Trofeo Laigueglia è un pezzo che scrissi tempo fa sul vecchio blog ospitato sulle pagine de LA7 , il 7 gennaio 2014. Un pezzo dedicato alla storia del Trofeo Laigueglia che realizzò 303 visite e che vi riporto sul nuovo blog pari pariChi conosce ed ama il ciclismo come me probabilmente rimpiangerà i vecchi tempi, il vecchio calendario agonistico, quando la stagione sulle due ruote iniziava sulla Riviera Ligure di Ponente, nel mese di febbraio, con il Trofeo Laigueglia, seguito, il giorno dopo dalla Nizza- Alassio. Tempi belli che mi riportano alla gioventù, quando, negli anni 80 salivo sul treno con la gioia di chi andava a scoprire un mondo che aveva sognato sin da bambino. Il mio primo Laigueglia è stato quello del 1984, avevo 16 anni e mezzo. Permesso dei genitori per saltare un giorno di liceo, treno all’alba con un paio di miei compagni di classe, anche essi appassionati e via a vedere la vittoria di Giuseppe Petito su Van der Velde e Torelli. All’epoca si arrivava in uno stretto budello con la strada della volata finale che terminava con una curva a novanta gradi, quella terribile curva di fronte aveva una gelateria. Più di una volta i corridori, lanciati nello sprint, erano costretti a tirare bruscamente i freni per evitare di finire dentro il banco dei gelati. Era forse un ciclismo più genuino, non c’erano camper, bus o quant’altro a nascondere i corridori dalla vista dei tifosi; il giorno prima c’era il rito sacro della punzonatura, dove potevi parlare con i ciclisti, scattare foto, richiedere autografi, in un atmosfera di assoluta tranquillità.Sparì prima la punzonatura, non so per volere di chi, sparì quindi quella giornata di vigilia magica per quelli appassionati come me. Più tardi arrivarono, come ho detto in precedenza, camper, bus a tenere i corridori chiusi sino all’ultimo istante nella loro privacy. Se prima il momento del foglio firma della mattina era un momento di festa adesso, in certe corse, anche in quelle più importanti è diventato un momento di caos assoluto. I corridori arrivano all’ultimo istante, non c’è tempo di scattare foto, di richiedere autografi e di fare interviste. In tutto questo ci si è messo di mezzo un calendario di gare che ormai prevede pause invernali sempre più risicate per i ciclisti. Si corre sempre ormai, in nome della globalità e dell’internazionalità del ciclismo. I calendari sono diventati addirittura sei, da quello più importante dell’ UCI WORLD TOUR a quello Europeo, senza dimenticare Africa, America, Asia ed Oceania. Una vera e propria follia voluta dai despoti che si sono succeduti sulla poltrona dell’Unione Ciclistica Internazionale, in nome del Dio Denaro. E così fregandosene di tradizioni antiche, prima dell’avvento del Trofeo Laigueglia nel 1964 la stagione iniziava addirittura il 19 Marzo con la Milano Sanremo, si è passati a gareggiare già in questo mese freddo di gennaio. Tralasciando quello che succede al di fuori dell’Europa, con corridori sparsi nei cinque continenti, ci sono ben 11 gare che precedono il Laigueglia solo nella vecchio continente. Ed allora a guardare indietro, per i “vecchi ” suiveurs come mie, viene la nostalgia degli anni passati con le memorie del Trofeo Laigueglia che fu. Sfogliando l’album dei ricordi ci sono i Laigueglia vissuti da ragazzino, quelli da giornalista alle prime armi con registratore a cassetta per realizzare le interviste da risentire con calma e da scrivere rigorosamente con macchina da scrivere portatile e poi inviare al giornale , io scrivevo per IL LAVORO . Se si era fortunati si poteva inviare il pezzo via fax, già questo era un lusso, altrimenti si doveva dettare il pezzo ai dimafoni…. ma di questo vi racconterò un altra volta. Chi non conosce questi mezzi penserà che stia parlando della preistoria, stiamo solo parlando di un periodo che oscilla tra i venti ed i venticinque anni fa, con la tecnologia che ha fatto passi da gigante, cambiando, ovviamente, anche il mondo di lavorare. Iniziai anche con la tv con l’emittente ligure TELECITTA’ nel 1999. Ricordo di un permesso speciale preso a militare per seguire il Trofeo Laigueglia del 1990, un edizione passata alla storia per un incendio al culmine della salita del Testico che fermò la gara con i corridori che rischiarono di fare la fine tanti polli arrosto…. quell’anno vinse Rolf Sorensen. Nel 1997 con la vittoria di Bartoli il mio primo pezzo sull’apertura della stagione ciclistica per TMC la cara TELEMONTECARLO. E poi ancora Laigueglia sotto la neve, turbati dai carabinieri dei Nas che attendevano i corridori all’arrivo, ci sarebbe da scrivere giorni e giorni per raccontarvi i miei trent’anni di ricordi legati a questa gara che ho nel cuore alla pari del Giro dell’Appennino e della Milano Sanremo. Trofeo Laigueglia 1993 sul podio intervisto il secondo classificato Stefano Della Santa, ignorando completamente il vincitore Lance Armstrong che già mi stava antipatico allora !!!Tanti tantissimi ricordi insomma legati al ciclismo ed in questo caso al Laigueglia, per chi, come me è cresciuto a pane e ciclismo. Ed è per questo che oggi, ricevendo un comunicato stampa dell’ ASD MONVISO VENEZIA sono trasalito nel leggerlo. Secondo il Patron Davico addirittura sarebbe in forse la disputa della gara, tant’ è che il titolo del comunicato è : TROFEO LAIGUEGLIA A RISCHIO CHI LO ORGANIZZERA’ ? Io mi limito a riportarvi pari pari il contenuto del comunicato, nell’attesa di ricevere una replica del Sindaco della cittadina rivierasca e con la speranza di non vedere cancellata dal calendario ciclistico la corsa che tanto ho nel cuore.COMUNICATO STAMPA:Il 19 gennaio si conoscerà il futuro del Trofeo Laigueglia: il comune savonese, infatti, aprirà le buste per scegliere il proprio partner per l’organizzazione dell’edizione 2014. Un futuro carico di dubbi e di incertezze, quello della gara che in passato segnava l’apertura della stagione professionistica: tra tanti punti di domanda, però, una cosa è già certa. Nel 2014, in cabina di regia, non ci sarà la Asd Monviso-Venezia che ha curato le ultime due edizioni della classica savonese.La società piemontese, infatti, ha scelto di non partecipare alla gara d’appalto aperta lo scorso 27 dicembre dal Comune di Laigueglia “E’ una scelta triste, specie dopo il successo organizzativo con cui abbiamo celebrato lo scorso anno la cinquantesima edizione” ha sottolineato Michelino Davico, presidente della Monviso-Venezia“In questi anni in più occasioni abbiamo fatto presente al comune che, per ridare importanza a questa corsa, c’è la necessità di poterci lavorare per un anno intero, con iniziative di sensibilizzazione e di promozione spalmate su tutti i 365 giorni e non concentrate solo nelle ultime settimane come siamo stati costretti a fare nel 2012 e nel 2013″.Un invito rimasto inascoltato, quello presentato dal numero uno della società braidese, tanto che l’assegnazione dell’edizione 2014 arriverà solo il 9 gennaio, a poco più di un mese dallo start programmato per il 21 febbraio: “Non ce la sentiamo di affrontare un’altra corsa contro il tempo” riprende Davico“Non comprendo, poi, la scelta dell’amministrazione comunale di anticipare al venerdì il Trofeo Laigueglia, sacrificandolo così per fare posto alla Gran Fondo in programma domenica 23 febbraio. Si tratta di una decisione che rischia di togliere ulteriormente visibilità alla gara dei professionisti”.Non c’è, dunque, solo la crisi economica a segnare il destino del Trofeo Laigueglia: qualche scelta poco azzeccata e la lentezza della macchina pubblica, ingolfata da una burocrazia sempre più asfissiante, rischiano di far perdere al mondo del ciclismo italiano un altro appuntamento di spessore. Se entro il 15 gennaio non si troverà un main sponsor, per il quale il comune di Laigueglia ha chiesto una contropartita minima di trentamila euro, infatti, tifosi, atleti e addetti ai lavori potrebbero essere costretti ad annotare un altro pesante forfait nel calendario-groviera delle due ruote tricolori.E dire che il Trofeo Laigueglia negli ultimi anni, dopo essere stato sull’orlo del fallimento, aveva trovato un rilancio importante: grazie al lavoro degli organizzatori, infatti, i grandi campioni erano tornati ad allenarsi in Riviera e a presentarsi al via del Trofeo Laigueglia, era stata rinnovata la tradizione della cena di gala della vigilia, era stato istituito nuovamente il premio giornalistico, data nuova linfa alla partnership con il quotidiano Tuttosport e creata una serie di iniziative collaterali che avevano richiamato a Laigueglia alcuni grandissimi ospiti.“La crisi economica dovrebbe portare a cercare soluzioni innovative” ha concluso, amareggiato, Davico“Certo, ora è facile dire che mancano le risorse economiche per mettere in cantiere la corsa. Forse bisognava agire prima, coinvolgere tutti gli enti interessati, cercare sinergie nuove. Nel 2014 la sfida per la 51^ edizione sarebbe stata ancora più bella da affrontare ma non ci è stato dato il tempo per farlo. Da appassionato mi auguro che il comune riesca a trovare una soluzione adeguata e che il Trofeo Laigueglia vada in porto anche quest’anno, sarebbe un peccato dover rinunciare anche a questa classica”.
16/02/13 – Laigueglia (SV) - – 50 trofeo Laigueglia -
nella foto: Pozzato Filippo (Lampre Merida)
© Riccardo Scanferla
