Tamberi ovvero : Volare oh oh cantare oh oh oh, nel blu dipinto di blu, felice di stare lassù, e volavo volavo felice più in alto del sole ed ancora più sù, mentre il mondo pian piano spariva laggiù, una musica dolce suonava soltanto per me. Chissà se ieri sera Gianmarco Tamberi ha pensato o, addirittura cantato la canzone di Domenico Modugno che, 58 anni fa trionfava al Festival di Sanremo, lanciando idealmente l'Italia intera verso gli anni del boom economico. Qui di boom c'è una serata indimenticabile per il salto in alto azzurro con la terza vittoria consecutiva in nove giorni per Gianmarco Tamberi che, ad Hustopece, in Repubblica Ceca, vola a 2 metri e 38, solo 7 centimetri più in basso da quei 2 metri e 45, record del mondo stabilto nel lontano 1993 dal cubano Sotomayor.
Gianmarco Tamberi nel vittorioso salto di 2.38
Nessuno, nella storia dell'atletica azzurra era mai arrivato così in alto, neppure nel salto in alto all'aperto, dove, sino ad ieri la miglior misura di sempre era stata quella dello stesso Tamberi con un centimetro in meno, saltato lo scorso 2 agosto in Germania. Un' asticella che si sposta sempre più in altro per l'esuberante Tamberi riconoscibilissimo anche da chi non mastica atletica tutti i giorni per lo strano modo di tagliarsi la barba. Halfshave, come lui stesso ama spesso ricordare usando il termine inglese per raccontare la sua barba , rasata a metà solo sulla guancia destra.

Ma l'esuberanza di Tamberi è anche quella di presentarsi ai meeting indossando la maglia del suo idolo del basket Tracy McGrady, ex cestista statunitense, oppure quella di mettersi sulle spalle una mascotte che porta spesso con se. Senza dimenticare tutte le volte che Tamberi improvvisa salti mortali all'indietro, corse con urla verso il pubblico, salti sulla balaustra a ringraziare i tifosi, un atteggiamento molto clownesco che fa impazzire gli stadi di mezzo mondo.
Gianmarco Tamberi esulta dopo il 2.38 di ieri
Quella di ieri si può tranquillamente definire una serata storica perchè il risultato del ventitreenne
atleta marchigiano lo porta al primo posto delle liste mondiali stagionali, superando così il quatariota Mutaz Barshim che, poche ore prima a Malmoe, in Svezia, aveva saltato a 2 metri e 36.
Gianmarco Tamberi ad Hustopece ha avuto la meglio sul sorprendente britannico Baker arrivato a quota 2,36 davanti al cipriota Kyriakos Ioanou (2,32). Una serata dove gli azzurri si sono messi in evidenza anche con il vicecampione europeo indoor Silvano Chesani, che ha saltato a 2 metri e 30, nonostante rientrasse alle competizioni dopo un lungo stop dovuto ad un intervento.
Gianmarco Tamberi
E se il trentino Chesani sale un centimetro sopra i 2 metri e 29 , standar indicato nei criteri della partecipazione alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, quegli otto centrimetri in più conquistati da Tamberi sono di buonissimo auspicio per l'atleta anconetano che sta attraversando un momento di forma davvero straordinario. Non era mai successo infatti che, nel salto in alto, un azzurro riuscisse a realizzare una tripletta consecutiva, il 4 febbraio in Slovacchia Tamberi aveva salato a 2.35 realizzando quello che era, sino a quel giorno il record italiano indoor; tre giorni dopo l'atleta, in Repubblica Ceca, saltando 15 volte aveva chiuso con un ottimo 2.33 sino alla gransissima prestazione di ieri sera che lo consacra nell'olimpo del salto in alto italiano, con quell' asticella destinata a spostarsi sempre più su ... e volavo volavo felice più in altro del sole ed ancora più su... un pò come la canzone Volare di Modugno!
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