Marcialonga Valli di Fiemme e Fassa edizione numero 43, una storia infinita, iniziata negli anni 70, piu' precisamente nell 1971, grazie all'amore di alcuni appassionati che decisero di portare una grande manifestazione di sci di fondo nelle loro valli. Un qualcosa che potesse assomigliare alla mitica Vasaloppet , la più lunga e la piu' grande gara di sci di fondo che si svolge annualmente nella regione della Dalarna in Svezia, la prima domenica di marzo, su una distanza di 90 chilometri tra il villaggio di Sälen e la città di Mora .Con gli anni la Marcialonga è diventata qualcosa di unico al mondo, visto che coinvolge due valli, quella di Fiemme e di Fassa , attraversando i paesi con tonnellate di neve scaricate nelle strade che, per un giorno, si trasformano in una pista da sci di fondo. Mai come quest'anno gli organizzatori hanno dovuto fare i salti mortali per garantire il regolare svolgimento della gara e così tonnellate di neve artificiale sono state preparate per stendere la pista bianca, lunga 70 km.
Marcialonga 2016
Ho dei ricordi meravigliosi legati a chi, la storia di questa Marcialonga l'ha fatta:
Mario Vanzo, classe 1934. Quando ancora LA7 si occupava di sport, per la rubrica
Reality , nel gennaio 2008, si decise di seguire la Marcialonga. Troppo banale raccontare la storia dei vincitori, in genere scandinavi, così fui inviato in Trentino a seguire le tracce dell'ultimo: Mario Vanzo, questo simpatico ed arzillo signore che aveva partecipato a tutte le edizioni della marcialonga e si apprestava ad affrontare la sua 35esima Marcialonga, con un particolare non trascurabile però, Mario , oltre ad essere uno dei Senatori ( coloro che hanno partecipato a tutte le edizioni) era quello che aveva accumulato piu' ore sugli sci, oltre 270....! E così eccomi in partenza da Roma ( all'epoca ero pendolare tra Milano e Roma) con troupe al seguito sul suggestivo volo Roma - Bolzano. L'atterraggio con l'ATR42 che sembrava sfiorare le montagne e poi in auto verso Cavalese, per conoscere finalmente il mitico Mario Vanzo. Grazie anche al preziosissimo aiuto di Mario Facchini, lo storico addetto stampa della Marcialonga, per tre giorni, dal venerdì pomeriggio, sino all'arrivo di Mario Vanzo alla domenica sera, realizzammo un servizio stupendo che potete vedere qui sotto. Avevo avuto l'onore di segurire la Marcialonga sulle tracce dell'ultimo.
Ma torniamo al presente, con la 43.a edizione della Marcialonga disputata oggi tra le Valli di Fiemme e di Fassa in Trentino parla nuovamente scandinavo. A conquistare la “regina” del fondo è il norvegese Tord Asle Gjerdalen, 32 anni, in forza al Team Santander, già vincitore della passata edizione, mentre tra le donne a primeggiare è la svedese Britta Johansson Norgren. Secondo e terzo posto al maschile per Petter Eliassen e Stian Hoelgaard, mentre Katerina Smutna e Seraina Boner terminano rispettivamente sul secondo e terzo gradino del podio femminile. Buone prestazioni per Bruno Debertolis (20°) e Mauro Brigadoi (26°). Quasi 8.000 concorrenti si sono presentati al via da Moena. Le prime a solcare la neve sono state le donne alle ore 7.50, a seguire poi gli uomini alle 8 e via via tutti gli altri con l’ultima griglia a chiudere lo schieramento alle ore 9.05. Gara veloce nella prima parte grazie alle condizioni del manto nevoso, preparato in maniera impeccabile dal comitato organizzatore presieduto da Angelo Corradini.

Dopo 2 chilometri è il norvegese Dahl a rompere gli indugi forzando l’andatura. Al comando della corsa si forma così un drappello composto da una ventina di atleti, mentre a Pozza di Fassa (km 8.6) è la svizzera Seraina Boner a transitare per prima. In prossimità del passaggio a Canazei, Bruno Debertolis guadagna la testa del gruppo assieme al norvegese Fjeld. La gara si fa più lenta al rientro a Moena, con i fondisti costretti a proseguire per alcuni brevi tratti fuori dai binari. A Predazzo (km 45.8) Eliassen, il superfavorito della vigilia, passa a condurre, mentre l’austriaca Smutna guida la gara femminile. A Lago di Tesero la svedese Norgren rientra in gioco, con la coppia di testa a viaggiare velocemente sino al traguardo di Cavalese.

La prova maschile si decide in prossimità dell’ultima spettacolare salita.
Anders Aukland si stacca e al comando rimangono in tre:
Eliassen,
Gjerdalen e
Berdal. A 600 metri dal traguardo
Gjerdalen tenta (felicemente) l’allungo, con i suoi avversari che non riescono a ribattere. Dunque è un arrivo trionfale per il norvegese, che fra due ali di folla conquista il suo secondo successo alla Marcialonga. “Sono partito presto rispetto ai piani previsti, eravamo tutti al limite, ho azzardato ed è andata bene. Devo ringraziare tutte le comunità delle Valli. Non c’era neve attorno a noi, eppure la pista era perfetta”.

Il primo tra gli italiani è Bruno Debertolis, giunto 20° al traguardo con un distacco di due minuti da Gjerdalen. Tra le donne è volata a due, con la Norgren ad avere la meglio: “Sono molto stanca. Aver completato l’ultimo tratto di gara con Katerina (Smutna, n.d.r.) è stato molto importante. Sono rimasta con lei sino alla fine. Sul traguardo ho tirato fuori le ultime energie a disposizione. Mi sono girata e in un istante ho capito d’aver vinto: una gioia incredibile”. Una bella giornata ha salutato gli 8000 “bisonti”, alcuni impegnati nella Marcialonga Light di 45 km con finish a Predazzo: successi del russo Sergey Spirin e della trevisana Lisa Bolzan. Pista molto apprezzata dai fondisti, 70 km tutti in neve artificiale, un vero “miracolo” degli organizzatori. Significative le parole di Gjerdalen: “Credo che la Marcialonga sia la competizione più bella da affrontare, ovviamente dopo le Olimpiadi, ma come singola gara e singola location, con partenza ed arrivo in luoghi meravigliosi e la sensazionale Cascata a darci del filo da torcere, è la numero uno. Anche la Vasaloppet è molto suggestiva, ma la Marcialonga passa per i paesi, coinvolge gli atleti, è qualcosa di differente, di speciale. La pista era splendida, impensabile cosa siano riusciti a fare gli organizzatori” Cliccando qui sotto potete vedere il mio servizio su
www.tg.la7.it :

E sempre restando in tema Marcialonga una menzione merita la quarta edizione della Marcialonga Story andata in scena ieri , un' affascinante revival dello sci di fondo, una “cavalcata storica” di 11 km da Lago di Tesero a Predazzo che ha conquistato tutti, dal primo all’ultimo partecipante. È parso d’essere tornati indietro nel tempo, scorgendo fondisti alle prese con sci in legno, scarpe in cuoio con puntale quadrato e racchette di bambù, rigorosamente antecedenti il 1976, anno spartiacque che segnò il passaggio ad attacchi più piccoli rispetto ai precedenti 75 mm. All’emozionante colpo d’occhio hanno partecipato anche la ‘coppia di stelle’ Antonella Confortola, bronzo olimpico in staffetta a Torino 2006, ed il marito Jonathan Wyatt, campionissimo di corsa in montagna. Antonella è raggiante: “Questa manifestazione mi è sempre piaciuta molto, ho trovato alcuni vestiti di mio nonno (Silvio Confortola, fondista e scialpinista azzurro - ndr) risalenti alle Olimpiadi di Saint Moritz del 1948 (durante le quali Silvio venne affettuosamente soprannominato ‘il vecio’, come concorrente più anziano) e li ho consegnati a Jonathan: “Bel ricordo di come andarono le vicende in passato, dovremmo tornare a vestirci così anche oggi!”.

I due poi sono stati protagonisti anche alla Marcialonga Stars e alla Minimarcialonga, con la Confortola a fare da apripista alla gara dei piccoli. Tanti i presenti illustri che non hanno voluto farsi mancare questo palpitante amarcord, a cominciare dal direttore generale di Marcialonga Gloria Trettel e dal presidente del comitato Nordic Ski Fiemme Bruno Felicetti: “Sono contentissimo d’essermi iscritto a questa mitica Story, feci la gara ‘regina’ una volta sola ed ora posso solo permettermi questa rievocazione, bello veder partecipare così tante persone entusiaste, passando delle ore in amicizia, complimenti agli organizzatori per aver tenuto assieme questa bellissima iniziativa”. Andrea Zorzi si è “aggiudicato” la quarta Marcialonga Story, concludendo davanti al padre Claudio: “Sono molto contento, una neve fantastica, una grande preparazione in vista di domani”. Prima a raggiungere Predazzo tra le donne Tania Trettel: “Ringrazio la compagna di mio fratello che mi ha fatto da ‘lepre’ e mio papà da skiman”. Presente anche la ‘memoria’ della Marcialonga, è il caso di Giuseppe Gabrielli, che di Marcialonghe ne ha fatte ben 24: “Mi sono divertito tantissimo, sfida sempre tirata, la pista è molto bella, complimenti al settore organizzativo di Marcialonga!”, ed appassionati che hanno arricchito l’evento con veri e propri ‘reperti archeologici’: “Questi sci sono del 1962 – sostiene Enrico Pedretti, quarantun Marcialonghe all’attivo, solamente una persa – e questi bastoni del 1935 vengono da Livigno, sono alcuni fra i più vecchi qui oggi” ha affermato questo ‘storico’ partecipante presentatosi al via con delle colorate trecce da ‘vichingo’ a coronare il proprio capo.

Colori, attrezzature ed abbigliamento d’epoca hanno sfilato in allegria: “Solo le nonne d’un tempo erano in grado di realizzare maglioni di questo tipo!”, sostiene un concorrente fiero del proprio vestiario realizzato a mano con raffigurate le gesta di un fondista con delle montagne a fare da sfondo. Premiati anche gli Sci Club Litegosa, Orsago e Montebelluna, in ringraziamento al lavoro svolto per la promozione dello sci nordico a tutti i livelli e a tutte le latitudini. La parola ‘Amarcord’ deriva da una contrazione della frase romagnola “a m’arcord” - “io mi ricordo” -, ed è stata utilizzata da Federico Fellini per dirigere il suo celebre film del 1973, pochi anni prima che lo sci di fondo si ‘trasformasse’, cambiando i propri ‘datati’ sci di legno in materiale sintetico; questa parola divenne un neologismo in chiave nostalgica, utilizzata soventemente per rappresentare l’essenza di manifestazioni come la Marcialonga Story, poiché i ricordi passati di uno sport che si ama sono fra i più significativi. Ecco il mio pezzo su
www.tg.la7.it Cliccando qui sotto lo potete vedere
Marcialonga 70 km maschile 1. Gjerdalen Tord Asle Nor 02:49:49:1; 2. Eliassen Petter Nor 02:49:54:4; 3. Hoelgaard Stian Nor 02:49:54:5; 4. Berdal Tore Bjoerseth Nor 02:49:56:1; 5. Aukland Anders Nor 02:50:11:5; 6. Richardsson Daniel Swe 02:50:13:3; 7. Callesen Christoffer Nor 02:50:15:3; 8. Pedersen Morten Eide Nor 02:50:16:4; 9. Bystroem Fredrik Swe 02:50:32:7; 10. Nygaard Andreas Nor 02:50:49:7
Marcialonga 70 km femminile 1. Norgren Britta Johansson Swe 3:13.50:7; 2. Smutna Katerina Aut 3:13.52:1; 3. Boner Seraina Sui 3:17.26:1; 4. Lindborg Sara Swe 3:20.47:8; 5. Lindstedt Emilia Swe 3:20.50:2; 6. Kowalczyk Justyna Pol 3:21.33:2; 7. Slind Astrid Oyre Nor 3:23.14:3; 8. Ishida Masako Jpn 3:24.25:4; 9. Loefstroem Annika Swe 3:25.24:7; 10. Dabudyk Aurelie Fra 3:28.11:7
Marcialonga Light 45 km maschile 1. Spirin Sergey Rus 02:01:31:2; 2. Barannikov Aleksey Rus 02:01:32:9; 3. Betriu Sadurni Spa 02:03:08:0; 4. Gismondi Matteo Ita 02:08:31:5; 5. Lanzinger Stefan Ita 02:24:07:4; 6. Ripamonti Simone Ita 02:28:16:9; 7. Bianchini Alessandro Ita 02:32:34:4; 8. Gorda Alessandro Ita 02:33:43:9; 9. Fazzini Carlo Ita 02:35:50:2; 10. Calvaruso Marco Ita 02:44:52:5
Marcialonga Light 45 km femminile 1. Bolzan Lisa Ita 2:40.01:8; 2. Gianola Elisa Ita 2:42.19:6; 3. Da Ros Alessandra Ita 2:48.27:6; 4. Colnaghi Calissoni Laura Ita 2:53.35:2; 5. Polakova Kalalova Tereza Cze 2:56.54:0; 6. Bolzan Anna Ita 2:58.06:3; 7. Ferreux Turpain Coralie Fra 3:11.53:3; 8. Jonsson Lovisa Swe 3:14.01:7; 9. Sivertsson Irene Swe 3:15.21:2; 10. Pongiluppi Maria Ita 3:24.31:3