I Trilli, una storia genovese è lo spettacolo messo in scena da Vladi Zullo, figlio dell'indimenticabile e compianto Pippo !
Due ore in cui Vladi racconta la storia del duo genovese, formato da Pippo e Pucci, un duo che ha scritto pagine indelebili nella storia della canzone popolare genovese.
Cuore, anima, passione ed una voce eccelsa portano Vladi a trasformarsi in quello che era suo padre, un grande cantante ed un grande uomo.
Da grande amante e cultore della canzone genovese ho accettato l'invito di Vladi per vedere lo spettacolo in scena al Teatro Sipario Strappato di Arenzano, nello scorso weekend.
Ne sono uscito arricchito, imparando nei dettagli una storia che avevo conosciuto in maniera superficiale.
Lo spettacolo inizia con la canzone Aegoa , videoclip trasmesso sullo schermo che, alle spalle di Vladi e del cast, con la Regia di Lazzaro Calcagno , accompagna la platea in una sorta di viaggio nel tempo.
Aegoa è il brano estratto dall'ultimo album "O Settebello" dei "nuovi" Trilli, una canzone uscita in occasione di quello che sarebbe stato il 68esimo compleanno di Pippo.
Il video è ambientato nel Porto Antico di Genova, dove sino alla vigilia di Natale del 2007 era ormeggiato il "Peschereccio", ristorante galeggiante creato e voluto da Pippo Zullo.
Dopo il video, molto commovente, dove già si intuisce il profondo legame tra padre e figlio, lo spettacolo entra nel vivo.
Sulla parte destra del palco un tavolo da trattoria con tre bicchieri ed una caraffa di vino rosso, due seggiole ai lati con due chitarre sopra le quali sono appoggiati due Panama, gli stessi cappelli che Pippo e Pucci avevano sfoggiato con eleganza al Festival di Sanremo del 1984, quando, sul Palcoscenico dell'Ariston portarono il brano "Pomeriggio a Marrakech", una canzone meravigliosa che Vladi canta in maniera superba durante lo spettacolo e che qui vi ripropongo nel video originale di Sanremo '84.
Sul Palco, oltre a Vladimiro Zullo, ci sono anche Davide De Muro ed il figlio Alessandro ( chitarra e voce ) con Fabrizio Salvini ( percussioni, fiati e voce ).
La maestria con cui Davide ed il giovanissimo Alessandro, 18 anni appena, accarezzano la chitarra è qualcosa che vi lascerà incantanti, bravissimi, ma di una bravura da lasciarvi a bocca aperta.
Vladi alterna momenti di racconto, alcuni molto molto emozionanti, con le canzoni che hanno fatto la storia dei Trilli, iniziando da " O che bei tempi " per continuare con
"Cumme te bella Zena" , " Saluta Zena" e molte altre, prima di introdurre il capitolo dedicato a Fabrizio De Andrè, nel ventennale della sua scomparsa.
Ci sono annedoti curiosi da ascoltare sul legame tra Pippo e Fabrizio, raccontati da chi ( Vladi ) all'epoca era un ragazzino.
Le interpretazioni dei brani del mitico De Andrè sono da letteralmente da puro brivido, con l'adrenalina che sale a mille : Hotel Supramonte, La Canzone dell' Amore Perduto , Creuza de Ma.
Di quest'ultima ecco il video, ahimè non integrale, cho ho girato, con il telefonino alla serata ad Arenzano.
Capitolo a parte merita il brano : " Una storia sbagliata", l'ultimo singolo di De Andrè, pubblicato nel 1980, il testo del brano che il cantautore genovese dedicò a Pier Paolo Pasolini ed alla sua tragica scomparsa. La delicatezza e la sensibilità con cui Vladi Zullo introduce la canzone e l'argomento, da soli valgono il prezzo del biglietto, soprattutto per il periodo storico-politico che stiamo attraversando, dove le diversità vengono viste con diffidenza e disprezzo.
Ammetto la mia ignoranza, non conoscevo la canzone e l'interpretazione di Vladi mi ha profondamente emozionato.
Chiuso il capitolo dedicato a De Andrè si torna alla storia dei Trilli, con l'immancabile "Trilli Trilli", "Piccun dagghe cianin", "Vicu dritu Puntexello", per chiudere con "Schitta Pesciu", un brano scritto dallo stesso Pippo per suo Vladi, all'epoca bambino.

Due ore di puro spettacolo, uno spettacolo che, avrei voluto continuasse almeno un'altra ora, vista la bravura del cast in scena.
Due ore dove ho cantato tutti i brani che conoscevo, e già perchè sin da piccolo sono cresciuto con le canzoni genovesi, da quelle dei Trilli a quelle del Trio Universal, per passare da Piero Parodi a Franca Lai.
A Vladi Zullo i complimenti di cuore per onorare la memoria di suo padre Pippo, di Pucci e di tutti gli altri cantanti, genovesi in primis, che ci hanno lasciato troppo presto.
In fondo su quel palcoscenico, nel brindisi che Vladi fa in onore di Pippo e Pucci è un pò come se avessi ritrovato anche io mio papà Cicci, scomparso anche lui troppo presto.
Senza dimenticare i messaggio di Vladi che è anche quello di salvare il patrimonio della canzone genovese, lui porta avanti con bravura, cuore, grinta, passione quello che gli ha tramandato Pippo, ma il bello è vedere in scena anche un'artista di soli 18 anni, segno che la canzone genovese, per ora è salva !
