Ci eravamo lasciati col dichiarato e disperato, bisogno che, secondo me, l' umanità ha di trovare una nuova utopia da perseguire, un sogno in cui credere, un senso da dare alle proprie scelte proiettate al futuro. Questo bisogno però non era certo un segreto per pochi eletti, anzi, è cosa risaputa, quasi banale, che ogni professionista della politica e della religione conosce od ogni militare di professione sa che noi, esseri umani, ne abbiamo bisogno per alzarci dal letto, camminare, produrre, votare, comprare, combattere e ce lo fa intravedere, ce lo confeziona e ce lo vende ogni qualvolta desideri ottenere il nostro consenso, la nostra obbedienza o soprattutto i nostri soldi. Anche se in Italia siamo molto bravi a vendere ogni cosa, sogni compresi, per gli europei, i più bravi di tutti al mondo in questo gioco sono però gli americani. Gli americani, si sa, dal primo dopoguerra ad oggi, sono sempre stati avanti a noi e ci hanno preceduto in ogni ambito della vita sociale e individuale, indicando, a volte imponendo, modelli e regole, affrontando per primi i cambiamenti e i problemi conseguenti. Noi europei, asiatici e sudamericani arranchiamo alle loro spalle e li invidiamo, li osanniamo o li odiamo, ma di fatto li imitiamo e copiamo.Sono stati e ancora sono tra i nostri principali creditori e questa nostra palese sudditanza culturale non è altro che la diretta conseguenza dei nostri, veri e presunti, debiti. Non è quindi un caso che l' idea di un' Europa, unita politicamente, stia vacillando, se non è addirittura, di fatto, già sfumata. L'idea di una federazione europea di stati, l'idea degli Stati Uniti d'Europa, è un' idea moderna, è un'idea intelligente, è un'idea che nasce dal bisogno di autodifesa durante la guerra fredda tra USA e URSS, è un'idea di libertà e di sano desiderio di autodeterminazione e di auto riconoscimento di radici storico culturali simili, se non identiche, tra i vari popoli che abitano questo nostro continente. I limiti geo politici di questa idea sono un argomento vivo e scottante e aprirebbero un altro capitolo ma, di certo, si può affermare che, con la sparizione del muro di Berlino e con la fine della contrapposizione militare Est Ovest, quella che era stata considerata una romantica ed all'epoca innocua idea utopica di unità ed uguaglianza, diveniva un problema, un ostacolo, un' assurdità politico militare per chi contava sul controllo delle singole nazioni europee e beneficiava delle loro divisioni e contrapposizioni. A quel punto l' Europa, se proprio doveva esistere, doveva essere il grande vassallo degli Stati Uniti, doveva sottrarre le nazioni ex sovietiche al controllo russo, ma non poteva assumere iniziative politiche autonome, anzi, ancor meglio, non doveva avere una sua politica e, ancor meno, una sua politica internazionale che le consentisse, liberamente, di opporsi agli Usa e schierarsi, se necessario, con la Russia, la Cina o chissà chi altro. Iosif Stalin e Mao Zedong due delle figure oggigiorno simboliche del comunismo novecentesco I debiti pregressi, il ricatto della protezione militare, la presenza diffusa di politici ed economisti doppiogiochisti e prezzolati in ogni paese europeo (per non parlare della astuta e complice posizione del fedele alleato inglese) la spinta ad accelerare l'ingresso in Europa di molti paesi non pronti (solo per sottrarli alla influenza russa), sono tutti elementi che hanno agito contro il sogno di un'Europa unita, la quale poi, priva di una politica e senza una rappresentanza eletta direttamente dal popolo, ha dovuto anche affrontare uno dei fenomeni migratori più imponenti e incontrollati che si ricordino, paragonabile solo a quelli studiati sui libri di storia e dettati da immense calamità naturali. Zeus conquista e rapisce la principessa Europa tramutandosi in toro. Tiziano Vecellio : "Il ratto d'Europa" 1562 Anche in questo caso, il "deus ex machina", la mano e la mente nascoste sono sempre da ricercare oltreoceano, tra i nostri amici e alleati statunitensi. In pochissimi anni (un battibaleno per la storia), questi esperti artisti del condizionamento politico, hanno "scaricato", più o meno pacificamente, tutti i vari presidenti, re, dittatori o personaggi politici che erano stati da loro stessi finanziati e fatti insediare, nel sud Europa e nel nord Africa, i quali per molto tempo avevano egregiamente svolto un ruolo utile alla politica e all'economia statunitensi sul mar Mediterraneo. Contemporaneamente essi hanno perciò finanziato i sovvertitori dei vari regimi e, parallelamente, inventato nuovi e più terribili nemici della pace e della democrazia, dai quali i popoli del Mediterraneo si devono guardare con terrore. Un terrore assolutamente giustificato peraltro dai crimini e dagli omicidi di massa compiuti a tal scopo da tali nostri nuovi nemici. Raffigurazione di Isis o Iside, dea della maternità, della fertilità e della magia Risultato: col risorgere economico di russi e cinesi, coi quali si fanno oggi anche ottimi affari, i nemici della democrazia non sono più i comunisti, che albergavano in quelle nazioni, i quali sono stati sostituiti dagli islamici integralisti che precedentemente non avevano stranamente mai dato grandi segnali della loro esistenza. In questo modo e come conseguenza noi europei abbiamo, ancora di più, bisogno dei soldi e delle armi americani, anche perché, per non farci mancare nulla, le popolazioni migranti alle quali, ovviamente, ci mancherebbe altro, dobbiamo offrire ospitalità e assistenza, si trovano a convivere, "obtorto collo", con noi indigeni e, giustamente, hanno bisogno di case, di lavoro, di cibo, di assistenza sanitaria, perché devono vivere e, parrebbe soprattutto, riprodursi e tutte queste cose le devono fare con, e spesso contro, di noi che, oggigiorno, non riusciamo più a campare decentemente. Anche questa parrebbe una coincidenza perché, "caso strano", stiamo anche subendo, da qualche anno, una delle più gravi crisi economico finanziarie degli ultimi cento anni. Ma da dove proviene, da dove ha avuto origine, questa crisi? Sempre da lì, dalle parti dei nostri amici e alleati statunitensi che, seguendo le loro deliranti regole finanziarie e credenze politiche, ci ricattano, ci minacciano, trasportano e impongono presso di noi il loro immaginario; un mondo fatto solo di mostri e nemici, di assassini e paure; terrificanti e paranoiche paure. Occhio però a dubitare che esistano i loro mostri perché se non siete convinti che qualcuno vi possa sgozzare mentre dormite o mentre parcheggiate l'auto o che qualcuno violenti le vostre sorelle o mogli mentre fanno la spesa, e così via e sempre peggio, loro, per convincervi che hanno ragione, faranno in modo che accada qualcosa di orrendo e inimmaginabile sempre più vicino a casa vostra; in questo modo non dubiterete più, vi armerete come fanno loro o implorerete i vostri governanti di mettere i carri armati nelle strade, i soldati fuori dalle vostre porte di casa. Carta bianca ai nostri amici. "E la crisi e la disoccupazione e la democrazia e la politica democratica e la fratellanza tra i popoli e l'Europa?" "Che si fottano tutti, ognuno per se e dio per tutti" "Ma dio è anche per quelli che ammazzano?" "No, per quelli dio non esiste" "Ma allora dio non è per tutti" "Vaffanculo, lasciamo perdere dio che è un problema. Ognuno per sé e basta! Si salvi chi può! Degli altri non me ne frega più un cazzo!" "Ma come? E l' utopia dell'Europa unita, la storia condivisa, le culture che ci uniscono?" "Morte, finite, superate, noi dobbiamo pagare i nostri debiti agli americani e basta! Che tra l'altro poi ci difendono anche dai nostri nemici. Perciò zitti e a nanna se no ci mandano i terroristi e i violentatori. Utilitarismo pragmatico sarà il nostro motto" NB: Su questo argomento vi consiglio di approfondire, per quanto possibile, la storia dell'uccisione della reporter americana Serena Shim la quale, alla fine del 2014, aveva documentato con immagini l'entrata in Siria di presunti miliziani dell' Isis a bordo di camion dell' Onu. Noi però, testardi e romantici sognatori, ogni tanto, anche in questa situazione, che potrebbe purtroppo anche peggiorare, continuiamo a sognare, a sperare, a fantasticare di un mondo diverso, di rapporti migliori tra gli uomini, di pace, di fratellanza, di condivisione, di solidarietà, di amore. Abbiamo tutti bisogno di essere felici perché quasi tutti abbiamo assaporato una o tutte queste belle sensazioni. Il problema subentra quando, senza rendercene troppo conto, sogniamo quello che ci spingono a sognare, desideriamo cose che non ci servono e che non ci interessano veramente e che, invece, interessano altri; combattiamo battaglie che non ci riguardano e odiamo e uccidiamo persone che non ci hanno fatto o che non ci farebbero nulla di male, crediamo di avere delle idee solo perché ripetiamo quelle degli altri. Inseguiamo un' utopia artificiale un' idea dell' umanità divisa tra buoni e cattivi dove i buoni siamo sempre noi o i nostri creditori e padroni. Occhio perciò alle idee che vi passano nella mente, quello che pensate e desiderate potrebbe non essere un prodotto sano e "ogm free", visto anche il prossimo ingresso nelle nostre vite del tanto discusso Transatlantic Trade and Investment Partnership tra USA e UE, trattato di interscambio economico-produttivo che, naturalmente, non nasce oggi ma muove i suoi primi passi nel 1995 quando per noi non esistevano la crisi, il terrorismo islamico, le migrazioni di massa, mentre quasi certamente erano nelle previsioni di chi gestiva il potere. La Crisi del Capitalismo globale, libro scritto in quegli anni dal chiacchieratissino speculatore americano George Soros (sostenitore si dice degli aracioni ucraini, di Tsipras in Grecia e parrebbe anche dei cinquestelle in Italia), già faceva presagire il grande crollo economico e richiedeva a gran voce un governo mondiale dell' economia e della politica per stabilizzare la vita economica e contrastare la tendenza distruttiva della finanza attuale, la quale aveva fatto il suo tempo. Il progetto utopico di un grande ordine mondiale nel quale tutti i popoli e le nazioni si muovano armoniosamente sotto la "guida" autorevole e autoritaria di un centro politico economico di controllo, riprende grande forza. Per noi sono pronti da tempo nuovi prodotti per la mente e per il corpo, spesso purtroppo molto tossici; ma di questo ce ne accorgeremo solo dopo molto, molto, tempo quando ormai ce ne avranno già preparato e proposto di nuovi di zecca, uniti naturalmente ai farmaci per curarci dai danni causati dai precedenti. Utilitarismo pragmatico sarà il nostro motto ? Fine seconda parte