Buongiorno a tutti , finalmente riesco a raccontarvi il sesto giorno di Crociera nel Mediterraneo a bordo della Queen Elizabeth di Cunard.
Questa è stata la giornata di Gibilterra e ci tenevo tantissimo a scrivere il resoconto per bene, con calma, per questo arriva in ritardo rispetto agli altri racconti di viaggio sulla Queen Elizabeth.
La maestosa nave della Cunard arriva nel porto di Gibilterra prima delle ore 7.
Per questo ho deciso di mettere la sveglia alle 6, non mi voglio perdere neppure un minuto di questa giornata in questo angolo di Regno Unito in terra spagnola.
Colazione alle 6.15 al Lido Restaurant, poi “armato” della mia Samsung Galaxy Cam 2 e della Action Cam Ezviz S5 Plus sono già scatenato sui ponti a riprendere l’arrivo della Queen Elizabeth a Gibilterra.
Non ho considerato che, essendo molto più ad ovest dell’Italia, qui il sole sorge più tardi e quindi lo spettacolo dell’alba visto dai ponti della nave è qualcosa di unico e magico nello stesso tempo.
Una volta attraccata la nave è tempo di sbarcare. Io avevo prenotato l’escursione alla Rocca di Gibilterra.
L’organizzazione Cunard è impeccabile, nella Queens Room chi ha prenotato l’escursione viene chiamato in base al suo gruppo con una precisione ed una puntalità incredibili.
A bordo di un minibus il nostro gruppo, composto da otto persone viene accompagnato da una guida locale ed un’autista che poi scoprirò essere entrambi di origine genovese da bisnonni emigrati a Gibilterra.
Questo angolo di Regno Unito è un’incredibile città cosmopolita dove si incontrano le culture e le storie inglesi, spagnole, genovesi e nordafricane.
Il minibus ci porta alla funivia che in pochissimi minuti ci fa salire vertiginosamente verso il Top of the Rock.
Da lassù la vista è qualcosa di meraviglioso.
Spazio quindi al filmato che riassume in pochi minuti questa giornata a Gibilterra o Gibraltar, se vogliamo chiamarla in inglese.
Cenni storici su Gibilterra:
Gibilterra, conosciuta anche come the Rock, è una colonia britannica che si trova all’estremità meridionale della penisola iberica dove il Mar Mediterraneo si incontra con l’Oceano Atlantico.
Per gli antichi greci e romani questa rocca calcarea, alta anche 426 metri, con scogliere a strapiombo sul mare, era una delle due Colonne d’Ercole che, insieme a quella di Jebel Musa in Marocco, segnava il confine del mondo antico.
Conosciuta nell’antichità sin dai Fenici, la Rocca fu conquistata nel 711 da Tariq ibn Ziyad, il governatore islamico di Tangeri, che la utilizzò come base per la futura invasione iberica. Al governatore si deve anche l’attuale nome derivante da Jebel Tariq, la montagna di Tariq. Nel 1462 la Castiglia riconquistò la Rocca, ma nel 1713 la Spagna, in seguito alla guerra di successione e al Trattato di Utrecht, fu costretta a cederla alla Gran Bretagna. In diverse occasioni, come durante la Rivoluzione Americana, la Spagna assediò Gibilterra dal 1779 al 1783, ma non riuscì mai a riconquistarla, di questo poi vi parlerò dopo, per raccontarvi della visita ai tunnel con i cannoni, posti a difesa della Rocca.
Nel referendum del 1967 gli abitanti di Gibilterra votarono a favore della sovranità britannica e oggi Gibilterra è una colonia autogovernata.
La sovranità di Gibilterra è ancora un punto delicato nei rapporti tra Spagna, Regno Unito e Governo di Gibilterra, ma in questi ultimi anni si sono ottenuti degli accordi riguardo alcuni altri temi, come le telecomunicazioni e l’aeroporto. Che cosa succederà con la Brexit è ancora presto per dirlo, certo è che la Spagna punterebbe a riconquistare quel “pezzo di Inghilterra” importantissimo.
Dopo aver visitato il punto più alto , il Top of the Rock , con la guida inizia la nostra discesa verso le grotte di St Michael’s Cave , ma prima di arrivare alle grotte ecco che sulla strada incontriamo le famose Scimmie di Gibilterra.
La raccomandazione che ci fa la guida è quella di non portare nulla di commestibile all’interno degli zaini, ancora peggio in mano… le scimmie sono lestissime ad aprire zaini e rubarvi ogni cosa, dalle macchine fotografiche, ai telefonini, agli occhiali.
Le Scimmie di Gibilterra:
Alcuni naturalisti ritengono che nel lontano passato le bertucce abitassero altre zone dell’Europa e che quelle di Gibilterra costituiscano l’unico gruppo sopravvissuto, mentre altri ritengono che siano stati colonizzatori arabi o inglesi a portarle su questo promontorio roccioso, visto che la stessa razza vive sulle Montagne dell’Atlante nel Nord dell’Africa.
Secondo un’antichissima leggenda le scimmie attraversarono lo stretto che separa l’Europa dall’Africa percorrendo un lungo passaggio sotterraneo di cui si sono perse le tracce.
Comunque siano andate le cose, queste scimmie sono ora le uniche d’Europa che vivono libere nella riserva dell’Apes’Den, il parco naturale che comprende tutta la zona della Rocca.
Dopo il contatto ravvicinato con le scimmie di Gibilterra ecco che entriamo nella St Michael’s Cave, una grande grotta naturale usata come rifugio dagli abitanti neolitici della Rocca e oggi utilizzata per spettacoli teatrali e concerti. Enormi stalattiti e stalagmiti si ergono maestose all’interno di questa grotta dove, per uno strano scherzo della natura è possibile ammirare anche il profilo di una scimmia creato, nel corso dei secoli, dalle gocce d’acqua cadute.
Con il minibus ci dirigiamo ai Siege Tunnels, un sistema di gallerie lungo oltre 70 chilometri scavate nella parete rocciosa nel corso del XVIII secolo dai soldati britannici durante il Grande Assedio degli spagnoli dal 1779 al 1783 ed utilizzate anche durante la seconda guerra mondiale.
I cunicoli rappresentano solo una minima parte degli oltre 70 km di gallerie scavati nella Rocca, di cui gran parte è chiusa al pubblico. Come vi dicevo questi tunnel, ma soprattutto i cannoni risultarono fondamentali nella Seconda Guerra Mondiale, quando vennero scavati da due compagnie di genieri canadesi, le sole equipaggiate con punte al diamante, e cinque di genieri britannici, circa 48 chilometri di tunnel allo scopo di edificare una città nella roccia dove ospitare uffici, caserme e un ospedale al riparo dei bombardamenti dei nemici tedeschi ed italiani.
Gibilterra ricoprì un ruolo vitale sia per la battaglia dell’Atlantico che per quella del Mediterrano controllando virtualmente tutto il traffico navale in entrata e in uscita dal Mare Nostrum.
Sperando di avervi dato nozioni utili su Gibilterra, è tempo di rientrare sulla Queen Elizabeth.
Il tutti a bordo è fissato per le 13.00 mentre la nave lascia gli ormeggi alle 13.30.
A tutti i crocieristi viene regalata una bandiera inglese per salutare la partenza della nave da Gibilterra.
Per chi vuole c’è la possibilità di un brindisi con Champagne Veuve Cliquot servito, a pagamento, direttamente sui ponti della Queen Elizabeth.
I classici tre suoni della sirena della Nave annunciano la partenza, il tempo di effettuare la manovra e la prua della Queen Elizabeth è puntata verso le coste del Marocco, prima di virare verso lo Stretto di Gibilterra, abbiamo già oltrepassato le Colonne d’Ercole.
Il Mito delle Colonne d’Ercole:
Le colonne d’Ercole rappresentavano il limite estremo del mondo conosciuto ed il limite della conoscenza. Secondo un’antica leggenda di quel tempo, il mitico Ercole, durante le sue dodici fatiche, arrivò fino alle pendici dei monti Calpe e Abila considerati i limiti estremi del mondo, oltre il quale un comune mortale non poteva più proseguire ed allora decise di scindere il monte in due parti creando le due colonne e vi impresse la seguente incisione: “non plus ultra”.
Attraversiamo lo Stretto di Gibilterra intorno alle 15.30, dopo le Colonne d’Ercole, quasi come per uno strano incantesimo, sparisce il sole, nuvoloni densi e neri si vedono all’orizzonte ed in alcuni tratti di mare si vede distintamente la pioggia che cade copiosa… sembrerebbe di entrare nell’occhio del ciclone, un po’ come descriveva Platone che posizionava Atlantide, mitica isola ricca di argento e di metalli preziosi, con il suo popolo di grandi navigatori che sprofondò in un solo giorno e una sola notte.
I nuvoloni neri ed il forte vento sono la giusta ispirazione per provare dalle 15.30 alle 16.30 la Cerimonia del tè o tea al Queens Room , dove, come succedeva sui transatlantici di lusso, camerieri con guanti bianchi servono il tè abbinato a canapè e pasticcini. Imperdibile anche questo appuntamento, da provare assolutamente per chi sale su una nave della Cunard.
Punto nave alle ore 18:00 Siamo di traverso a Cape Trafalgar, ma molto al largo.
Latitudine 36° 05.52’ N. Longitudine 6° 37.00’ W. Rotta 297.8° velocità 18.9 nodi.
Da Gibilterra abbiamo percorso 68.45 miglia, ne mancano 1127,5 a Southampton.
Imperdibile anche stasera il tramonto, con il sole che, piano piano, sparisce all'orizzonte, mentre la Queen Elizabeth continua a navigare verso ovest, probabilmente le rotte prestabilite devono portarci ad una certa distanza dalle coste spagnole che poi, in nottata, dovremo percorrere in parallelo.
Alle 20.30 è la consueta ora di cena al Britannia Restaurant :
Anche stasera il menù è degno dei migliori ristoranti stellati.
Come antipasto scelgo una tartare di salmone affumicato con cetrioli.
Secondo piatto a base di pesce cotto in padella, accompagnato da slava di avocado : Pan-Seared Red Snapper
Dolce una Crepes Suzette ripena di gelato alla vaniglia e marmellata al mandarino.
Momento dello spettacolo, imperdibile questa sera , al Royal Court Theatre dove vanno in scena
The Bluejays, un gruppo di quattro bravissimi cantanti inglesi che interpretano in maniera esemplare il Rock degli anni 50.
Non solo l’abbigliamento di questi quattro ragazzi è in perfetto stile anni 50 ma pure il loro viso, le loro espressioni sono impeccabili.
I The Bluejays sembrerebbero usciti da una una macchina del tempo, trasportati dai mitici anni 50-60 direttamente sulla Queen Elizabeth.
Repertorio incredibile con le canzoni di Elvis Presley, Little Richard e tutti i più grandi cantanti rock dell’epoca.
Voto allo spettacolo : 10 e lode.
Poteva mancare una foto con loro ? Assolutamente no !
Punto nave alle ore 01:00 , siamo davanti alle coste del Portogallo, di traverso a Cape St. Vicent - Lagos
Fuori ci sono 20 gradi umidità 73%, vento 33 nodi caution, mare mosso con onda lunga.
Latitudine 36°43.62’ N Longitudine 9° 05.62’ W. Rotta 287.1° 18.5 nodi la velocità .
Dalla partenza dal porto di Gibilterra la nave ha percorso 193,2 miglia, ne mancano 1005,6 a Southampton.
Il mare inizia ad essere sempre più agitato, vedremo stanotte che succederà, con le onde che piano piano diventano sempre più grandi, d'altronde le Colonne d'Ercole le abbiamo passate da un pò siamo in pieno Oceano.. buonanotte a tutti !