C'è poco, davvero poco da scrivere o commentare sull'assurda morte di Michael Goolaerts, il giovanissimo corridore belga , 23 anni appena.
Quella che doveva essere una domenica di festa si è rivelata una giornata di lutto per il mondo del ciclismo e non solo, proprio come successe in quel maledetto 18 luglio 1995 lungo la discesa del Colle di Portet-d'Aspet durante il Tour de France , con il giovanissimo Fabio Casartelli che ando' a schiantarsi contro un blocco di cemento che limitava la strada, picchiando con la parte sinistra del capo, senza casco. Oppure quel maledetto 9 maggio 2001 lungo la discesa del Passo del Bocco, una curva altrettanto maledetta che tradì il belga Wouter Weylandts, morto sul colpo durante la tappa terza tappa del Giro d'Italia, dopo aver urtato il viso conto un muro di sostegno. Ero lì quel giorno infausto e fui il primo giornalsita, nonostante fossi in ferie a vedere l'arrivo a Rapallo, a raggiungere il luogo della tragedia, non dimenticherò mai quel corpo straziato, coperto pietosamente da un lenzuolo bianco.
Tornando al povero Micheal Goolaerts meglio ricordarlo così nello scatto dal bravissimo fotografo Luca Bettini , immagine che risale a pochissimi minuti prima della tragedia.
Il ciclista in piena Parigi Roubaix, la regina delle classiche sarebbe deceduto per un presunto un arresto cardio-respiratorio mentre stava affrontando il secondo dei 29 tratti di pavé, quello di Biastre, a 147 km dall’arrivo. Soccorso prontamente dal direttore sportivo della sua sua squadra e poi dai medici rianimatori della corsa, con l’aiuto di un defibrillatore, è stato poi portato in condizioni disperate all’ospedale di Lilla, dove ogni cura è stata vana.
Qui, in un video postato su youtube da parte di un tifoso, si vede il drammatico momento dello schianto.
ATTENZIONE LE IMMAGINI SEGUENTI POTREBBERO URTARE LA VOSTRA SENSIBILITA'
Le immagini gelano il sangue: il belga a terra, braccia aperte in croce, esanime. Micheal Goolaerts corre per la Veranda’s Willems-Crelan, squadra Professional diretta dall’ex professionista Nick Nuyens. L’arresto cardio-respiratorio dura alcuni minuti e sul fatto che l’episodio si sia verificato prima della caduta, e non come conseguenza della stessa,anche a riguardare il filmato sopra, non ci sono dubbi. Per rianimare il giovane belga, alla sua primissima Roubaix, è stato necessario il defibrillatore che l'Aso, società organizzatrice prevede sui mezzi di soccorso.
Poi il trasporto in elicottero all’ospedale di Lille, dove la famiglia l’aveva subito raggiunto.
Il ciclismo purtroppo è, ahimè, anche questo, con la Signora con la Falce che, beffarda ti aspetta in una curva in discesa o sui binari di un tram, come era successo al povero Serse Coppi, fratello del Campionissimo Fausto Coppi, scivolato sui binari durante il Giro del Piemonte del 1951. Serse era ormai a pochi metri dalla linea del traguardo quando la ruota della sua Bianchi infilò il binario dei tram facendolo cadere a terra. Un impatto violentissimo. Il ciclista finiì stoicamente la gara per morire di emoraggia celebrale in albergo.

Tornando all'attualità adesso è il momento del silenzio però, come chiede la squadra del giovanissimo corridore morto in maniera assurda ieri nella Regina delle classiche.
“È con inimmaginabile tristezza che dobbiamo comunicare la morte del nostro corridore e amico Michael Goolaerts. È morto alle 22.40 all’ospedale di Lilla alla presenza dei suoi familiari e dei suoi cari, che lo conserveranno sempre nei loro pensieri”. Così il comunicato della squadra che aggiunge: “per ora non ci saranno ulteriori comunicazioni per lasciare il tempo alla famiglia di affrontare il lutto senza in pace”.