Ivan Basso ritorna per la seconda volta all' Expo 2015 Milano con un entusiasmo incredibile. Il Campione varesino, dopo la prima visita a fine luglio, giusto un mese dopo ha voluto replicare con la famiglia al seguito. L'entusiasmo di Basso è talmente alto che meriterebbe di essere nominato Ambassador di Expo. Anche perchè alcuni Vip , nominati Ambassador tempo fa, all' Esposizione Universale non ci hanno mai messo piede. L'appuntamento questa volta è alle ore 14. Tutta la famiglia, ad eccezione di Tai che ha solo 8 mesi di vita, è schierata : Ivan , la moglie Micaela, Domitilla, Santiago e Levante. A scortarci questa volta ci sono Marco ed Elias. Si inizia con il Padiglione Zero, quello che introduce la visita del Sito Espositivo di Expo Milano 2015. Quanto l’uomo ha prodotto dalla sua comparsa sulla Terra fino a oggi, le trasformazioni del paesaggio naturale, la cultura e i rituali del consumo, sono il punto di partenza per qualsiasi progetto futuro. Il Padiglione Zero è il luogo in cui raccontare questo straordinario percorso con un linguaggio emotivo e immediato che inizia con l'enorme biblioteca in legno che misura 45 metri di larghezza per 25 di altezza, interamente scolpita e preparata dai migliori ebanisti italiani. Ivan Basso, come tutti i visitatori probabilmente non si aspettano di trovarsi davanti a un enorme archivio di legno, elegante e pieno di cassettoni, che ricorda molto una vecchia biblioteca. Qui è conservata la memoria dei vari riti e delle pratiche dell’alimentazione che si sono succedute nei secoli dell’umanità. A fare gli onori di casa ci accoglie Giulia Greco, bravissima nello spiegare ogni segreto, ogni dettaglio del Padiglione Zero.
La Corea del Sud è il nostro secondo appuntamento della giornata. Ad attenderci la gentilezza e la cortesia delle hostess coreane. La Corea del Sud propone il tema “Sei quello che mangi“. Il padiglione coreano è stato concepito secondo il tema architettonico del Moon Jar, vaso caratteristico del paese dalle forme tondeggianti e che richiama alla mente l’immagine della luna piena. Temi centrali la tradizione gastronomica coreana e il suo sviluppo futuro, con una particolare attenzione rivolta alla salvaguardia dell’ambiente e alla salute dell’umanità.
Usciamo dal Padiglione della Corea dopo aver soddisfatto ogni domanda dei figli di Ivan, il più curioso, come sempre è Levante, quattro anni appena ma vispo, furbo ed intelligente come non mai. Ci aspetta il terzo step della giornata, una sorpresa per la famiglia Basso. Rispetto alla volta scorsa non ho comunicato a loro quali padiglioni avremmo visitato oggi. Si va al Cluster del Cacao, ospiti di Eurochocolate. Una vera pacchia per i golosi e per chi ama la cioccolata. Diana Del Vecchio, Executive Manager Eurochocolate, come sempre è bravissima a fare gli onori di casa. Prima una visita alla Lindt, scoprendo la storia del cioccolato, dalla pianta di cacao sino alla lavorazione, assaggiando ovviamente prelibati cioccolatini. Si prosegue con la visita all' Italian Chocolate Districts, dove, divise per città , troviamo le eccellenze del cioccolato italiano con i marchi più prestigiosi.

Ovviamente non può mancare, con sto caldo, un assaggio del gelato della
Pernigotti, prodotto ogni giorno freschissimo direttamente nello spazio del famoso marchio italiano. Se andate all' Expo vi consiglio assolutamente di provare uno dei tanti gusti alla cioccolata, non ve ne pentirete.
Attraversando il Decumano, proprio di fronte al Cluster del Cacao, troviamo il
Padiglione della Malesia o
Malaysia come è scritto correttamente in lingua locale. A livello architettonico è uno dei più caratteristici dell' Expo con quattro enormi semi che compongono il padiglione. ‘Verso un ecosistema alimentare sostenibile’ è il tema scelto dalla Malesia per la sua partecipazione a Expo Milano 2015. L’obiettivo è prender parte alla complessa questione della nutrizione, tema dell’Expo 2015, dimostrando che l’agricoltura sostenibile e di qualità può contribuire alla ricchezza alimentare di un paese. Il Padiglione malese richiama alla memoria i semi della foresta pluviale ed è composto proprio da quattro semi, ciascuno con il proprio contenuto unico: nel primo seme si esplora la diversità del Paese che prosegue anche nel secondo, dove si possono trovare ingredienti alimentari naturali e delizie gastronomiche provenienti dalle foreste pluviali della Malesia, ossia il cibo e l’agricoltura. In questo seme vengono portate alla luce sapori profondamente tipici attraverso le specialità locali preparate con ingredienti originari delle foreste pluviali malesi. Riconoscendo le foreste come fonte di salute e benessere, il terzo seme illustra l’impegno della Malesia nella loro protezione e salvaguardia per le generazioni future, con l’esibizione di erbe rare con proprietà medicinali. Per concludere questo emozionante percorso, il quarto seme approfondisce il ricco retaggio culturale malese, mettendo in evidenza quanto di meglio ha da offrire nei campi della musica, dell’arte e della cultura. Anche Ivan Basso compone la sua frase di saluto, di augurio per la Malaysia, scrivendola su una piccola bandierina che va ad appiccicare su un enorme bandiera ovviamente malese.

All'uscita del
Padiglione della Malaysia non può mancare la classica foto sul risciò a pedali, mezzo di trasporto molto diffuso in Malesia, ovviamente ad Ivan Basso tocca il compito di scarozzare la famiglia. pedalando per un tratto sul Decumano.
Tra i Padiglioni più gettonati dell' Expo 2015 Milano c'è quello degli
Emirati Arabi Uniti , con code di attesa per la visita che superano anche le tre ore. Il Padiglione degli Emirati Arabi Uniti esplora le sfide reali che si presentano nel nutrire il pianeta, in particolare nei temi intrecciati di terra, cibo, energia e acqua. Inoltre evidenzia anche alcune delle soluzioni innovative che gli Emirati Arabi Uniti hanno sviluppato in questi settori. Soluzioni che sono arrivate partendo da un bisogno locale, ma che portano a un reale beneficio globale, dal momento che molte parti del mondo vivono le stesse difficoltà degli Emirati a causa della spirale della domanda e degli effetti del cambiamento climatico. Condividendo conoscenze e risorse, gli Emirati Arabi Uniti stanno veramente contribuendo a plasmare il futuro. La cultura tradizionale e i valori che essa ispira, il calore e l'ospitalità degli Emirati, la convivialità del cibo e un tecnologico ambiente multimediale si combinano per offrire un'esperienza divertente, emozionante, sfidante e stimolante. Il nostro obiettivo finale è non solo quello di educare e coinvolgere, ma di ispirare impegno per il cambiamento. I visitatori possono inoltre scoprire gli interessanti progetti degli Emirati Arabi Uniti per ospitare il prossimo World Expo nel 2020, così come interagire con le aziende all'avanguardia degli Emirati, le organizzazioni e gli opinion leader attraverso una serie di mostre permanenti, seminari ed eventi. Punto forte del Padiglione il filmato che racconta la storia di Sara. L'ho già visto almeno una dozzina di volte, ma ogni volta mi emoziono davanti a quelle immagini bellissime ed al messaggio importantissimo diffuso.

Ci attendono le due macchinine elettriche per portarci a Palazzo Italia, come sempre i complimenti di cuore ai due driver Marco e per la loro professionalità e cortesia. Davvero bravi questi ragazzi che lavorano per il Media Centre.
A
Palazzo Italia ad attenderci per la visita ufficiale, ci sono
Federica Lollo del Protocollo Ufficiale e
Massimiliano Pillon dell' Ufficio Stampa. La scoperta della Mostra a Palazzo Italia può iniziare. Saltiamo la
Potenza del Saper Fare per accelerare i tempi. Però ammiriamo con molta attenzione, nonostante il folto pubblico che affolla Palazzo Italia la
Potenza della Bellezza: con i suoi 21 panorami e 21 capolavori architettonici che raccontano la bellezza del nostro paese. Bisogna accellerare il ritmo, non c'è cosa che scorra in fretta come il tempo qui all' Expo, una roba davvero incredibile.
Una sorpresa attende Ivan Basso sulla Terrazza di Palazzo Italia, dove pochissimi fortunati riescono a salire. Il Campione Varesino viene premiato con una bottiglia di Ferrari Gran Riserva appositamente confezionata per Expo in tiratura limitata. Il panorama che si ammira dall' alto con l' Albero della Vita lì sotto è davvero impareggiabile.
Altra tappa al
Padiglione del Giappone , anche oggi le code per visitarlo superano le due ore e mezza, ma l'esperienza che si vive all'interno della struttura del Sol Levante è qualcosa di unico ! Anche qui visita ufficiale scortati dall' Ufficio Protocollo e dall' Ufficio Stampa. Il tema della partecipazione è “
Diversità armoniosa”, e vuole trasmettere la riconoscenza per le ricchezze naturali e l’amore per la natura tipiche delle tradizioni culinarie del Paese. Il focus della visita è il pasto virtuale al termine del percorso: il grande teatro è infatti un ristorante con tavoli e posti a sedere. Le ordinazioni appaiono sul tavolo in forma di video interattivi: toccando i cibi con le bacchette, si scopre di più sulla cucina giapponese. Un vero e proprio ristorante del futuro! Scopro che tutti i figli di Ivan Basso sono ghiotti di sushi, soprattutto il piccolo Levante, il più scatenato con le bacchette nel ristorante virtuale. La prossima volta, intanto Basso ha già detto che vuole tornare all' Expo con la famiglia, proveremo la cucina del Ristorante che propone le eccellenze del Giappone che si possono gustare all’uscita del percorso espositivo dove sono disponibili due punti di ristoro. Quattro postazioni con pagamento automatizzato propongono curry giapponese, riceburger, tempura e carne kobe, mentre –per chi vuole concedersi un pasto speciale - il
Ristorante Minokichi propone quattro menu di cucina tradizionale giapponese. Chi l'ha provato ha parlato di esperienza impagabile.
All' uscita del Padiglione del Giappone non possono mancare le foto di rito con Ivan Basso. La particolarità è che davanti al Padiglione ci sono delle ceste coloratissime ( il nome non lo ricordo ) che rappresentano tutte le province del Giappone. L'idea che mi viene è quella di scattare la foto con
Shiori Saito - PR Event Office davanti alla sua provincia
Miyagi !
Basso con Shiori Saito - PR Event Office
Stessa cosa per
Giacomo Perversi del Protocollo, questa volta la provincia è quella di
Niigata
Basso con Giacomo Perversi - Protocol Japan Pavillon
Last but not least il bellissimo
Padiglione del Sultanato dell'Oman. Anche qui la visita è ufficiale ed ad attenderci c'è nientemeno che il
Sultano Azzan Qassim Al Busaidi - Direttore del Padiglione dell' Oman che pochi giorni fa ha premiato il duemilionesimo visitatore. Con dovizia di particolari il Direttore illustra ad Ivan Basso ogni angolo del Padiglione che, nel frattempo, è stato chiuso al pubblico per rendere la visita ancora più esclusiva. Posizionato strategicamente di fronte all'entrata est Roserio di Expo Milano 2015, il Padiglione del Sultanato dell‘Oman è facilmente riconoscibile dall’architettura dei fortini medievali di tradizione arabo-islamica. Il Paese partecipa all’Esposizione Universale col tema “
Heritage in Harvest: Harnessing the sea, sun and sand”, rispettando appieno il mandato di "Feeding the Planet, Energy for Life”, con una struttura idealmente suddivisa in quattro spazi rappresentativi del territorio, che accoglie l’ospite invitandolo a scoprire il ricco patrimonio culturale e le meraviglie del Sultanato, uno tra i territori più ricchi di storia, cultura e ambiente di tutto il pianeta.
Ad Expo Milano 2015 il
Padiglione dell’Oman negli occhi del visitatore, di qualsiasi provenienza esso sia, fa realmente vivere il territorio prima d’ora solo immaginato e incoraggia alla condivisione con tutto il mondo dell'eredità del suo raccolto sostenibile dalla terra e del mare, rivelando millenni di tradizioni e pratiche, come l'antico sistema di irrigazione di
Aflaj (patrimonio dell'umanità dell'UNESCO dal 2006) e l’agricoltura moderna delle scogliere sottomarine. L'Oman ha una storia unica di gestione delle risorse idriche che sono orgogliosamente rappresentate nella struttura. Il Paese è riuscito a confermare, e a mostrare al mondo, il suo eccellente livello di accoglienza, di qualità, di passione, di bellezza e di creatività. Per questo, e per altri innumerevoli motivi, le persone stanno premiando il Sultanato dell’Oman come la vera sorpresa di Expo Milano 2015. Anche Ivan Basso non si aspettava un padiglione così curato nei particolari ed raccontato con amore e passione dal
Sultano Azzan Qassim Al Busaidi. Per il corridore , la famiglia e noi che lo accompagnamo, l' onore di salire nella VIP Guest Area, il salone dove si effettuano tutte le visite di Protocollo Ufficiali. Qui gustiamo ottimi e freschissimi datteri, accompagnati da un caffè omanita. Per Basso il privilegio di apporre dedica e firma nel Libro d'Onore del Sultanato dell'Oman.
Ma le sorprese per il due volte vincitore del Giro d'Italia non sono finite visto che il
Sultano Azzan Qassim Al Busaidi premia Ivan Basso con il '
Khanjar', il pugnale tradizionale omanita in argento. Un regalo graditissimo dal corridore che non nasconde la sua gioia, mista a stupore.

Penserete che le sorprese siano finite qui...? Macchè. Oltre al preziosissimo pugnale in argento ci attende una bellissima cena al Ristorante del Padiglione del Sultanato dell'Oman, ovviamente ospiti del Sultano. Al
Sablat , questo il nome del ristorante omanita i tavoli iniziano dentro una sala arabescata sino ad una corte degna davvero scenografica, riparata da graziose tende. Il visitatore può poi gustare una grande varietà di pietanze tradizionali, dalla cucina di tutti i giorni ai piatti per le feste. Tre le formule proposte per pasteggiare, con prezzzi davvero competitivi, nonostante l'alta qualità del cibo servito. La prima si compone di un buffet nel quale sfilano piatti come il pollo qabboli, il riso bianco e giallo, l’orseeyah (carne con riso), le costine di agnello grigliate, i broccoli saltati alle mandorle. In alternativa si può scegliere, serviti a tavola, il piatto del giorno o un menu completo. Niente alcolici, al massimo si può provare un vino rosso non alcoolico. Ognuno di noi sceglie ciò che più gli aggrada ( troverete le foto dei piatti nella galleria in fondo) . Ivan Basso sceglie il piatto che vedete qui sotto, una pietanza composta da diversi assaggi. Ristorante Sablat promosso con un dieci e lode. Vale la pena ritornarci.

Ricordavo prima delle ore che trascorrono velocissime qui all' Expo 2015 Milano. Nonostante siano passate le 22.30 i bimbi vogliono riprovare l'emozione della scalata alla rete del
Padiglione del Brasile, provata un mese fa di giorno. Abbiamo l'onore di salire per ultimi, dietro di noi il vuoto assoluto ed il privilegio di goderci questa bellissima passeggiata sospesi sopra la foresta brasiliana.
E' l'ora di tornare a casa. L'ultimo scatto per il quadretto della famiglia Basso al termine del percorso del Padiglione Brasiliano. Sono passate le 23, l'adrenalina nei bimbi ed in tutti noi è ancora altissima. Ci salutiamo con la promessa di rivederci al più presto all' Expo. D'altronde anche il detto lo dice : " Non c'è l'uno senza il due...non c'è il due senza il tre...." !
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