W la Fuga, si si, avete proprio capito bene, Fuga e non f..a ! Fuga come quella che in ogni giorno si infilano gli indomabili, inossidabili, instancabili, inesauribili, uomini dell'Androni Giocattoli Sidermec. Cosa sarebbe il Giro d'Italia senza gli uomini di Gianni Savio ? "Noia, tutto il resto è noia", come cantava il grande Franco Califano.
Sono sempre i ragazzi terribili della Androni Giocattoli Sidermec a movimentare la fuga. Fuga come motto, fuga come dictat del Giro, fuga come motivo di essere e di interpretare la grande corsa a tappe italiane. La fuga, un modo sicuramente epico di correre il Giro, con tappe che, negli scorsi anni erano di una noia mortale.
Ma ci sono loro, la squadra dei Campioni d'Italia rappresentata al Giro da : Marco Frapporti, Fausto Masnada, Davide Ballerini, Francesco Gavazzi, Manuel Belletti, Mattia Cattaneo, Andrea Vendrame, Rodolfo Andres Torres Aguelo , citati così in ordine sparso, come mi sono capitati scrivendo sulla tastiera.
Anche oggi nella tappa più lunga del Giro, i 244 km da Penne a Gualdo Tadino sono stati gli uomini, ragazzi, corridori ( chiamateli come volete ) con la divisa biancorossa a giocarsi le loro carte in fuga. Carte che mettono scompiglio in gruppo, che fanno saltare i banco, se vogliamo usare un termine da croupier.
W la Fuga, come quella esaltante di Fausto Masnada domenica sulla salita di Campo Imperatore, la Montagna Pantani.
W la fuga con i protagonisti di oggi : Frapporti, Ballerini, Vendrame che hanno avuto la forza ed il coraggio di provarci.
Nona tappa consecutiva con gli uomini della Androni Giocattoli Sidermec in fuga, e già perchè la prima tappa a Gerusalemme era a cronometro.
Nove tappe sempre in fuga: un record !
Gli uomini di Gianni Savio ci sono stati ogni giorno, anche oggi appunto ed è per questo che bisogna urlare a squarciagola W la Fuga, senza doppi sensi, mi raccomando.
Davide Ballerini è entrato nella prima fuga di giornata, durata un centinaio scarso di chilometri: dodici i corridori nell'azione, con Davide bravo ad imporsi nel primo traguardo volante della tappa, tanto da consolidare il suo primato nella speciale classifica. Ad un’ottantina di chilometri dal traguardo è stato poi Marco Frapporti ad involarsi tutto solo in fuga: per lui due minuti e mezzo di massimo vantaggio prima del recupero a meno di trenta chilometri dall’arrivo di Mohoric e Villella in prima battuta e del gruppo poi.
Spazio meritato nell'intervista serale a Marco Frapporti quindi:
"E' stata una tappa molto frenetica, sulla prima salita sembrava fosse nata la fuga buona, invece sul gran premio della montagna abbiamo scollinato in una quarantina di corridori. Dopo quando davanti si sono accorti che si era staccato Chaves, hanno iniziato a tirare come dannati per non farlo rientrare. Dopo l'ultimo traguardo volante l'andatura è diminuita, perchè dietro il gruppo di Chaves aveva rallentato a sua volta. Io ho allungato, con l'intento, la speranza che mi seguisse qualcuno. Invece mi sono ritrovato da solo al comando ed allora ci ho provato. Peccato che ci fosse troppo vento in senso contrario, quello mi ha rallentato molto. Per 20 km ho corso con sto vento in faccia che non mollava, il vento è stata la mia rovina ".
Ho scritto prima che senza la vostra formazione, senza le vostre fughe, queste tappe, il Giro sarebbe di una noia mortale, sei d'accordo ?
" Io questo non lo posso dire perchè con i se con i ma non si va da nessuna parte. Una cosa è certa noi cerchiamo di animare la corsa nel modo migliore che possiamo. La condizione ci sorregge, siamo arrivati all'appuntamento tutti in forma, la volontà non ci manca e, sicuramente abbiamo molta voglia di riscattarci dei due anni che non siamo stati invitati al Giro. Ci sono ragazzi come Ballerini e Masnada, alla loro prima esperienza che hanno molta voglia di farsi vedere, quindi abbiamo tutte le carte in regola per giocarci questi attacchi. Siamo sempre in fuga, speriamo possa arrivare presto una vittoria, per quello che stiamo facendo in questo Giro penso che sia più che meritata. Quando una squadra è così forte globalmente prima o poi qualcosa di buono arriva".
Cosa hai pensato oggi mentre eri in fuga?
" Sinceramente, quando avevo tre minuti di vantaggio sul gruppo, speravo che il vento calasse o girasse a mio favore. Se avessi trovato il vento favorevole avrei potuto tenere meglio. Da solo riesco ad andare forte ugualmente, certo con un paio di corridori a darmi i cambi sarebbe stato tutto molto più semplice.
Ci avevo quasi creduto di arrivare all'arrivo ".
Ricordiamo che anche nella terza tappa in Israele, quella del Deserto del Negev eri là davanti...
" Si si, certo e sono passato primo sul GPM, la mia condizione è oltre quello che mi aspettavo. Sapevo di essermi preparato bene per il Giro, la forma è ottimale e spero possa durare il più a lungo possibile. Se arrivasse la vittoria mia o di altro compagno di squadra sarebbe davvero il massimo".
Per la cronaca, negli ultimi dieci chilometri ha strappato applausi e inquadrature tivù anche Andrea Vendrame, coraggioso ad allungare in testa al gruppo in caccia del drappello che aveva preso la testa della corsa. Poi è stata proprio la volata del gruppo, dietro ai primi due classificati Mohoric e Denz, tutti soli al traguardo, a regalare le ultime soddisfazioni di giornata all’Androni Giocattoli Sidermec con due corridori nella top ten: quinto posto di Davide Ballerini e settimo di Francesco Gavazzi.
Domani si corre l’undicesima frazione da Assisi a Osimo. Potrebbe essere un’altra giornata da fuga, ovviamente con gli uomini dell' Androni Giocattoli Sidermec, ca va sans dire ed allora ancora una volta possiamo gridare : " W la Fuga" !
