Chris Froome regala al Giro d'Italia un' impresa di altri tempi. Una fuga a lunga gittata degna dei tempi di Coppi e Bartali, degna delle imprese e delle cavalcate solitarie a cui ci aveva abituato il compianto Marco Pantani. E' successo oggi nella 19esima tappa del Giro, quella che prevedeva la terribile e tanto temuta ascesa al Colle delle Finestre.
E proprio lì, in quei 19 km di salita che Froome ha scritto una delle pagine più belle, epiche della sua carriera di ciclista. Un impresa che entra di diritto nella storia del ciclismo.
Un impresa fatta da un corridore che sempre si era misurato con il bilancino, da chi ha corso sempre con gli occhi sul misuratore di potenza, da chi ha sempre corso più con la testa che con il cuore, trasformando le vittorie al Tour alla Vuelta in vittorie calcolate al centesimo. E poi quel modo sgraziato di correre in salita con le frullate a mille che ho sempre criticato, anche fortemente in questo Giro d'Italia.
Ebbene, oggi Froome ha entusiasmato anche me. Impresa come Coppi o Pantani ? Finalmente il capitano del Team Sky ha corso con il cuore, dimostrando che anche i robot costruiti da tattiche esasperate possono far entusiasmare il pubblico. Il Colle delle Finestre è stato giudice severo ed impietoso per tanti corridori, iniziando da Simon Yates subito in coda al gruppo ad annaspare. La Maglia Rosa per Yates, diventa un fardello troppo pesante da portare sulla Cima Coppi del Giro ed in pochi km la salita si trasforma in un vero e proprio calvario per il corridore inglese. Davanti Froome accelera con una frullata delle sue, sullo sterrato, gli altri non replicano neppure: Dumoulin, Pinot, Lopez e Carapaz altro non hanno da fare che vedere quella maglia bianca che davanti a loro diventa sempre più un puntino invisibile. Il gruppo si spezza in mille tronconi, come pezzi di un puzzle scosso all'improvviso da Froome
Mancano ancora più di ottanta km all'arrivo di Bardonecchia Jafferau, molti storcono la testa, un azione del genere Froome non l'ha mai fatta in vita sua, davanti da solo sulla Cima Coppi, proprio lui che al Giro del 2010 era stato squalificato per traino sul Mortirolo. Ma oggi il cuore di Froome è un qualcosa di unico di eccezionale.
I tifosi italiani impazziscono e dimenticano in fretta le polemiche per la positività alla Vuelta dello scorso anno. In vetta al Colle delle Finestre Froome transita solitario con 40" sul quartetto Dumoulin, Pinot, Lopez e Carapaz. Il gruppetto di Pozzovivo è staccato di oltre 3 minuti.
La discesa verso Pragelato è un capolavoro di Froome, oggi stranamente bello da vedere anche in bici. Il distacco per chi insegue dietro si dilata... quando Froome è già lanciato in picchiata il povero Simon Yates è ancora alle prese con gli incubi in salita sulla Cima Coppi, se alza la testa vede i tornati, vede lontanissimo lo striscione del GPM che assomiglia, per lui, sempre di più al Golgota della Passione di Gesù.
Non servono cronometri, il distacco dalla maglia rosa Yates sul Colle delle Finestre si può misurare con un orologio da cucina.
Davanti la cavalcata solitaria di Froome è un qualcosa di unico, una roba mai vista nel terzo millennio.
Per vedere un' impresa simile bisogna tornare indietro di venti anni, con l'attacco di Marco Pantani sul Galibier al Tour del 1988 e l'annientamento della maglia gialla Ullric, quando mancavano 50 km all'arrivo.
Bisogna andare ancora più indietro al Giro del 1949 con la famosa Cuneo Pinerolo e l'attacco solitario di Fausto Coppi in fuga per 192 km transitando primo su Colle della Maddalena, Vars, Izoard, Monginevro e Sestriere.
C'è il Sestriere anche oggi, ma Froome lo scala dalla parte opposta rispetto a Coppi, 69 anni dopo. Un'altra picchiata verso la valle di Susa, prima di affrontare l'ultima salita di giornata, ai 1908 metri dello Jafferau, sopra Bardonecchia.
Dietro nessuno nel gruppetto degli immediati inseguitori aiuta Tom Dumoulin.
Froome trionfa, stravince con 3 minuti sul gruppetto di Carapaz che precede gli inseguitori. Naufraga Domenico Pozzovivo, giunto a 8'29" un eternità che gli fa perdere ogni speranza per salire sul podio finale di Roma. E Simon Yates ? La maglia Rosa arriva sfinita al traguardo con quasi 39 minuti di distacco.
Onore alla grandissima impresa di Froome, stasera mi devo cospargere il capo di cenere più volte per aver considerato finito Froome in più di un pezzo che ho scritto.
Giro finito ? Beh, domani ci sono altri 4000 metri di dislivello prima di arrivare a quota duemila a Cervinia. Tom Dumoulin è secondo a 40" da Froome.
Tutto in teoria potrebbe ancora accadere, ma ormai il Giro sembrerebbe una partita a due tra l'inglese e l'olandese.
Ma dopo la cavalcata epica e solitaria di Froome oggi, abbiamo capito che nulla è più scontato, anche nel ciclismo moderno del terzo millennio.
Ecco i dati raccolti da Velon sulla cavalcata di Chris FROOME:
Ultimi 6.7km di scalata al Colle delle Finestre , l'attacco di Froome:
- Tempo: 24’08”
- Velocità: 16.7km/h
- Velocità massima: 29.4km/h (durante il suo primo attacco)
Discesa del Colle delle Finestre Froome
- Tempo: 12’15”
- Velocità 53.4km/h
- Velocità massima : 80.1km/h
Scalata del Sestriere Froome
- Tempo: 16’16”
- Velocità 23.2km/h
- Velocità massima: 30.9km/h
Totale tappa per Froome
- Tempo: 5h09
- Velocità media: 35.3km/h
- Velocità massima raggiunta: 84.9km/h
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