E’ Elia Viviani il Profeta delle volate nella Terra Promessa. Due arrivi allo sprint consecutivi e due vittorie per il velocista del Team Quick Step in Israele, dove oggi si è chiusa la prima volta di un Grande Giro partito al di fuori del continente europeo.
Viviani ha nel nome, Elia appunto, il collegamento con il grande profeta dell’Antico Testamento e le sue gesta sono narrate nei “due libri del Re” della Bibbia.
Le gesta, o meglio, le due volate magistrali di Elia, il corridore, devono essere narrate nel manuale dello sprinter perfetto.
Una più bella dell’altra, impeccabile quella di ieri a Tel Aviv, superba e funambolica quella di oggi ad Eilat.
E’ proprio qui dove Mosè riuscì a dividere le acque del Mar Rosso per la fuga dall’Egitto del suo popolo.
Non è da meno lo sforzo di Viviani, non deve dividere le acque, ma deve trovare il varco giusto in volata, chiuso a destra verso le transenne da Sam Bennet in versione predone del deserto.
L’irlandese compie una manovra sporca, azzardata, al limite del regolamento, ma Elia dà fondo alle sue doti da pistard sprintando dove gli altri non oserebbero e conquistando così la seconda vittoria consecutiva, la terza al Giro d’Italia, l’ottava di un 2018 già da incorniciare in un bel quadro.
E da incorniciare ci sono queste tre giornate di grande ciclismo, di folla entusiasta, di scenari mozzafiato in queste tre giornate di Giro in Israele. Giornate che sono già entrate di diritto nell’album dei ricordi più belli della Corsa Rosa, con il Deserto del Negev che oggi ha regalato emozioni, panorami, caldo e vento che i corridori ed i suiveurs non dimenticheranno tanto facilmente.
Con il secondo successo consecutivo, Viviani rafforza la leadership in Maglia Ciclamino. Tra i battuti, Sacha Modolo (secondo) e Bennett (terzo); nella top ten anche gli azzurri Jakub Mareczko (quarto) e Manuel Belletti (settimo).Da Be’er Sheva a Eilat, il Giro ha affrontato la seconda tappa più lunga della 101esima edizione: 229 km tutti
nel deserto del Negev, con temperature che si sono avvicinate ai 35 gradi.
La fuga dai primi chilometri con tre corridori : il canadese Guillaume Boivin dell’Israel Cycling Academy e gli italiani Enrico Barbin (Bardiani-Csf) e Marco Frapporti (Androni-Sidermec). Vantaggio massimo dei fuggitivi 5 minuti .
Sull’unica salita della giornata il Faran River , in uno scenario biblico ed unico, Frapporti sprinta davanti a Barbin per aggiudicarsi il Gran Premio della Montagna. Il bergamasco, grazie al secondo posto, difende la maglia azzurra che porterà in Italia. L’avventura dei fuggitivi si spegne a 7 km dal traguardo, sotto la spinta delle squadre dei velocisti. E se il Profeta Elia, tremila anni fa, veniva portato in cielo con un carro di fuoco e cavalli di fuoco l’Elia ( Viviani) odierno viene portato sul rettilineo finale dal fuoco dei suoi compagni di squadra, qui il carro sono lo bici ed i cavalli sono i corridori bravissimi scudieri a scortare il loro “ Profeta” verso la seconda vittoria .
Ad Eilat si compie il miracolo, Elia riesce nell’impossibile a trovare quel varco quasi impossibile da passare e stravince.
Cala il sipario sul Giro in Israele, domani 4 voli charter riporteranno corridori e carovana in Italia nella prima giornata di riposo della Corsa Rosa in Sicilia.
Si riparte martedì 8 con la quarta tappa, la Catania-Caltagirone (198 km), frazione a tre stelle a indicare l’elevato grado di insidie. Lasciata la costa è tutto un susseguirsi di velenosi saliscendi – con due gpm di quarta categoria a Pietre Calde e Vizzini e di curve e controcurve che impongono di rilanciare la velocità. Il finale è da classica di un giorno, con uno strappo negli ultimi 1000 metri che tocca punte del 13%: ideale per i corridori più esplosivi. Ma nulla impedisce ad Elia Viviani di provare ad essere Profeta in Patria, per quanto fatto vedere nella Terra Promessa, nulla ormai pare impossibile per lui, neppure i miracoli !
ARRIVO :
1. Elia VIVIANI (Quick-Step Floors) 229 km in 5.02’09’’, media 45,47 km/h; 2. Modolo; 3. Bennett; 4. Mareczko; 5. Van Poppel (Ola); 6. Debusschere (Bel); 7. Belletti; 8. Planckaert (Bel); 9. Pedersen (Dan); 10. Gonçalves (Por); 15. Chaves (Col); 16. S. Yates (Gb); 17. Dumoulin (Ola); 30. Froome (Gb); 36. Dennis (Aus); 37. Pozzovivo; 54. Aru; 58. Formolo; 62. Pinot (Fra); 66. Lopez (Col).
CLASSIFICA GENERALE:
1. Rohan DENNIS (Aus - Bmc); 2. Dumoulin (Ola) a 1’’; 3. Gonçalves (Por) a 13’’; 4. Dowsett (Gb) a 17’’; 5. Bilbao (Spa) a 19’’; 6. S. Yates (Gb) a 21’’; 7. Schachmann (Ger) a 22’’; 8. Martin (Ger) a 28’’; 9. Pozzovivo; 10. Betancur (Col) a 29’’; 16. Pinot (Fra) a 34’’; 19. Froome (Gb) a 38’’; 23. Formolo a 41’’; 30. Chaves (Col) a 47’’; 34. Aru a 51’’; 45. Lopez (Col) a 57’’.
CONFERENZA STAMPA
Il vincitore di tappa Viviani ha dichiarato: “Oggi la corsa è stata quella che avevamo immaginato in mezzo al deserto, con continui su e giù nella prima parte. Tutti i velocisti e le loro squadre hanno corso davanti. Alcuni nel finale hanno perso contatto. Non era sicuramente una tappa facile. La velocità dello sprint è stata un po' bassa a causa della curva ai 350 metri. Il vento è aumentato negli ultimi chilometri. Fortunatamente non era così caldo come temevamo. C'è stato un contatto tra me e Sam Bennett nello sprint. Ero già dalla sua parte quando è andato deciso verso le barriere, mi stava spingendo a lato della strada ma gli ho fatto capire che ero già lì. In Quick-Step ho la migliore squadra per gli sprint. Ne sto vincendo molti a prescindere da chi siano i miei rivali. Non importa che altri velocisti non siano qui, li ho già affrontati all'inizio della stagione. Ho scelto di fare il Giro quest'anno. Ho già preso parte a tutti e tre i grandi giri e considero il Giro il più difficile da finire. Il mio obiettivo è completarlo con la Maglia Ciclamino”.
La Maglia Rosa Dennis ha dichiarato: “Questa è la prima volta che riesco a difendere la maglia di leader in un grande giro. Oggi ho centrato il mio primo obiettivo. Portare la Maglia Rosa in Italia è qualcosa di speciale. È stato un giorno stressante, molto nervoso, sono felice di esserne uscito senza problemi. Sono stato piacevolmente sorpreso da Israele. Quando gareggiamo fuori da Europa, Australia o America c'è molto silenzio a bordo strada. Qui è stato completamente il contrario. I tifosi ci hanno supportato come se questo fosse un paese di grande tradizione ciclistica. Una moltitudine di gente entusiasta a volte è stressante... ma è sicuramente meglio del silenzio”.
DATI MONITORATI OGGI
I dati forniti da Velon raccontano la tappa attraverso dati dispositivi per il monitoraggio in tempo reale clicca qui per leggerli tutti !
DATI VOLATA:
1st: Elia Viviani (Quick-Step Floors)
Sprint to victory (last 250m)
- Time: 16’’
- Speed: 60.5km/h
- Top speed: 64.9km/h
- Cadence 106rpm
- Power: 819W
- Max power: 1443W
3rd: Sam Bennett (Bora-hansgröhe)
Sprint to 3rd (last 250m)
- Time: 16’’
- Speed: 59.7km/h
- Top speed: 63.1km/h
- Cadence 113rpm
- Power: 1290W
- Max power: 1594W
FOTOGALLERY : Foto Credit: www.bettiniphoto.net
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