Il più veloce di tutti a Tel Aviv è Elia Viviani, il Campione Olimpico di Rio 2016 nell’omnium su pista, stravince in volata la seconda frazione del Giro d’Italia che, per la prima volta nella storia delle grandi corse a tappe, è partito fuori dall’Europa in Israele. Una volata perfetta quella di Viviani che, pur senza compagni di squadra, fa tutto da solo quando si accorge che
Jakub Mareczko esce ai 250 metri dall’arrivo. Il Capitano della Quick Step è lesto ad incollarsi alla ruota del corridore italo-polacco ed a batterlo nettamente sulla linea di arrivo, terzo il neozelandese George Bennet, in un traguardo stracolmo di pubblico.
Per Elia Viviani, che indossa anche la maglia ciclamino della classifica a punti è il secondo successo di tappa al Giro d’Italia, dopo la Albenga-Genova del 2015, guarda caso, anche allora nella seconda tappa della Corsa Rosa.
Se qualcuno aveva ancora dubbi sulla partenza da Israele, dovrà ricredersi dopo aver visto le immagini della tappa odierna. Una marea di folla ad applaudire i corridori, dal primo all’ultimo, in una terra dove il ciclismo professionistico è approdato per la prima volta in assoluto.
Il vincitore di tappa Viviani, subito dopo l'arrivo, ha dichiarato: "Tutti attendevamo la mia vittoria, stamattina ero molto nervoso. Torno al Giro dopo due anni di assenza e un gran desiderio di vincere le volate. Ho dovuto usare i miei compagni di squadra prima del previsto. Dedico questa vittoria alla mia ragazza Elena: facciamo molti sacrifici per raggiungere questo tipo di risultato".
Una grande, grandissima festa rosa che contrasta con l’azzurro del mar mediterraneo, il giallo della sabbia delle spiagge di Tel Aviv e la stratosferica bellezza di Bar Refaeli, la madrina per queste prime tre tappe nella Terra Promessa. E la promessa la mantiene Viviani, dato per favorito per quella che era la prima grande volata, non delude le attese della vigilia con uno sprint regale. Ben 4 gli italiani nei primi 5 dell’ordine d’arrivo: Viviani, Mareczko, Bonifazio e Modolo.
Cambio della Maglia Rosa, che va sulle spalle di Rohan Dennis, australiano di Adelaide, 27 anni, della Bmc, premiato per il lavoro fatto nella tappa odierna. Ieri nella crono di apertura aveva accarezzato il successo ed il sogno del primato per un paio d’ore, prima che l’olandese Tom Dumoulin glieli soffiasse per due secondi. Poche pedalate in più rimontate oggi da Dennis con i tre secondi di abbuono per aver vinto il traguardo volante di Cesarea, la città affacciata sul Mediterraneo, giusto a metà strada tra Haifa, dove era partita la seconda tappa e l’arrivo di Tel Aviv. Dennis veste il simbolo del primato con solo un secondo di vantaggio su Dumoulin.
Domani altra giornata dedicata ai velocisti con la terza ed ultima tappa in terra israeliana, 229 km di percorso leggermente ondulato da Be’er Sheva a Eilat.
Sicuramente non sarà una giornata facile con le insidie che il tracciato comporta , a partire dal caldo e dal vento torrido che potrebbe soffiare in una giornata spesa interamente nel Deserto del Negev fino al Mar Rosso, sul ramo del Golfo di Aqaba.
Domani un solo gran premio della montagna di quarta categoria, Faran River, nella salita dopo l’attraversamento del Ramon Crater, quando all’arrivo mancano ancora più di 100 km. Gli ultimi chilometri, dopo la strettoia di un check-point, sono segnati da una serie di rotatorie: attorno alla penultima, a 1.6 dall’arrivo, inversione di marcia che porta all’ultimo chilometro, attorno all’aeroporto di Eilat, con curva a 90 gradi verso destra a 350 metri dall’arrivo.
Dall' aeroporto di Eilat, da dove lunedì mattina, giornata di riposo del Giro, decolleranno gli aerei che riporteranno i corridori in Italia, in Sicilia.
Favoriti di domani ancora gli sprinter italiani con Elia Viviani, Bonifazio, Modolo, Mareczko, Belletti e Guardini. Vedremo chi sarà il predone del deserto, in questa tappa che regalerà scorci di paesaggio incredibili, sicuramente inediti per il Giro d’Italia.
DATI MONITORATI OGGI
I dati forniti da Velon raccontano la tappa attraverso dati dispositivi per il monitoraggio in tempo reale www.velon.cc
Sprint finish, 200m to the line, using data from Sam Bennett (3rd, Bora-hansgröhe); Niccolò Bonifazio
(4th, Bahrain-Merida); Ryan Gibbons, (7th, Team Dimension Data); Jempy Drucker (10th, BMC Racing
Team).
Average numbers:
- Speed: 67.5km/h
- Top speed: 68.9km/h
- Cadence 108rpm
- Average power over the sprint: 923W
- Average max power of the four riders: 1242W
Sam Bennett (BORA-hansgrohe)
Final sprint – 3rd place
- Time: 10’’
- Speed: 69.5km/h
- Top speed: 72.3km/h
- Cadence 110rpm
- Power: 1293W
- Max power: 1494W
Niccolò Bonifazio (Bahrain Merida Pro Cycling Team)
Final sprint – 4th place
- Time: 11’’
- Speed: 67.8km/h
- Top speed: 68.4km/h
- Cadence 111rpm
- Power: 864W
- Max power: 1194W
PHOTOGALLERY TAPPA 2 : Foto Credit: BettiniPhoto.net
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