C'era una volta il Giro dell'Appennino, che arrivava e partiva da Pontedecimo. La corsa, inventata dal Patron Luigin Ghiglione, nel lontano 1934 ha avuto sempre come piatto forte la scalata al Passo della Bocchetta, una salita con pendenze proibitive che sfiorano il 20%, tanto da non essere mai stata affrontata in una tappa del Giro d'Italia. Del Passo della Bocchetta e del mito di Coppi che proprio su quei tornanti si involò per l'ultimo successo in solitaria nel 1955 vi parlerò i prossimi giorni. Oggi vi racconto come la corsa, abbandonata dal Comune di Genova, sia stata costretta a snaturare il suo percorso, la sua storia, per la dabbenaggine di un assessorato allo sport genovese praticamente inesistente. L'assessore in questione Dino Boero, uno scrittore di favole per bambini, mi dicono sia lontanissimo anni luce dalle realtà sportive locali ! Da una Genova che va a rotoli, vedi l'ultimo clamoroso caso della Centrale del Latte ( clicca qui per approfondire ) , mi arriva qui a Milano anche il grido di aiuto di molte realtà sportive genovesi, completamente abbandonate a se stesse ed in piena crisi, con piscine ed impianti sportivi chiusi da anni e mai riaperti... purtroppo non una favola per bimbi ma la triste realtà. Tra le realtà abbandonate anche l'Unione Sportiva Pontedecimo con il suo preziosissimo Giro dell'Appennino, patrimonio non solo del ciclismo ligure ma del ciclismo italiano e mondiale. E se la Federazione Ciclista Italiana dovrebbe iniziare a rimboccarsi le maniche per salvare queste classiche che hanno fatto la storia del ciclismo, il mio dito puntato senza se e senza ma è verso un Comune che non ha sganciato neppure un euro, sì avete capito bene, un euro, per aiutare la corsa! Già lo scorso anno avevo scritto dello scandalo dei servizi a pagamento chiesti dal Comune di Genova per fare arrivare la corsa in Via XX Settembre, su quello stesso arrivo che avrebbe ospitato il traguardo del Giro d'Italia poche settimane dopo. Quest'anno il Comune di Genova si è superato rasentando il grottesco ed il ridicolo. Giro dell'Appennino 2015 - Serravalle - Genova -Km 191,7 - 26/04/2015 - Damiano Cunego (Nippo - Vini Fantini) - foto Dario BelingheriBettiniPhoto©2015A salvare il Giro dell'Appennino, non disputato solo negli anni della seconda guerra mondiale, ci ha pensato la Regione Liguria e soprattutto il Comune di Chiavari che hanno elargito i soldi necessari per far partire la gara. Più o meno una corsa del genere costa all'incirca 120mila euro. Partenza, come ormai avviene da anni da Serravalle Scrivia, poi un percorso assolutamente nuovo, inedito, ma completamente snaturato, roba da far rivoltare nella tomba il povero Luigin Ghiglione! Il primo tratto in pianura con una deviazione a nord a toccare Tortona, per deviare ad Ovest verso Spinetta Marengo e puntare a sud verso Gavi e Voltaggio, da lì inizierà la scalata del Passo della Bocchetta dal versante più facile, mai affrontato in salita, ma sempre in discesa dal Giro dell'Appennino ! Una soluzione che i solerti ed incolpevoli organizzatori dell'Us Pontedecimo hanno escogitato per salvare la storica salita, che affrontata così però non ha assolutamente senso, avendo solo un valore simbolico, visto che si trova a più di 100 km dall'arrivo di Chiavari. Ha il sapore amaro vedere la Bocchetta ridotta a ruolo di semplice comparsa, mozzata e privata della sua importanza, come un succulento banchetto di nozze di cui puoi assaggiare solo l'antipasto, come un coito interrotto, come una primavera senza fiori !
Giro dell'Appennino 2015 - Serravalle - Genova -Km 191,7 - 26/04/2015 - Damiano Cunego (Nippo - Vini Fantini) - foto Dario BelingheriBettiniPhoto©2015Dalla picchiata, è proprio il caso di dire, verso Pontedecimo, attraversata e basta, la corsa riprenderà a salire verso la Crocetta d'Orero per poi infilarsi nella Valbrevenna ed affrontare il Passo della Scoffera, altra discesa verso Gattorna, poi la scalata del Colle Caprile e la picchiata su Recco. Da lì il Giro dell'Appennino percorrerà la via Aurelia con le salite della Ruta di Camogli, i saliscendi tra Rapallo e Zoagli e la Salita delle Grazie come trampolino di lancio per chi vorrò tentare l'arrivo solitario a Chiavari. Sicuramente il tratto finale da Recco a Chiavari, vale a dire gli ultimi 26 km di gara, vuoi per la bellezza del paesaggio e per le salite affrontate è molto interessante, ma come direbbe il buon Califano.. tutto il resto è noia !
Per gli appassionati di ciclismo che, con il tracciato storico avevano la possibilità di vedere la gara in almeno 5-6 punti differenti, una vera e propria mazzata nei denti, dimenticato ed abbandonato il Passo della Castagnola che veniva affrontato per bene due volte, consentendo ai tifosi di accamparsi sulla salita e di godere di due passaggi dei corridori, senza dimenticare il Passo dei Giovi, affrontato in alcune edizioni anche tre volte e, da sempre, trampolino di lancio verso il traguardo di Pontedecimo e, in quattro edizioni, verso quello di Via XX Settembre a Genova. Tutto stravolto , grazie sempre ad un assessorato allo sport fantasma del Comune di Genova, assente totalmente anche alla presentazione odierna... che altro dire se non provare un senso di profonda vergogna per sti personaggi ? Sul nuovo percorso, che a me non piace assolutamente, senza nulla togliere alla bellezza della città di Chiavari, bisogna fare di necessità virtù... come ha scritto nella brochure del Giro dell'Appennino, il Presidente dell'Unione Sportiva Pontedecimo Ivano Carozzino. Ps. ma perchè insistere a scrivere ancora nell'intestazione del 77° Giro dell'Appennino anche 64° Gran Premio Città di Genova , con le istituzioni di quella che una volta fu la Superba, completamente assenti ?
L'arrivo vittorioso di Omar Fraile al Giro dell'Appennino dello scorso anno a Pontedecimo
