Non mi va di tirare palate di fango, per non usare un altro termine, sul Comune di Genova e sulla sua imbarazzante amministrazione che da anni ne combina una più di Bertoldo !
Chi mi segue sull'Ovetto, probabilmente ricorda il mio pezzo sul Giro dell'Appennino dello scorso anno, salvato in extremis dalla Regione Liguria e dal Comune di Chiavari che si offrì di ospitare l'arrivo di una corsa che ha fatto la Storia del Ciclismo !
Non mi era piaciuta l'idea di scalare il Passo della Bocchetta in senso inverso, dal versante più semplice, snaturando quello che è sempre stato il percorso storico. Mi ero tappato il naso ed avevo comunque apprezzato il notevole sforzo degli amici dell 'Us. Pontedecimo Ciclismo e di Chiavari.
Passaggio Passo della Bocchetta Giro dell'Appennino 2016
Quest'anno, come ormai si sa da mesi, il Passo della Bocchetta è stato completamente abbandonato perchè non avrebbe avuto senso scalarlo ad inizio gara e far saltare il gruppo in mille pezzi prima di arrivare a Chiavari.
Tutto sommato il percorso attuale può essere interessante dal punto di vista tecnico ma chiamarlo Giro dell'Appennino mi pare una forzatura da far rivoltare nella tomba Patron Luigin Ghiglione ed anche il Campionissimo Fausto Coppi che proprio sulle rampe della Salita delle Streghe, nel lontanissimo 1955 si involò verso quella che poi sarebbe stata la sua ultima vittoria per distacco.
Fausto Coppi transita primo sul Passo della Bocchetta - Giro dell'Appennino 1955
MI inchino comunque davanti allo sforzo degli amici dell'US Pontedecimo Ciclismo, della Regione Liguria e della Riviera di Levante con il Comune di Chiavari in primis.
Come direbbero gli amici francesi : Chapeau !
C'è solo un colpevole in tutto questo, il Comune di Genova ed un assessorato allo sport che definire imbarazzante è già fare un grosso complimento ! Ad uccidere il percorso storico e con esso la mitica salita della Bocchetta sono stati loro ! Con che faccia di tolla si da un finanziamento, peraltro scarso, all'Us Pontedecimo per il Giro dell'Appennino e poi alla stessa società si presenta un conto mostruoso per servizi vari ? Era già successo nel 2014, con l'arrivo spettacolare in Via XX Settembre nel cuore di Genova, condito in seguito da un conto di 80mila euro presentato al Pontedecimo per servizi di Polizia Locale, Amiu ( la nettezza urbana ) ed altri "servizi" messi vergognosamente in conto a chi la gara la organizza da sempre !
Sonny Colbrelli vince il Giro dell'Appennino in Via XX Settembre- Genova nel 2014 ( Foto Bettini )
A questa domanda dovrebbe rispondere il Sindaco Doria, lo stesso Sindaco che più di una volta mi ha bloccato su twitter e su altri social per commenti troppo diretti sulle varie alluvioni che hanno martoriato la mia città natale.
Ok quest'anno il Passo della Bocchetta non si scalerà, amen, mi devo mettere il cuore in pace, ma il mio sogno è quello di riavere partenza ed arrivo a Pontedecimo, la tradizione è quella, con il tracciato di sempre e l'arrivo in Piazza Arimondi, dove hanno vinto i vari Coppi, Gimondi, Motta, Moser, Baronchelli, Bugno, Argentin e Chiappucci !
Francesco Moser vince il Giro dell'Appennino nel 1976 a Pontedecimo - Piazza Arimondi
L'idea l'ho in testa da un paio di anni ma ve la scriverò nei prossimi giorni, alcuni sanno già di cosa sto parlando.
Visto che poi ci sono le elezioni amministrative a Genova in questo 2017 spero davvero si possa cambiare registro per quanto riguarda l'imbarazzante comportamento del Comune nei confronti del Giro dell'Appennino !
Vi lascio alle considerazioni di Fulvio Rapetti, nipote di Luigin Ghiglione, il papà dell'Appennino e della Bocchetta !
da sx Eugeni Berzin, vincitore Giro Appennino 1994 e Fulvio Rapetti
Sono letteralmente nato nella sede dell'U.S. Pontedecimo e ho avuto il privilegio di ascoltare in anteprima da mio nonno Luigin Ghiglione ogni aspetto che riguardava l'organizzazione della sua creatura, il Giro dell'Appennino, in precedenza denominato Circuito dell'Appennino. Ho quindi presente quali siano le difficoltà organizzative ed economiche di puri appassionati che senza alcun tornaconto personale ancora oggi operano all'allestimento della manifestazione. Mio nonno, oltre che a ricevere fondo da enti istituzionali e grandi sponsor, si dedicava alla "questua", come diceva lui, cioè ai numerosissimi appassionati presenti sul territorio che contribuivano ognuno per quanto poteva alla"loro" gara. Ciascuno donava ad esempio 50 mila lire per il primo transitato sul traguardo volante di un quartiere, 30 per il secondo e 10 per il terzo. In questo modo oltre che a partecipare attivamente si rispettava appieno la filosofia della corsa: guadagna, a volte anche parecchio, chi "fa" la corsa, non il "boss" della squadra che si prende l'ingaggio, parte e magari prima della Bocchetta, dopo una giornata nella pancia del gruppo, torna in albergo. Nessuno è mai venuto a correre prendendo l'ingaggio, neanche il grandissimo Eddy Merckx; lui avrebbe partecipato ma non alle condizioni della società. Grande nonno!
Il Patron Luigin Ghiglione con Fiorenzo Magni il Leone delle Fiandre
Alla data attuale la mia famiglia ed io siamo grati all'immenso sforzo organizzativo e alle capacità degli amici dell'U.S. Pontedecimo che riescono a far vivere questa storica gara. Oggi sembra che la qualità delle gare sia correlata ai fondi che riescono a far pervenire nelle casse delle squadre: gara ciclistica nel deserto? Tanti soldi a disposizione? Allora è una grande classica! Grande classica storica? Non tanti soldi? Allora la gara vale poco. Non mi si dica che i tempi cambiano, che le gare le fanno i corridori, ecc. Sono un tecnico e studio ad altissimo livello da più di trenta anni la prestazione dei ciclisti, queste parole sono solo aria fritta e giustificazioni per un ciclismo unicamente commerciale. Grandi classiche sono morte per questo ed è un peccato. Non ho ancora parlato della mitica "salita delle streghe", il Passo della Bocchetta. Giusto. Forse per non irritarmi? ... Come ho detto sopra sono riconoscente agli amici dell'U.S. Pontedecimo che fino a che hanno potuto hanno mantenuto la Bocchetta, facendola addirittura alla rovescia come l'anno scorso.
Giro dell'Appennino 2016 - Passaggio sulla Bocchetta al contrario
Ma visto il percorso, bello, di quest'anno, farla all'inizio significa veder esplodere il gruppo, corridori fuori tempo massimo e pericolo. Non si poteva fare che così per far ancora vivere l "Appennino", sono d'accordo.
Ringrazio anche il Sindaco di Chiavari, Roberto Levaggi, per la passione e la lungimiranza turistico-imprenditoriale che gli fa investire dei fondi pubblici ben conscio di fare un servizio alla cittadinanza e di permettere agli operatori turistici di avere un ritorno economico anche superiore all'investimento fatto dall'amministrazione. Complimenti davvero. Non ringrazio per gli stessi motivi, purtroppo non colti, l'amministrazione comunale di Genova. Luigi Ghiglione collaborò negli anni con sindaci illuminati di ogni colore quali Gelasio Adamoli, PCI, Vittorio Pertusio, DC, Fulvio Cerofolini, PSI, Cesare Campart, PRI, che videro ben lontano. Servizio pubblico ed investimento, non spesa e confusione in città. Il comune di Genova entrò nella storia istituendo in collaborazione con l'U.S. Pontedecimo il Gran Premio città di Genova nel 1952.
Giovanbattista Baronchelli vincitore di sei Giri dell'Appennino consecutivi
Oggi l'amministrazione comunale di Genova entra nella storia per essersi lasciata sfuggire un grande patrimonio della città e aver probabilmente decretato la morte del Passo della Bocchetta.
Esattamente come se il comune di Arvieux snobbasse il Col de l'Izoard.
Sono veramente triste ed amareggiato. Grazie Genova!
Ricordo inoltre nel 2016 la concomitanza con la mezza maratona di Genova; ISORADIO durante la giornata riferiva di code in autostrada fino a Serravalle Scrivia a causa di questa.
Penso a mio nonno che mi diceva: "sai Fulvio, l'UCI ci assegnerebbe date più favorevoli a noi ma io le rifiuto perchè sarebbero giorni in cui provocheremmo disagi in città. Inoltre il passaggio a Genova centro di giorno festivo lo facciamo piuttosto velocemente e all'una di pomeriggio perchè gli appassionati che desiderano vedere il passaggio vengono, ma tutti gli altri sono a pranzo e in questo modo non disturbiamo". Che dire. La situazione si commenta da sola.
Dal punto di vista tecnico il percorso è valido e spettacolare, ci sono, calcolati sul profilo del programma, 2518 metri di dislivello, quindi non proprio pochi. Anche il percorso del 2016 era tecnicamente valido, basti vedere il vincitore, un Firsanov in grande forma. Quest'anno, non scalando più la Bocchetta il 24° trofeo dedicato a Luigin Ghiglione, Osvalda Ghiglione Rapetti e Marina Tedone Rapetti verrà assegnato al primo transitato sulla Cima Ghiglione che in questa edizione è Monte Domenico. La salita, posta a 29 km dall'arrivo, va dai 30 metri del Santuario della Vittoria ai 401 della vetta, ha una pendenza media del 6%, gli ultimi due km sono al 9,5% e la massima è del 19%. E' dunque situata in un punto critico della gara e dovrebbe garantire spettacolo e selezione.
Damiano Cunego - Passo della Bocchetta Giro dell'Appennino 2015 - Foto Bettini
Certo, questo non è proprio il "nostro" Giro dell'Appennino, ma l'alternativa sarebbe stato non farlo e saltare anche un solo anno significa la fine della gara, come già è accaduto per altre importanti classiche.
Quindi bravi gli organizzatori che resistono, magari verranno tempi migliori e magari si tornerà a casa, chissà ...
Fulvio Rapetti
