Giro del Trentino e Giro dell' Appennino, sarà una settimana di grande ciclismo la prossima. Si partirà con la 39°edizione del Giro del Trentino Melinda lunedì 20 a Riva del Garda con la presentazione dei protagonisti e si chiuderà domenica 26 a Genova Pontedecimo con il Giro dell'Appennino , la classicissima riservata agli scalatori con la durissima salita del Passo della Bocchetta. Salite che attendono le sfide degli scalatori, lassù dove volano le aquile.Dal 21 al 24 aprile 2015 il ciclismo si appresta a vivere quattro giorni intensi e spettacolari di una stagione sempre più vicina a un cambio di scenario fondamentale, tra classiche di un giorno e grandi corse a tappe. Il Giro del Trentino Melinda è il punto nodale di questo cambiamento e rappresenta il più credibile banco di prova sulla strada che porta al Giro d’Italia. Si è guadagnato questa considerazione grazie alla qualità ed alla spettacolarità dei percorsi disegnati dagli organizzatori e all’altrettanto qualificata partecipazione di squadre e corridori di alto livello che ha prodotto un albo d’oro di grande pregio. L’ultimo della lista è l’australiano Cadel Evans, vittorioso nel 2014. L’edizione che sta per prendere il via con la cronometro a squadre sul tradizionale percorso da Riva del Garda ad Arco (13,3 chilometri di pura velocità, ideali per mettere a punto i meccanismi dei team) è un mix perfetto di salite e percorsi nervosi, il terreno prediletto per un profilo di corridore completo: scalatore, attaccante, fondista.
Giro del Trentino - Cronosquadre
La seconda tappa
da Dro a Brentonico è subito un test importante in questo senso. C’è da affrontare il
Monte Velo, una salita poco conosciuta che ha però i numeri per entrare nella ristretta cerchia delle montagne mitiche: classificata come HC (hors categorie) nella scala delle difficoltà, è lunga quasi 15 chilometri, con un dislivello di mille metri e una pendenza media dell’8,6 per cento. La giornata si chiude sull’
altopiano di Brentonico, con un finale tutto da vivere nel cuore del
Parco del Baldo.

La terza frazione,
da Ala a Fierozzo, presenta tre Gran Premi della Montagna nella seconda parte del percorso. Dopo il difficile
Passo del Redebus, si chiude ancora in salita, ai 1127 metri di Fierozzo, dove la tappa sarà un omaggio sentito a “Milordo”
Diego Moltrer, personaggio di spicco della società trentina e figura di riferimento della comunità Mochena, prematuramente scomparso.Infine la quarta frazione,
da Malè a Cles. Lungo le strade della
Val di Non e della
Val di Sole, si celebra l’accordo di collaborazione tra Giro del Trentino e Consorzio Melinda, che ha dato vita alla nuova denominazione della corsa. Un finale spettacolare e di alto livello tecnico, con due GPM (Fondo e Passo Predaia) e il circuito conclusivo che non concede respiro, come sarebbe piaciuto a
Marco Brentari, l’inventore del
Trofeo Melinda al quale è intitolato il trofeo per il vincitore di tappa.

Sono queste le strade del duello annunciato tra
Richie Porte, il tasmaniano del Team Sky e
Fabio Aru, giovane talento della Astana: una vera e propria anteprima del Giro d’Italia. Il trentenne Porte è reduce da un inizio di stagione travolgente, con 7 vittorie e i successi della Parigi-Nizza e del Giro di Catalogna in successione, che lo hanno portato in vetta alla classifica del World Tour. Fabio Aru, 24 anni, in grande crescita, non nasconde il sogno di ripercorrere le orme del suo capitano
Vincenzo Nibali, capace di vincere il Giro del Trentino 2013 e dopo poche settimane di conquistare a Milano la maglia rosa del Giro d’Italia. In un Giro che potrebbe consacrare nuovi astri nascenti, non passa inosservata la partecipazione del sudafricano ventitrenne
Louis Meintjes. Argento ai mondiali di Firenze 2013 nella categoria Under 23, il giovane corridore della MTN-Qhubeka vanta già un quinto posto al Trentino nell’edizione dello scorso anno (con la conquista della maglia di miglior giovane) e si presenterà al via di Riva del Garda sull’onda del recente successo nella Settimana Internazionale di Coppi e Bartali. Da seguire anche il promettentissimo
Davide Formolo (rivelatosi proprio sulle strade del Trofeo Melinda la scorsa estate, secondo alle spalle di Nibali nella prova valida per il titolo italiano professionisti). Lo schieramento di partenza annovera due vincitori del Giro d’Italia: il canadese
Ryder Hesjedal, (maglia rosa 2012) e
Damiano Cunego, vincitore del Giro d’Italia 2004 e recordman di successi (tre) in Trentino. Promette scintille il duo di scalatori della Ag2r-La Mondiale formato da
Domenico Pozzovivo e
Jean-Christophe Peraud: il lucano è reduce da un successo di tappa al Giro di Catalogna, il francese (secondo al Tour de France 2014) è stato brillante trionfatore del Criterium International. E ancora, l’ex campione italiano
Franco Pellizotti, e
Linus Gerdemann, capitano della Cult Energy. La squadra austriaca
Tirol Cycling Team è l’unica formazione
Continental al via della corsa, in uno schieramento che prevede
4 team World Tour,
10 team Professional e la
selezione azzurra diretta dal commissario tecnico
Davide Cassani, che schiererà tra gli altri
Luca Paolini e
Gianni Moscon. La Tirol Cycling Team prenderà il via con l’autorizzazione dell’Uci, della Fci e della Lega nel rispetto dei rapporti che legano la Regione Trentino Alto Adige/Sud Tirol e le regioni a Nord delle Alpi come Nord Tirolo, Carinzia, Salisburghese e Stiria. Anche il Giro del Trentino Melinda è soggetto a questo vincolo di collaborazione ed ha accolto la Tirol Cycling Team perché possiede caratteri e motivazioni legati al contesto della corsa ed estranei a qualsiasi altra squadra Continental.

Ed intanto ieri a Genova è stato presentato il
76°Giro dell'Appennino, salvato in extremis da un calendario sempre più globalizzato e sempre meno rispettoso delle grandi classiche italiane che hanno fatto la storia del ciclismo mondiale. Ritrovo al Retail Park di Serravalle, via ufficiale davanti al Museo dei Campionissimi a Novi Ligure. Arrivo a Pontedecimo in via Semini. Solamente chi ne avrà ancora nel rettilineo finale di 1300 metri, dopo ben sette Gran Premi della Montagna e 192 chilometri nelle gambe, potrà aggiudicarsi il 76esimo Giro dell'Appennino Tre Colli Cup - Memorial Alfredo Martini. Quattordici le squadre al via domenica 26 aprile. Nomi come sempre top secret fino a poche ore dal via. Ma già una certezza: al via ci sarà la selezione azzurra diretta dal commissario tecnico Davide Cassani. In attesa delle dediche del vincitore, il Pontedecimo Ciclismo le sue dediche le ha già fatte. Come sempre guardando al futuro ma senza dimenticare il passato. Glorioso, sempre.

Quest'anno la prima dedica sarà per
Alfredo Martini, indimenticato ct della nazionale ma anche vincitore di un difficilissimo Circuito dell’Appennino nel 1947. Difficilissimo perché per la prima volta la corsa superava i duecento chilometri, difficilissimo perché prevedeva l’ascesa della Bocchetta, allora ancora sterrata, difficilissimo per gli avversari. A lui sarà dedicata la mostra fotografica " ALFREDO MARTINI: MAESTRO DI SPORT E DI VITA. Alfredo Martini e il Giro dell'Appennino, aspettando il Giro d'Italia", in programma a Palazzo Tursi dal 1° al 10 maggio. Il primo “Appennino d’Oro” fu assegnato, nel 1998, proprio ad Alfredo Martini. Quest'anno invece sarà consegnato a
Gilberto Simoni che ha vinto l'Appennino nel 2003 e nel 2005 e detiene il record della scalata della Bocchetta. Nel 2003 infatti Simoni stabilì il nuovo record della scalata della Bocchetta in 21’54”, migliorando di 2” il tempo di
Marco Pantani stabilito nel 1995. Sono passati 12 anni. Il Giro dell'Appennino è sempre lì. Forse è giunto il momento di battere quel record sulla Bocchetta.

Proprio sulla Bocchetta quest’anno al Giro dell’Appennino, a dare spettacolo prima del passaggio dei corridori, ci sarà una grande sfida dell’acrobata
Simone Temperato in arte Magico Tempe che cercherà di scalare la dura salita del Passo pedalando con una sola ruota cercando di battere il suo precedente primato di scalata stabilito nell’edizione 2010 dove il ciclista acrobata di Bassano del Grappa era riuscito a giungere in cima alla vetta in un tempo record di 40’ e 17’’. Simone sarà scortato lungo la sua ascesa da cinque Fiat 500 del Club Italia di Garlenda (sede mondiale delle Fiat 500) e lo spettacolo sicuramente sarà unico. Sulla vetta Simone porgerà nel monumento un mazzo di garofani rossi (il colore dell’U.S. Pontedecimo Ciclismo che organizza il Giro dell’Appennino dal 1934) in memoria di Giorgio Delfino, un grande appassionato di ciclismo venuto a mancare alcuni anni fa, una persona speciale che è stato l’ideatore dei “Marmi” sulla Bocchetta e l’artefice e organizzatore della scalata di Simone nel 2010 per questo lo vuole ricordare con un’altra sua performance in bicicletta. La partenza è fissata da inizio salita verso le 13.30.
La gara si correrà domenica 26 aprile 2015, nel settantesimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo, nel giorno esatto che gli ultimi soldati tedeschi si arresero ai partigiani, con Genova unica città che si liberò grazie all’insurrezione dei propri cittadini e senza l’ausilio dell’esercito alleato, per questo insignita della Medaglia d’Oro al Valore Militare e alla Resistenza. "In ossequio a questa ricorrenza avevamo previsto l’arrivo in centro città che avrebbe assicurato maggior risalto a tutta la manifestazione - spiega il presidente del Pontedecimo Ciclismo, Ivano Carrozzino -. Non è stato purtroppo possibile per i troppi maggiori oneri richiesti per i servizi aggiuntivi che un tale arrivo necessita. Forse un minimo di sensibilità in più delle controparti non avrebbe guastato. A volte si ha netta la sensazione che iniziative storiche, che comunque promuovono il territorio, siano accolte con fastidio da chi dovrebbe invece incoraggiarle". Sarebbe stata l’ideale prosecuzione della celebrazione dei Martiri della Benedicta, ricordati lo scorso anno, quando nel Comitato d’Onore di quel Giro dell’Appennino erano presenti quale Presidente Ennio Odino, unico sopravvissuto alla strage, e Gianni Ponta, Vice Presidente Provinciale dell’ANPI, cioè i partigiani Crick e Gianni, recentemente scomparsi. Davvero un grandissimo peccato non arrivare nel cuore di Genova in Via XX Settembre, a dimostrazione dell'ennesima "cappellata" mi sia concesso questo genovesismo di un'amministrazione comunale che non ne azzecca mezza.... ci sono volte in cui mi vergogno di essere genovese. I servizi aggiuntivi quali sarebbero stati di grazia ? Le transenne in via XX Settembre o i vigili urbani a cui bisognerebbe fare serie lezioni di ciclismo, visto che ogni anno sono piú gli equivoci che creano alle auto ufficiali al seguito che altro... Un anno scrissi anche al Comandante della Polizia Locale per lamentarmi dei disagi creati...ovviamente senza ricevere risposta alcuna...Noblesse Oblige! Un vero peccato quindi non assistere alla spettacolare volata in salita nel cuore della città, dove lo scorso anno si impose Sonny Colbrelli.

L’arrivo ritorna quindi in Valpolcevera, a Pontedecimo, in via Semini a fianco del Mercato dei Fiori, unica posizione del paese a presentare margini di sicurezza conformi alle regole internazionali per la categoria in cui è inserita la corsa. Pontedecimo avrà la possibilità di assistere al passaggio dei corridori per ben tre volte. I corridori si disputeranno la vittoria dopo 192 km. di corsa, iniziando nella provincia di Alessandria con l’unico discreto tratto in pianura, tanto per scaldare i muscoli e per dare la possibilità ai più volenterosi di attuare qualche fuga a caccia di T.V. e di notorietà. Seguiranno le salite della Castagnola, Giovi, Sant’Olcese, per l’avvicinamento alla Bocchetta che, come al solito, provocherà la selezione spesso decisiva per l’esito della gara. Per i corridori i Gran Premi della Montagna saranno ben sette. Castagnola due volte al km 82 e al km 167, Passo dei Giovi al km 92, al 132 e al Km. 177, Crocetta d'Orero al Km. 121. La Bocchetta invece arriverà al km 152: ne mancheranno solamente 39 al traguardo storico di Pontedecimo.Cliccando sulle foto della gallery si possono ingrandire.