Arctic Race Of Norway 2015 - 14/08/2015 - Stage 2 - Evenskjer - Setermoen - BENNETT Sam (Team Bora Argon ) wins the stage 2 . Second place for Federico ZurloFederico Zurlo più veloce dell' Aurora Boreale. Chi è stato oltre il Circolo Polare Artico ed ha avuto la fortuna di assistere al fenomeno dell' Aurora Boreale, sa quanto questo spettacolo sia unico ed impagabile. Uno spettacolo che può durare da pochi secondi a minuti, ore....! A volte, durante l'apparizione di un'aurora, si possono udire suoni che somigliano a sibili. Si tratta di suoni ellettrofonici, un fenomeno che si può manifestare, sebbene molto più raramente, anche durante l'apparizione di bolidi, cosi vengono chiamate le meteore con elevata luminosità. Tutto questo mentre le stelle restano immobili a guardare questo spettacolo della natura. Quando nella seconda tappa dell' Arctic Race of Norway ho assistito alla volata finale con il magistrale sprint di Federico Zurlo, subito ho accostato la figura di Federico, che sino a pochi istanti prima non conoscevo, a quella dell' Aurora Boreale. Lui l'Aurora, l'irlandese Sam Bennet che lo ha bruciato negli ultimi metri un bolide e gli sprinter piu' blasonati Kristoff- Boasson Hagen - Voss - Bonifazio le stelle che stanno a guardare.Non sono mancati i sibili , non suoni elletrofonici ma in questo caso il frusciare dei raggi e lo spostamento d'aria causato dalla velocità della volata lanciata ad oltre 60km/h. Uno spettacolo regalato grazie alla splendida progressione del giovanissimo ciclista veneto, che non solo ha ottenuto in Norvegia il suo miglior piazzamento da quando corre tra i professionisti ma è stato quello che meglio degli altri 7 "azzurri" presenti all'Arctic Race of Norway ha portato sul secondo gradino del podio di tappa i colori italiani. Ad una settimana dalla splendida volata di Federico Zurlo, non poteva mancare una chiaccherata con il 21enne della Unitehealtcare, la formazione guidata dal sapiente Roberto Damiani .
Allora Federico, rivedendo le immagini in televisione abbiamo visto che, prima della volata siete passati dentro un campo militare, con un carroarmato che è passato , in corsa, alla sinistra del gruppo. " Si , davvero spettacolare rivedere quelle immagini in tv. Al momento non me ne ero accorto perchè avevo l'adrenalina a mille per la volata e non mi sono accorto del carroarmato. Pensavo a concentrarmi con lo sguardo sulle ruote di Bonifazio, di Kristoff che, sulla carta erano i più veloci ". Sei stato battuto solo da Sam Bennet, ma un giorno potrai raccontare di aver messo dietro la tua bici fior di velocisti. "E' stata un' emozione davvero grandissimo. Ero al mio primo sprint vero da professionista, in precedenza avevo sempre lavorato per la squadra oppure mi ero concesso il lusso di entrare in qualche fuga. Il mio primo sprint è stato proprio nella seconda tappa. Sono rimasto sorpreso, devo ammetterlo, perchè quando sono partito per lanciare la volata, mi sono guardato attorno ed ho visto il vuoto... ero davanti a tutti, una senzazione incredibile. Ero quasi convinto di aver vinto, ma Bennet, con una pedalata ed una rimonta incredibile mi ha passato negli ultimissimi metri. Esaminando a mente fredda il tutto posso senz'altro dire di essere stato anche un pò sfortunato per il vento e perchè negli ultimi 50 metri la strada si impennava leggermente e quindi chi arrivava da dietro poteva sfruttare l'effetto scia...anche per questo Bennet mi ha passato ! Senza questi fattori, a me sfavorevoli, avrei sicuramente vinto io ! Ad una settimana di distanza posso dire che resta l'amarezza ma, nello stesso tempo, la gioia di aver messo dietro di me un corridore che ha vinto un Giro delle Fiandre quest' anno: Alexander Kristoff".
Hai rivisto la volata in questi giorni ? "L'avrò vista almeno duecento volte. Devo dire che non ho davvero nulla da rimproverarmi. Quello che dovevo fare l'ho fatto ed anche cambiare ruota da Kristoff ai 400 metri, girando a sinistra, vuole dire che il mio istinto, la mia gamba mi diceva di andare a sinistra perchè volevo fare la mia volata senza aver nessun avversario di fianco ed avere la strada libera per sprintare liberamente con tutta la forza che avevo nelle gambe quel giorno ".
Sei tornato dall' Arctic Race of Norway, dal Circolo Polare Artico con il miglior risultato della tua carriera , ma anche con il miglior piazzamento italiano. Soddisfatto ? " Questo mi fa davvero onore, ma sono riuscito comunque a rimanere con i piedi per terra. Proprio in quella tappa il mio obiettivo era di disputare una buona volata. Il fatto di aver raggiunto il secondo posto deve essere solamente un punto di inizio per me. Adesso non posso che migliorarmi. Avevo già una buona convinzione prima della Norvegia, piano piano mi ero impratichito su come si corre tra i professionisti, su come si prepara una volata....! Avevo sino a quel giorno paura di osare, forse. Grazie a Roberto Damiani , grazie a lui che quella mattina mi disse che per la volata c'ero solo io quel giorno, mettendomi tutta la squadra a disposizione. Non potevo deluderlo, era mio dovere ripagare quella fiducia e fare bene. Questo secondo posto mi ha dato molta determinazione, molta più serenità sul fatto di aver superato ormai il salto tra il dilettantismo ed il professionismo ". Con un gioco di parole potremmo dire che lassù in Norvegia hai rotto il ghiaccio ? L'Arctic Race of Norway ti è servita per maturare insomma ! " Certo, sono maturato moltissimo. Anche durante l'ultima tappa, domenica scorsa, la visione di corsa l'avevo in pugno. Vedevo quando era il momento di stare nelle prime posizioni del gruppo, quando dovevo stare tranquillo. Sono cose che, corsa dopo corsa, piano piano impari ed assimili nella tua mente. La differenza tra dilettanti e professionisti la vedi soprattutto nelle volate finali dove arrivi a tutto gas, come si dice in gergo. Qui arrivi al limite delle forze, da dilettante non dico arrivassi fresco alla volata ma quasi. Due mondi completamente diversi. Lo sprint per me è un punto d'arrivo ma non sono solo un velocista, mi salvo pure in salita, devo solo migliorare la mia pedalata sulle salite per puntare, un giorno a vincere qualche classica in linea".
Quindi visto che sei neoprofessionista e, pure io sino ad una settimana fa non ti conoscevo, vuoi descriverti meglio ? " Ok , nessun problema. Già nelle categorie giovanili non partecipavo ai circuitini facili per ottenere vittorie su vittorie, ma preferivo la corsa più dura, più completa, quella in cui potevo esaltarmi. Mi piaceva la salita, la discesa, l'andare in fuga e vincere in volata su un gruppetto ristretto di corridori... ma alla fine vincevo anche le volate a ranghi compatti. Ovviamente con il passaggio nel professionismo tutto è differente. C'è un livello talmente alto che devi capire bene il tuo ruolo e, soprattutto dove puoi arrivare. Questo è il mio anno, siamo oltre la metà della stagione. Posso dire di aver fatto già la gavetta ed ora la squadra, il mio DS mi stanno dando la possibilià di puntare ai risultati e ci sono riuscito. Forse potevo fare qualcosa di buono anche nell' ultima tappa dell' Arctic of Race ma nell'ultimo periodo non avevo corso tanto. L'ultima gara vera per me è stata il Campionato Italiano a fine giugno, un pò troppo tempo...! Devo essere contento per quello che ho fatto in Norvegia perchè significa che mi sono allenato bene . Mi piacerebbe partecipare al Campionato del Mondo Under 23 con la maglia azzurra, spero che la nazionale abbia interesse nei miei confronti. Il mio obiettivo comunque è crescere, migliorare, con la consapevolezza che per farlo bisogna farlo con un passo alla volta, senza esagerare ".
Campionati del Mondo Ponferrada 2014 - Road World Championship 2014 - Conferenza Italia - 25/09/2014 - Federico Zurlo (Italia) - foto Ilario Biondi/BettiniPhoto©2014Tu prima dicevi che, in futuro, ti piacerebbe vincere una grande classica...! Hai delle preferenze ? " Beh, sicuramente quella che mi sta più a cuore è la Parigi - Roubaix . Quest' anno, alla mia primissima esperienza, sono riuscito ad essere 59°all' arrivo, 4 degli italiani, non male davvero. Anche perchè mi ero preso un'infezione intestinale in Belgio e, per preparare la classica del pavè avevo avuto solo due settimane di tempo. Senza corse nelle gambe ero andato lassù con l'obiettivo di tentare di finire la gara. Non solo sono riuscito a finirla ma sono arrivato nel terzo gruppo..davvero non male ! Da juniores avevo fatto settimo alla Roubaix, forando una montagna di volte e la fortuna di certo non mi aiutò quel giorno.. avrei potuto vincere tranquillamente. Sento che la Roubaix è la mia corsa ed è quella che mi sta più a cuore di tutte le altre classiche " .
Arctic Race Of Norway 2015 - 14/08/2015 - Stage 2 - Evenskjer - Setermoen - The pack in a landscape, just after the startUn voto a questa Arctic Race of Norway ? " Per il voto alla mia corsa un bell' otto. Un otto perchè sono contento ma non contentissimo, visto che mi è sfuggita la vittoria per un soffio. Per quanto riguarda l'organizzazione, il percorso le bellezza dei luoghi dò un bel 10 davvero bella questa Arctic Race of Norway Mi ha stupito davvero questo passeggio davvero incredibile, bellissimo. Una natura che, da corridore e non solo, puoi ammirare in pochissimi posti del Mondo, davvero bello. Come percorsi indovinati, azzeccati, liberi al mezzo velocista ma anche allo scalatore. Quindi la corsa è rimasta sempre aperta, incerta. L'ultima tappa è stata la più spettacolare con un circuito che sembrava davvero assomigliare ad un Mondiale di Ciclismo. Penso davvero sia stato tutto azzeccato ed organizzato alla perfezione. Poi non dimentichiamoci che pur essendo a metà di agosto c'era la stranezza di avere queste giornate lunghissime. Sicuramente affascinante, anche se, di notte, a noi corridori quella luce dava un pò fastidio. La Norvegia è stata una piacevolissima scoperta...! Qua oltre che a pedalare bisogna ritornarci per una bella vacanza ".
Che cosa è per Federico Zurlo il ciclismo ? " Il ciclismo è la mia vita, è da quando avevo 6 anni che corro in bicicletta. Ho passato tutte le categorie da G1 al professionismo. Ho trascorso tutta la mia infanzia, la mia adolescenza sino adesso, correndo in bici e direi che senza davvero non potrei stare. Una passione che da quest'anno di è trasformata in un lavoro che, spero, duri il più a lungo possibile".
Campionato Italiano Cronometro 2015 - Bogogno - Bogogno 36,3 km - 24/06/2015 - Federico Zurlo (Unitedhealthcare) - foto Dario Belingheri/BettiniPhoto©2015Ringrazio di cuore Federico Zurlo per la sua squisita gentilezza, disponibilià e simpatia che mi hanno subito conquistato ed auguro al corridore che questa sia solamente la prima di una lunghissima serie di interviste. In bocca al lupo carissimo Federico. Paolo Colombo.
Campionato Italiano Cronometro 2015 - Bogogno - Bogogno 36,3 km - 24/06/2015 - Federico Zurlo (Unitedhealthcare) - foto Gianfranco Soncini/BettiniPhoto©2015