Ethan Hayter sboccia al Giro dell'Appennino, come quei fiori che, quando meno te lo aspetti, dove averli a lungo coltivati, da un giorno all'altro aprono i petali e si mostrano nella loro bellezza. La volata di Hayter in Via XX Settembre è stata un capolavoro di bravura, di scaltrezza, di velocità .
Quella velocità che, in pista, gli ha permesso di dominare da under 23 sia i campionati mondiali che gli europei, raccogliendo una serie impressionante di medaglie che vanno dall'oro al bronzo.
E così, in questa calda giornata di un'estate prolungata, l'esperienza della pista gli fa dominare la volata del gruppone dei 34 che si presenta compatto in quello che, a livello ciclistico, è considerato il secondo vialone più bello al Mondo dopo gli Champs-Élysées di Parigi, dove domani, come da tradizione si concluderà il Tour de France.
E l'arrivo di via XX Settembre, nel cuore di Genova, non è certo piatto come un velodromo, visto che la pendenza sfiora il 4%, ma chissa che Ethan Hayter non pensi già ai prossimi arrivi di Parigi, fatto sta che il suo è uno sprint regale, o meglio ducale, visto che si arriva di fronte a Palazzo Ducale, sede, negli anni che furono del Doge di Genova.
Hayter mette tutti in riga e si fa il regalo di compleanno con un giorno di ritardo, visto che, proprio ieri aveva compiuto 22 anni.
Sicuramente meglio di così non poteva festeggiare, con la sua prima vittoria da professionista assoluta su strada.
Hayter sul traguardo del Giro dell'Appennino ha raccolto quanto aveva seminato durante questa strana estate che ha vissuto il ciclismo a causa del Covid-19, anche nelle ultime due gare prima della classica della Bocchetta, terzo al Giro di Toscana mercoledì, battuto da Gaviria e nono alla Coppa Sabatini di due giorni fa.
Il giovanissimo portacolori del Team Ineos Grenadiers aveva inseguito la vittoria anche al Memorial Pantani ed alla Settimana Coppi e Bartali, arrivando al massimo al secondo gradino del podio.
Una vittoria voluta a tutti i costi, sognata già questa mattina dalla partenza a Pasturana, piccolo ma graziosissimo Comune a pochi km da Novi Ligure, nella terra dei Campionissimi. E' stato lo stesso Hayter a dichiararlo dopo l'arrivo, prima di salire sul gradino più alto del podio in Piazza De Ferrari: " Era un percorso che mi piaceva molto, lo avevo studiato bene ed assomigliava alla tappa di Riccione, quella con la salita di Carpegna della Settimana Coppi e Bartali. Sapevo che se fossi passato in buona posizione sul Passo della Bocchetta, avrei potuto giocarmi la vittoria qui a Genova, me lo sentivo che ero in buona giornata".
Chissà, forse è anche per questo che Gianni Moscon aveva tentato l'allungo ad un chilometro e mezzo dall'arrivo? Forse per mischiare le carte agli avversari e favorire così la volata del suo compagno di squadra? Non lo sapremo mai, anche perchè Moscon è arrivato staccato dal gruppo del vincitore, a 37" in 47esima posizione.
Abbiamo provato a rincorrerlo per chiederglierlo ma il Protocollo Anticovid, perfettamente applicato dagli amici dell'US Pontedecimo, ce lo ha impedito.
La bolla anticovid all'arrivo applicata in maniera magistrale, così come per il compound riservato alle squadre ed ai corridori: Voto all'organizzazione 10!
Domani vi racconterò con più calma la corsa, vissuta da dentro, ma anche le storie del podio e sì, perchè tutti i primi tre sono nati a settembre del 1998.
Settembre, il mese di nascita del Campionissimo Fausto Coppi, 1998 l'anno della doppietta Giro - Tour del compianto Marco Pantani.
