La Cesira Superstàaar è il titolo dello spettacolo che debutterà stasera al Teatro Nuovo di Milano. In scena il brillante e simpaticissimo Eraldo Moretto, conosciuto da tutti come la Cesira. 35 anni di carriera per l'attore milanese che, dopo alcuni anni, ritorna a calcare le scene del palscoscenico. Non che il bravissimo Eraldo si sia risparmiato in questo periodo. La Cesira è sempre in giro con le sue serate, alla Maison di Milano, nel nuovissimo Al Bar in Piazza Lombardia ed in tutte le altre divertentissime serate di cabaret organizzate dall'infaticabile Eraldo e da Massimiliano. Ogni serata è un successo, tanto, tantissimo divertimento e risate a crepapelle assicurate. Ma questa volta si fa su serio, o meglio si porta in scena La Cesira Superstàaar un mix tra commedia, varietà, rivista, avanspettacolo.... c'è insomma di tutto nelle due ore e passa proposte al Teatro Nuovo di Piazza San Babila. Un idea sicuramente coraggiosa, ma da premiare assolutamente, quindi chi sta leggendo questo pezzo, non dico sia obbligato ad andare ma quasi.... Lo scorso anno La Cesira andò in scena diverse volte con uno show nel ridotto del Teatro Nuovo, fu un successo la scelta di abbinare lo spettacolo con la cena, così come accadde per l'unica apparizione sul palcoscenico del Nuovo, mentre la platea era stata svuotata delle file di poltroncine ed erano stati allestiti tavoli rotondi per cenare. Non poteva mancare un'intervista a La Cesira nel giorno del suo debutto al Teatro Nuovo....! Volutamente tralascio tutti gli alti compagni di avventura, in primis Eros Grimaldi... li voglio intervistare dopo aver visto lo spettacolo, anche se non nutro alcun dubbio sulla loro indiscussa bravura. Eraldo, come nasce questo progetto ? " E' un idea che nasce dal Teatro Nuovo, dopo aver fatto le domeniche da loro mi hanno proposto di fare questo genere di spettacolo, che unisce il teatro un pò al cabaret ed un pò alla vecchia rivista, sul modello dei Legnanesi. Io e Marco Cesobona abbiamo scritto questo testo che praticamente è la storia di questa Cesira, che è stata una soubrette di avanspettacolo, di serie b-c-d, che dopo tanti anni , dopo aver smesso l'attività in palcoscenico ed aver perso tutte le amiche, si ritrova a Milano e scopre che una vecchia zia, che aveva conosciuto da bambina, gli ha lasciato in eredità a Milano, una pensioncina, una di quelle pensioni vecchia maniera, un pò trasandata. La Cesira ne entra in possesso, arriva lì con la sua fidata Ignazia Glenda, la sua amica del cuore che l'ha seguita in tutti questi anni. Una volta riavviata l'attività della Pensione l'idea della Cesira è semplice...con gli incassi che ne deriveranno , riuscirà a rimettere in piedi lo spettacolo che portava in scena con tanto successo 20 anni prima con tutte le sue amiche : La Cesira Superstàaar. La Cesira convoca a Milano tutte le sue amiche, nell'euforia generale mostra loro la Pensione ed il ritratto della vecchia zia, ma non ha fatto i conti con il passato della zia scomparsa, trovandosi sommersa di debiti... la zia da anni non pagava gas, luce, personale etc. Nella disperazione generale la Cesira si mette a "parlare" con il quadro della zia, chiedendo un consiglio...ma soluzioni non ne vengono fuori. Come farà a pagare tutte quelle bollette arretrate ? Come farà a saldare i debiti con il vecchio personale, ma soprattutto, come farà a trovare soldi per pagare nuovi addetti...! La soluzione è più semplice di quanto la stessa Cesira possa immaginare... sono le sue amiche del cuore che risolveranno i suoi problemi. Sono le amiche a suonare il campanello della vecchia Pensione...erano andate a casa a prendere i costumi, i vestiti, convinte di partire subito per la tournèe teatrale...in realtà verranno sfruttate dalla Cesira che le trasformerà in cuoca, cameriera, donna delle pulizie....! Tutte iniziano a lavorare e da lì si sviluppano tutta un serie di situazioni divertentissime, con molti colpi di scena, un crescendo sino ad arrivare al gran finale che ovviamente non vi racconto... dovrete scoprirlo al Teatro Nuovo. Posso solo anticipare che il finale insegna una bella morale. La cosa carina è che si sviluppa una storia molto particolare che racconta i sentimenti di queste persone, le loro vite , le vite di queste "Divine" che da anni hanno lasciato il palcoscenico che magari hanno anche fatto vita di strada per potersi mantenere nei periodi in cui si faceva la fame, quella vera. Questa è una prova che facciamo, dove si cerca di mettere insieme la prosa, la rivista, il cabaret. Il nuovo gruppo si chiama Compagnia del Domm , la Regia è di Rino Silveri -un'icona della prosa in dialetto milanese- anche se lo spettacolo non sarà recitato completamente in milanese per renderlo intuibile a tutti. Ne La Cesira Superstàaar ci sarà la mondina pavese, quella che arriva da Abbiategrasso, due donne che fanno finta di essere argentine ma poi si scoprirà che sono di Anguillara Veneta, una di loro si fa chiamare Maria Lo Fuego, poi si scoprirà che in realtà il suo vero nome è Antonietta Pelosa ed è Veneta". Perdonami Eraldo, ma è un qualcosa che assomiglia ai Legnanesi ? Tutti in scena en travestì ? " Non volevamo fare una cosa classica in milanese, proprio per non assomigliare troppo ai Legnanesi. La maggior parte degli attori sul palcoscenico recita en travestì, salvo i ballerini e due donne vere che abbiamo deciso di far recitare con noi ". Ricordiamo che non è la tua prima esperienza teatrale questa. " Io ho fatto tantissimo teatro con lo Stabile di Como, con il Teatro delle Erbe, con Piero Mazzarella, Leo De Berardinis ed altri ancora... Erano più di vent'anni che non facevo teatro ..e non è stato semplicissimo il rientro, soprattutto per quanto riguarda i tempi di scena...difficilissimi di quelli di quando fai cabaret da solo. Sul palco ci sono tempi e situazioni diverse, è un meccanismo completamente differente...mi sono dovuto riabituare a questi ritmi ed è una cosa bella". Una commedia che si rifà alla Rivista, all'avanspettacolo dicevamo...che un pò manca al Teatro Italiano. " Sì. certo, certo, si rifà soprattutto a quello, i numeri sono davvero particolari. L'idea era quella di rispolverare la vecchia rivista, il varietà, l'avanspettacolo, con i vari numeri numeretti e numerini. Manca tantissimo questo tipo di spettacolo, vedo moltissima prosa nei teatri... gli unici che sono rimasti a fare questo genere di spettacolo sono I Legnanesi e la Compagnia Goliardica Mario Baistrocchi.... Al pubblico manca la rivista, soprattutto dove la rivista - l'avanspettacolo erano nati : Milano-Roma-Napoli erano le capitali di questo genere qui. Purtroppo non si fa più.. vuoi perchè ci sono altre esigenze, vuoi perchè la gente adesso si è abituata all'esterofilia, si vedono solo cose che arrivano dall'estero e devono essere fatti così. Ci sono i musical che sono però un'altra cosa, io vado a vederli, sono anche belli, carini....manca però qualcosa di nostrano. Quando in televisione proposero " Bambole non c'è una lira" era riportare in vita, riproporre un pezzo d'Italia che purtroppo non c'è più e che magari la gente vorrebbe vedere ancora... Non è che per forza dobbiamo vedere i soliti, ad esempio "Cats" o similiari, per carità musical bellissimi, stupendi. Però le produzioni, la roba di casa nostra non viene più valutata e questo è un grande peccato. Mancano le soubrettine, il comico, il siparietto divertente, l'avanspettacolo...certo tutto riadattato ai giorni nostri ovviamente...! Ne sento tantissimo la mancanza, per questo ho deciso che era il momenti di riportare tutto in scena". Che cosa vorresti dire a chi deciderà di venirti a vedere al Teatro Nuovo , oppure per convincere il pubblico a scoprire la rivista, La Cesira Superstàaar ? "Intanto perchè credo che si sorrida o comunque si rida molto per tutto lo spettacolo, poi perchè è una cosa nuova, un pò differente. Speriamo di aver la capacità, la forza di poter riportare in auge questo genere che in Italia è stato un pò dimenticato. Spero che il pubblico ci creda....noi ci crediamo moltissimo".A questo punto, visto che mancano poche ore alla primissima non mi resta che augurare ad Eraldo Moretto ed a tutti gli attori tanta, tanta, tanta, tantissima merda.... come si dice in gergo teatrale.....! A quanto pare questo augurio molto particolare si deve al fatto che in passato, quando si andava a teatro ancora in carrozza, se il teatro si riempiva di spettatori, anche la strada si riempiva di "ricordini" dei cavalli... quindi in pratica dire "merda" significa augurare che lo spettacolo sia un successo e che la sala si riempia di gente! Tanta merda quindi a La Cesira Superstàaar !!!