Spettacolo esplosivo il “Jerry Calà Show” interpretato dal mitico Jerry Calà ieri sera al Teatro Nuovo di Milano. Il famoso attore ha - con il suo frizzante ed entusiasmante talento - ripercorso sul palco le principali tappe della sua vita. Non ha iniziato ricordando gli esordi a Verona con il gruppo “I gatti del vicolo Miracoli”, ma omaggiando prima l’artista Lucio Dalla cantando “Caruso” e poi ricordando il film “Vacanze di Natale”, che gli ha creato l’occasione per conoscere l’attrice Stefania Sandrelli, per la quale ha sempre avuto un’attrazione fatale, che non nasconde al pubblico durante lo spettacolo. Qui non sono mancate spiritose “occhiatacce” da parte di Mara Venier che era tra il pubblico e che ricordiamo era all’epoca moglie di Jerry Calà.
Poi è tornato indietro nel tempo, ricordando la Versilia e il film che ha sbancato al botteghino “Sapore di mare”, girato a Forte dei Marmi con l’attrice Virna Lisi. Poi ci porta a Riccione con “Abbronzatissimi”. Solo superata la metà dello spettacolo torna indietro nel tempo e serba memoria a quando tutto ebbe inizio con “I gatti del vicolo Miracoli” intonando “Capito?”. Interpretando la canzone i suoi occhi si accendono di una luce particolare, il viso accenna un profondo sorriso e infine scoppia un’energia nella sua interpretazione che si diffonde tra tutto il pubblico in sala. Credo che abbia aspettato a ricordare questa fase determinante del suo percorso di vita, perché è un periodo sempre attuale nel suo cuore. Le cose belle, quelle che ci segnano e dalle quali si impara ad essere non solo artisti ma anche persone che amano la vita, non si dimenticano ma sono sempre vive e presenti in ognuno di noi. Credo che così è per Calà il periodo legato ai “Gatti”e ha realizzato questo Flash Back ricordandoli, per urlarci: “la magia di quei tempi è dentro di me e in ogni cosa io faccia”.
Poi ha intonato “E, la vita la vita” di Cochi e Renato ricordando le mitiche serate al Teatro Derby di Milano. Oltre a proporre le tappe principali della sua carriera, Calà ha anche onorato tutte quelle persone che con la loro arte hanno segnato la sua vita. Ha interpretato cover di Lucio Dalla, Lucio Battisti, Cochi e Renato, Ligabue, Franco Califano, Enzo Jannaci, Vasco Rossi, e molti altri. Ha lanciato il monito ai giovani di liberarsi dalle catene del web e dei social network che non solo ci fanno dimenticare cosa significa socializzare con gli altri esseri umani, ma che ci obbligano a rendere pubblico il nostro vivere quotidiano facendoci scordare cosa vuol dire respirare la realtà. Ci ammonisce di non farci portare via l’estate che è dentro ogni nostro cuore, perché dice che “l’estate non è una stagione ma uno stato d’animo”. Tra il pubblico ad omaggiare Jerry c'erano personaggi del mondo televisivo come Barbara D'Urso ed appunto Mara Venier.
Prima dello spettacolo abbiamo avuto la possibilità di intervistare in esclusiva Jerry.
Entriamo nel camerino e ci accoglie con un grande sorriso, quello di un uomo che è felice di festeggiare la sua musica e il suo talento, perché si rende conto che in questo modo riesce a fare stare bene i suoi fans.
Ciao Jarry, appena entrato sono stato catturato dalla grande energia che continui ad avere, è ancora la stessa di trent’anni fa?
"Un’intervista che parte così mi fa sentire subito in “libidine”! Comunque si, malgrado lo spettacolo sia itinerante e viaggio tantissimo – cosa che per me è stancante – ne vale assolutamente la pena. Amo stare sopra il palco, sentire applaudire e vedere le persone che si divertono".
Durante lo spettacolo racconti molti episodi della tua carriera?
"Si, questo spettacolo – si può dire - è la versione teatrale del mio libro “Vita da Libidine”. Canto moltissime canzoni, ma non intere, dei pezzi da 45 secondi o massimo 1 munito, così da poter giocare con la musica, ricordare i punti più importanti della mia esperienza e stimolare tanti ricordi nelle menti delle persone. Non ricordo solo il periodo dei “Gatti”, o quello di Cortina e di Virna Lisi e Sapore di Mare; ma anche persone, sopra tutto musicisti, che ho conosciuto e che mi hanno segnato, come Jannaci e Califano. Io mi sento fortunato perché malgrado io non vada in televisione, i miei spettacoli sono sempre molto seguiti, probabilmente mi sono complici le canzoni che interpreto che stimolano forti ricordi dentro i cuori delle persone".
Hai delle canzoni che preferisci tra quelle che interpreti nello spettacolo?
"Quelle che mi emozionano di più sono sicuramente quelle di Dalla, la canzone Veroba Beat e quelle del grande “poeta” Califano. C’è da dire che ho una orchestra strepitosa che non solo è composta da musicisti bravissimi ma che mi capiscono al volo".
Perché le canzoni che interpreti sono così popolari anche tra gli “sbarbati” di oggi?
Perché le canzoni dei miei tempi erono “aggreganti”. Oggi i giovani se vogliono ballare e basta ascolano la musica “house” ma se vogliono dialogare e fare amicizia ascoltano “maracaibo” perché canzoni come queste sono piene di vita.
C’è un periodo della tua vita che ti manca di più?
Si certo! Gli anni ’70 passati al civico 1 di via privata Dei Cybo a Milano. Abitavo lì con i “gatti” e davamo feste, avevamo l’attico, lì tutta Milano ogni sera, da Teocoli, Cochi e Renato, Abatantuono e altri.
Cosa è cambiato tra la tua generazione e quella di oggi?
In generale i ragazzi si buttavano di più, c’era più entusiasmo e nello specifico gli artisti erano meno attaccati alla loro immagine, oggi stanno troppo attenti, questo a un costo molto alto in termini di creatività. Le cose più belle sono nate nel passato.
Grande successo per il singolo rap “Ocio” lanciato qualche anno fa, cosa ne pensi?
Devo tutto a J-AX! Talaltro ho scoperto che tantissimi rapper mi amano, a parte J-AX anche Fedez, Clementino e altri.
Insomma Jerry nel suo spettacolo ci invita a vivere la vita, a divertirci e ad assaporare ogni momento di felicità, magari in sua compagnia andando a trovarlo in una delle tante sue tappe in giro per l’Italia.
Photo Credits : Alessio Galbiati