Women for Expo . Grande appuntamento ieri al Padiglione del Cile, alla presenza del Presidente Cileno, Michelle Bachelet, dove sono stati presentati i progetti realizzati da Women for Expo: il piano che parla di nutrimento e sostenibilità mettendo al centro dell’esposizione la cultura femminile. In particolare è stato illustrato il programma delle Women’s week- L’altra metà della terra che si terrà dal 29 giugno al 10 luglio con eventi internazionali, conferenze, dibattiti, reading, incontri, spettacoli e performance dedicati alle donne. E’ necessario che le donne abbiano più potere in politica e nei ruoli decisionali. Anche così potranno impegnarsi con profitto contro lo spreco alimentare. E’ questo il messaggio lanciato dal Presidente del Cile, Michelle Bachelet, e il Presidente di Women For Expo, Emma Bonino, al termine di un incontro che si è tenuto al padiglione cileno. L’evento, al quale ha partecipato anche il Commissario Unico delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala, è stata l’occasione per lanciare insieme la Women for Expo Alliance, una sorta di manifesto di azioni concrete da attuare per evitare di gettare quotidianamente tonnellate di cibo, creato da Women for Expo International in collaborazione con la FAO e il Programma Alimentare Mondiale.
Women for Expo Alliance
“La lotta alla fame e alla malnutrizione devono diventare delle priorità per la politica internazionale, solo così potremo trovare delle soluzioni concrete e immediate”, ha detto
Bachelet, ricordando che in Cile negli ultimi anni si sono fatti notevoli passi in avanti nel campo dell’istruzione, delle cure sanitarie e della coesione sociale, eliminando notevoli sacche di povertà tra la popolazione. “Al giorno d’oggi il potere è ancora largamente nelle mani degli uomini – ha constatato con una punta di amarezza Emma Bonino -; è giunto il momento di dar vita ad un deciso cambio di passo, permettendo alle donne di ambire a ruoli di responsabilità. Proprio nel campo della lotta alla malnutrizione il contributo dell’universo femminile potrà essere determinante, ed è su questo auspicio che si fonda la Women for Expo Alliance. Women for Expo vuole diventare un progetto strutturale delle prossime Esposizioni Universali per affrontare la questione femminile da qui a
Dubai 2020 attraverso i due appuntamenti del
Kazakistan e della
Turchia. L’intento, in questa Expo, non è solo quello di parlare della cultura femminile legata alla tradizione e alla dimensione domestica. C’è un grande fermento nella creazione di start up in campo agroalimentare e nella ricerca”.
Il Presidente del Cile Michelle Bachelet ed Emma Bonino “Purtroppo i cambiamenti, nella vita come nella politica, spesso incontrano notevoli resistenze da parte di gruppi di interesse che mirano a mantenere il potere precostituito – ha concluso
Bachelet -. Sta a noi donne rompere questo circolo vizioso e dimostrare con i fatti di meritare di ambire a posizioni di prestigio in ambito politico, sociale ed economico. Si tratta di un processo lungo e difficile ma che sta ottenendo i primi risultati confortanti in diverse parti del mondo”. Ospite del Padiglione del Cile anche
Albina Assis Africano, Presidente dello Steering Committee e Commissaria del padiglione Angola, particolarmente centrato, quest’ultimo, sul ruolo della donna: “Le donne hanno ottenuto molte conquiste, combattendo strenuamente a livello sociale, distaccandosi progressivamente dall’immagine stereotipata di domestiche e casalinghe e ottenendo sempre più posizioni di rilievo in aziende e strutture gerarchiche. Tuttavia la percentuale di donne che occupa posizioni di alto livello è ancora minoritaria e lo stipendio delle donne è minore di quello dei colleghi uomini, questa situazione è critica soprattutto per le donne nere.” La Commissaria del Padiglione Angola ha citato
Simone de Beauvoir sull’imprescindibilità dell’equità dei generi per il raggiungimento della totale libertà dell’essere umano.